P.P. Pasolini e l’imprevedibilità della vita
Quando si dice che P.P. Pasolini ha previsto tutto quello che sarebbe avvenuto successivamente alla sua morte o comunque ha espresso una visione pessimistica sul futuro- e a questo proposito mi viene da pensare alla tanta civiltà sviluppatasi nei millenni che hanno concluso poi il loro ciclo- mi pare di poter dire che questa affermazione non può che riguardare un disagio personale in senso generale. Dichiarazione che evidentemente tradisce la nostalgia per la società contadina che certamente non era uno scialo come sembrerebbe, e lo scrittore poeta a mio parere non l’ha sperimentata direttamente con le sue problematiche legate alla fatica fisica, alle ristrettezze economiche, alla penuria di prodotti, come pure alla mancanza degli svaghi e divertimenti offerti successivamente dalla società opulenta e del benessere. E a questo proposito qualcuno ha evidenziato che la sua nostalgia per quel mondo contadino era legata alle sue prime esperienze omosessuali.
Ora, registrare un disagio maggiore generalizzato nell’attuale società che è andata cambiando profondamente negli ultimi decenni non so quanto lo si possa affermare. Certamente il consumismo ci spinge verso nuovi desideri e quindi all’insoddisfazione, ma è anche vero che l’essere umano è chiamato a responsabilizzarsi verso essi secondo le proprie possibilità economiche come pure secondo il proprio modo di essere. Ma è anche vero che la disponibilità maggiore di beni di consumo è stato un fatto positivo se pensiamo alla penuria di esse nella società contadina degli anni ’40 e ’50 per non dire di quella fra le due guerre mondiali.
Certamente il consumismo e la tecnologia un certo disagio psicologico lo creano, e basta seguire ciò che ci offre la cronaca ogni giorno, ma è anche vero che hanno arricchito la nostra vita e per tanti altri versi migliorata. Tra l’altro le prospettive di vita in senso generale si sono allungate negli ultimi decenni grazie al progredire della medicina e del servizio sanitario.
Comunque la vita è legata all’imprevedibile e la storia segue il suo corso sospinta dalla tecnica e dalla scienza, come pure dall’economia ad esse legata.
Basti pensare, a questo proposito, all’avvento del digitale con internet e il telefonino, come pure alla robotistica.
Quello che si evince da ciò è che l’essere umano legato appunto alla tecnica e alla ricerca scientifica è chiamato sempre più ad un impegno intellettuale, e da questo punto di vista l’esistenza si fa sempre più specialistica e quindi selettiva sul piano della preparazione e delle capacità professionali.
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