Opi Genova: l’iniziativa in occasione della Giornata Internazionale della Donna
Opi Genova: l’iniziativa in occasione della Giornata Internazionale della Donna e la posizione sulla nuova Giornata contro la violenza agli operatori sanitari
In vista dell’8 marzo, l’Ordine degli Infermieri di Genova raccoglie poesie, pensieri, riflessioni e fotografie per celebrare le infermiere e i diritti delle donne. Il concorso è aperto a tutti e la raccolta dei materiali termina il 3 marzo 2022.
Il 12 marzo, inoltre, si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Gagliano: «L’89% degli infermieri subisce violenze fisiche e verbali sul lavoro e la maggior parte sono donne, situazione aggravata con la pandemia».
Genova. Due ricorrenze per celebrare la figura della donna infermiera e per riflettere sul tema mai così attuale della violenza agli operatori sanitari. In occasione della Giornata internazionale della Donna, martedì 8 marzo 2022, l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Genova, in collaborazione con le associazioni culturali Gaia e Wall of Dolls, promuove la seconda edizione del Premio “Infermiera, Donne e Diritti”, il concorso letterario e creativo che pone al centro la figura dell’infermiera, la donna e la tutela dei diritti. Pochi giorni fa, inoltre, è stata istituita la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, un fenomeno in crescita che coinvolge l’89% degli infermieri e colpisce prevalentemente le donne. Si celebrerà ogni anno il 12 marzo e, per l’occasione, il presidente di Opi Genova Carmelo Gagliano condivide alcune importanti riflessioni.
Premio “Infermiera, Donne e Diritti”
Il concorso, al quale tutti possono partecipare liberamente e gratuitamente inviando il proprio contributo, si articola in quattro sezioni: testimonianze di vita professionale, poesie, narrazione e fotografie-immagini. Non c’è limite alla creatività: per ogni sezione si può inviare una sola opera e la scelta del soggetto e l’interpretazione sono libere, a patto che i temi siano collegati alla figura dell’infermiera e/o al significato della giornata dell’8 marzo, ovvero: la donna, i diritti civili, i diritti sul lavoro, la solidarietà, la liberà, la cultura etc. La partecipazione è aperta anche alle scuole (classe o singolo studente), quale opportunità didattica per gli insegnanti di realizzare, con la propria classe, un percorso di approfondimento sui temi proposti.
«Gli ultimi due anni sono stati molto complessi per la nostra categoria, in prima linea per combattere l’emergenza sanitaria – spiega Alessandro Cataldo, infermiere e presidente di Associazione Gaia – l’anno scorso, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, volevamo organizzare qualcosa di speciale per ringraziare il lavoro delle nostre infermiere e abbiamo ideato questo concorso per celebrare la loro figura e le donne in generale. L’iniziativa ha riscosso molto successo e abbiamo deciso di ripeterla anche quest’anno, con l’obiettivo di raccogliere ancora più spunti di riflessione e coinvolgere più persone. La premiazione avverrà martedì 8 marzo secondo modalità che verranno comunicate successivamente in relazione alle disposizioni sulla pandemia».
Il concorso è aperto fino a giovedì 3 marzo 2022, termine ultimo per l’invio e la raccolta dei materiali. I partecipanti dovranno inviare i propri contributi all’indirizzo di posta elettronica bando8marzo2022@opigenova.it. Le opere delle diverse sezioni saranno valutate dalla Commissione Contro la Violenza dell’OPI e i primi tre classificati riceveranno un buono libro di valore variabile. Tutte le opere saranno raccolte e pubblicate sul sito web https://opigenova.it/ in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Il regolamento di partecipazione e tutte le informazioni sono disponibili sul sito: https://opigenova.it/.
Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari
Qualche giorno fa il Ministro della Salute Roberto Speranza, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha firmato il decreto che indice la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, il 12 marzo di ogni anno.
Un fenomeno in continua crescita e che si è inasprito ulteriormente con la pandemia. «Purtroppo, quello delle aggressioni ai danni degli infermieri e in generale degli operatori sanitari è un problema molto serio nel nostro Paese – spiega Carmelo Gagliano, presidente di Opi Genova – Gli episodi di violenza verbale e fisica sono in crescita e continuamente presenti anche in questo periodo di pandemia. Circa la metà degli infermieri in servizio subisce aggressioni ogni anno e di questi la stragrande maggioranza sono donne (ricordiamo che il 78% degli infermieri sono donne). L’89% degli infermieri è stato vittima di violenza sul lavoro, nel 58% dei casi si tratta di violenza fisica. Il che vuole dire che hanno subito violenza in generale sul posto di lavoro circa 180mila infermieri e per oltre 100mila si è trattato di un’aggressione fisica. Secondo i calcoli dell’Inail, le aggressioni a infermieri sono circa 5.000 in un anno (anche se spesso quelle verbali non sono neppure denunciate), ovvero 13-14 al giorno in media».
Le cause del fenomeno sono multifattoriali e includono la riduzione del personale, l’elevato carico di lavoro, la tipologia di pazienti. I principali fattori di rischio sono negli atteggiamenti negativi dei pazienti nei confronti degli operatori, nelle aspettative dei familiari e nei lunghi tempi di attesa nelle zone di emergenza, che risultano in grado di sviluppare danni fisici, ma anche disturbi psichici, negli operatori che subiscono violenza. «Il 24.8% degli infermieri che ha segnalato di aver subito violenza negli ultimi 12 mesi riporta un danno fisico o psicologico causato dall’evento stesso: il 16.6% afferma che il danno era di tipo fisico e ha causato escoriazioni/abrasioni, il 15.3% riferisce invece che il danno subito ha causato ecchimosi, il 10.8% dichiara che i danni fisici o psicologici hanno causato disabilità permanenti e modifiche delle responsabilità lavorative o inabilità al lavoro. Ma la conseguenza professionale prevalente riguarda il “morale ridotto” (41%) e “stress, esaurimento emotivo, burnout” (33%)» – prosegue Gagliano.
Accanto agli usuali episodi di maltrattamento, durante la pandemia sono nate nuove tensioni e la situazione si è ulteriormente aggravata. «In questi ultimi due anni di pandemia si sono create situazioni che hanno portato a nuovi episodi di violenza, per esempio l’impossibilità dei parenti di visitare i pazienti ricoverati o le aggressioni e minacce (anche di morte) da parte dei no-vax – conclude Gagliano – Come si previene questo fenomeno? Identificando i fattori di rischio per la sicurezza del personale e attuando le strategie organizzative, strutturali e tecnologiche più opportune, diffondendo una politica di tolleranza zero verso atti di violenza nei servizi sanitari e incoraggiando il personale a segnalare prontamente gli episodi subiti, magari facilitando il coordinamento con le Forze dell’ordine. L’istituzione di una giornata per fare luce su questo problema e favorire una discussione sulla prevenzione di esso è per noi importantissimo, al fine di garantire anche per gli infermieri e per gli operatori sanitari un ambiente di lavoro sereno e sicuro».
Info: https://opigenova.it/
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