PAGINE DI STORIA: “l’Italia di Dante”
Presentato sulla piattaforma digitale, il 3 marzo 2021, dalle ore 17.30, presso la Società Dante Alighieri, sita in Palazzo Firenze, Roma, il libro “L’Italia di Dante” (La Nave di Teseo con il sostegno della Società Dante Alighieri). L’evento fa parte di un nuovo ciclo inaugurato dal Presidente della Società Dante Alighieri e si è tenuto in un dialogo a tre tra il Presidente stesso, l’Autore e il Segretario Generale della Società Dante Alighieri. I luoghi di Dante, la Divina Commedia come traccia e l’esser mappa del nostro Paese: l’Italia è una stratificazione di cultura e terra e per capire questa Italia c’è bisogno delle parole della cultura, dove bisogna andare in profondità della nostra terra, anche senza la necessità di essere eruditi. “Tutto perde la sua identità” e in questo mondo digitalizzato e globale, il vivere quotidiano ridà il gusto della vita e forse dell’identità. E poi il turismo, l’elemento culturale, l’apertura alla divulgazione civile senza banalizzazione ma divulgazione intelligente e l’era del digitale che, se da un lato può essere pericolosa, dall’altro può aiutare molto. L’Italia vista come un “Paese poroso”, dove la nostra cultura è spesso più grande del nostro corpo, e la sua identità da ricostruire come un mosaico: “E pluribus unum”. L’italiano non è “provincial-nazionale” ma il Mondo studia la nostra lingua e viaggia per il nostro Paese, quindi lingua universale. Affermato il ruolo della cultura come divulgativa ma non superficiale, “questo libro conferma il nesso tra terra, cultura e parola” e l’Italia come piccola-grande Italia in un Mondo globale. L’umanesimo? Visto come identità e lingua ma anche come “umanesimo ambientale”, ossia un nuovo umanesimo non retorico ma che si confronta con la necessità di un miglioramento della vita, proiettata verso il futuro, orizzonte anche politico, condivisibile e auspicabile. La lingua come collante dell’unità.
Alessandro Mazzarini.
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