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PADEL, GIANLUCA VACCHI AL MAJOR DI ROMA

PADEL, GIANLUCA VACCHI AL MAJOR DI ROMA
Giugno 20
19:39 2024
“BELASTEGUIN PIÙ GRANDE DI FEDERER, IL PROSSIMO ANNO GIOCHEREMO INSIEME IL MONDIALE SENIORES”

Freme. Si tormenta le mani. Gianluca Vacchi – ieri spettatore speciale al BNL Italy Major Premier Padel di Roma, in corso al Foro Italico – lo possiamo definire amico, fratello, qualche volta compagno sul campo, tifoso, devoto seguace. Di chi? Di Fernando Belasteguin naturalmente. E in ogni caso ne sarà felice perché a Bela vuole un bene dell’anima. Ogni volta che la ‘Leyenda’ argentina scende in campo, come in occasione del match di ieri sera (mercoledì) contro Solano-Windhal, lui soffre maledettamente.

La sfida finirà con una vittoria dell’argentino, nono nel ranking mondiale FIP. Doppio 6-4 e lungo abbraccio di Gianluca Vacchi al suo fratello di ‘pala’. Noi lo intercettiamo prima dell’incontro sulla tribuna Vip del Centrale, proprio mentre Fernando si riscalda. Vacchi si concede con la consueta, gioiosa gentilezza, senza però perdersi un colpo che sia uno di Bela. Con il quale il prossimo anno la farà grossa. Come? Leggere per sapere.

 Lo provochiamo subito: Gianluca, se le dico ‘The Last Dance’, lei pensa a Michael Jordan?

“No. Le rispondo che è l’ultimo anno del più grande di sempre, di Fernando Belasteguin. E l’ultimo torneo qui al Foro Italico. Ma io credo che la sua ultima, vera Last Dance sia stata inevitabilmente nel Premier Padel P1 di Mar del Plata in Argentina, a casa sua. E’ stato un momento molto commovente, però è bene sottolineare come questa definizione, ‘The Last Dance’, sia prerogativa degli alieni dello sport e Bela lo è”.

 E non sarà mica un caso se il soprannome di Bela è proprio ‘Leyenda’. Vacchi, la vogliamo portare sul punto più alto dell’Olimpo dove oltre a Michael Jordan c’è anche Roger Federer. Le viene in mente qualcosa?

“Fernando è certamente il Federer del padel anche se voglio dire una cosa…”  Prego.

“Il grande Roger non ha ottenuto nel tennis i risultati che Fernando ha ottenuto nel padel. Quasi 17 anni consecutivi numero uno del mondo, nell’era moderna è un record ineguagliato e temo ineguagliabile in qualsiasi sport”.

 C’è un sentimento di ingiustizia nell’idea del ritiro di Bela alla fine della stagione: il padel è diventato un fenomeno globale e lui ci saluta sul più bello. Fernando è nato nel momento sbagliato, oppure al momento giusto per far sì che il padel sia arrivato dov’ è ora?

“E’ nato al momento giusto perché dopo aver contribuito a rendere grande questo sport avrà certamente un ruolo per l’ulteriore affermazione di questa splendida disciplina. Se oggi stiamo facendo questa intervista seduti in un’icona della racchetta mondiale come il ‘Centrale’, lo si deve al lavoro di molti ma soprattutto a uomini come Fernando. Però un grande rimpianto ce l’ho eccome…”

 Siamo qui per ascoltare, dica.

“Ho scoperto il padel troppo tardi sennò Fernando avrebbe avuto un degno competitor o un compagno molto forte! (ride) E comunque voglio dare una notizia mica male…”.

 Non chiediamo altro.

“Il prossimo anno giocheremo il Mondiale Seniores insieme, le voglio regalare quest’anteprima”

 Bela-Vacchi: come accadrà, lo scopriremo il prossimo anno. Lei segue il padel in giro per il mondo, le è già capitato di notare un erede di Bela da qualche parte?

 “No. Intanto è cambiato molto il gioco, è un padel più aggressivo e meno costruttivo e riflessivo. Si ‘lavora’ meno per fare il punto e si aggredisce di più. E soprattutto non vedo giocatori con la forza mentale di Bela. I colpi poi: il pallonetto, la bandeja ‘di petto’, l’uscita di parete, tutte soluzioni eccellenti, ma lui è stato per quasi 17 anni numero uno senza avere un colpo incredibile e questo inquadra la forza mentale unica che lo ha tenuto a livelli altissimi per un’intera vita sportiva. La testa, la tenacia, sono stati i suoi colpi migliori. Non si resta imbattuti per un anno e mezzo più o meno come è capitato a lui senza una forza mentale come la sua. Una forza superiore, diversa da quella di chiunque altro. Sintetizzando, lui è la ‘Leyenda’, punto. E si dica quel che si vuole ma così è anche per chi non lo ama”.

 La cara, vecchia equazione dello sport: quando vinci tanto puoi non piacere a tutti.

“Beh è normale, quando sei così in vista e così ‘ingombrante’ dal punto di vista dei trofei, qualche antipatia può anche venir fuori, ci sta ma…”

 Ma? “Questo è il motivo per cui gli autobus hanno cinquanta posti e le Lamborghini due”.

Gioco, partita, incontro.

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