Oltre gli stereotipi del nostro tempo. Villa Sora e la scelta del liceo classico nell’era della tecnologia.
Oltre gli stereotipi del nostro tempo. Villa Sora e la scelta del liceo classico nell’era della tecnologia.
Diceva Armstrong, a proposito del jazz: “se hai bisogno di chiedere cos’è, non lo saprai mai”.
È difficile spiegare quanto sia preziosa la formazione d’un liceo classico; mi sembra doveroso, perciò, fare una premessa generale, utile a tutti coloro che si trovino a scegliere la scuola superiore: tale scelta deve seguire una vocazione, deve basarsi sull’ascolto dei propri interessi e delle proprie aspirazioni, che a volte rimangono inascoltati per la paura che si studi troppo o per stereotipi.
Il liceo classico si radica su due materie, greco e il latino, che i più ritengono inutili, ma esse non sono materie in sé ma metodi formativi che insegnano a pensare: il primo di tanti falsi miti da sfatare sul liceo classico. Vediamone altri.
– “Al classico si studia troppo”. Il monte ore e il numero di materie non è affatto più impegnativo di altri indirizzi nel liceo classico, anzi; l’impegno di cui si parla, si riferisce ai princìpi su cui tale liceo si fonda (indispensabili per diventare adulti consapevoli e affermati), quali l’accuratezza, la puntualità, la disponibilità al lavoro, per l’elaborazione di un metodo di studio personale e durevole. Questi obiettivi si raggiungono con uno studio costante, ma soprattutto con la voglia di imparare e di incrementare sempre di più le proprie capacità.
– “Il latino e il greco sono troppo difficili”. Sorrido sempre pensando a quanta memoria, intuito e capacità di analisi e di elaborazione richiedano la matematica, la fisica, la chimica, come pure l’economia politica, e chi più ne ha più ne metta. Se state cercando una scuola “facile”, non state basando la vostra scelta su dei princìpi vincenti: potreste rimanere delusi, scoprendo quanto ogni indirizzo abbia le sue difficoltà e, soprattutto, sia impegnativo (siamo al liceo, del resto!). Ad ogni modo, come ogni altra materia, si inizia tutti da zero, e insieme all’insegnante si viene accompagnati nell’apprendimento: dunque, come per la matematica, la filosofia o la biologia, basteranno ascolto e diligenza perché insieme si trovi la strategia migliore per imparare, poco a poco, anche il latino e il greco.
– “Il classico non insegna un mestiere”. Il liceo classico (e non solo), non mira a professionalizzare: questo, infatti, vincolerebbe lo studente, già nell’adolescenza, ad un futuro universitario/lavorativo specifico: il liceo classico, invece, nasce proprio per fornire la massima apertura mentale e per ampliare al massimo le possibilità dell’individuo. Tale liceo, quindi, non preparando specificatamente a nulla, prepara, in realtà, a tutto! Esso pone solide basi nel metodo di studio e nell’apprendimento, consentendo di affrontare con successo qualsiasi facoltà universitaria.
– “Il latino e il greco non servono a nulla”. In una società in cui c’è sempre meno spazio per valori quali la gratuità e l’altruismo, e in cui tutto viene monetizzato, non deve stupirci che i ragazzi si chiedano quali “profitti” potranno trarre dai loro studio; è curioso, tuttavia, che essi non si chiedano con altrettanta apprensione a cosa servano la musica o il gioco: queste, le riconoscono come attività “utili” anche se “inutili”, “degne” anche se “non redditizie”. Ebbene: la cultura è un investimento importantissimo e, anche se non monetizzabile, sempre fruttuoso.
Frequentare il liceo classico e studiare le lingue classiche significa:
– sviluppare un metodo analogo a quello scientifico (tradurre un testo significa, infatti, porsi davanti ad un problema, analizzarne i dati, formulare delle ipotesi, verificarle, trarre delle conclusioni);
– padroneggiare la propria lingua, ovvero saper comprendere agevolmente testi scritti o orali, all’occorrenza analizzandoli e rielaborandoli;
– mettere a frutto le capacità linguistiche e critiche per analizzare e comprendere sé stessi e sentirsi liberi nell’esprimersi in maniera efficace (quanto è brutto, al contrario, quando non ci si comprende o non si riescono a trovare le parole giuste…).
Il liceo classico, dunque, è improntato allo studio delle lingue e delle civiltà classiche, ai fini di un potenziamento della conoscenza di sé e del mondo che ci circonda, dello sviluppo delle capacità critiche, dell’incremento delle capacità espressive. Come ogni lingua, infatti, anche il latino e il greco non sono fini a sé stessi: essi veicolano l’identità di una civiltà, nello specifico della nostra, custodendo e testimoniando la genesi e l’affermazione millenaria del nostro sistema di valori.
Quella del liceo classico potrà sembrare una scelta anacronistica, controcorrente; invece, assecondando la vocazione di ogni essere umano alla bellezza e all’armonia, essa risulta una scelta moderna e lungimirante, per orientarsi in un mondo così complesso e frettoloso, in cui non smarrirsi è una sfida quanto mai attuale.
Nell’Istituto salesiano “Villa Sora”, il liceo classico sprizza più che mai vitalità: molte sono le sperimentazioni attive, che lo rendono decisamente un’esperienza davvero unica. Andiamo con ordine.
– I canali
Suona la campanella, è l’ora di italiano: i ragazzi di tutte le prime/seconde si alzano, escono dalla loro classe, e si recano nell’aula di italiano. Qui essi non sono più distinti per indirizzo (classico, scientifico, etc.), bensì in canali (permane la distinzione per età, 1° e 2° anno): nell’aula di italiano, una manciata di ragazzi del classico, alcuni dello scientifico e altri delle scienze umane, formano un nuovo gruppo, il canale appunto. L’insegnante di italiano si confronta con una platea del tutto eterogenea, per indirizzo e per livello di preparazione: ma niente paura, anzi, quanto più è ricco il canale, tanto maggiori sono gli spunti per arricchire la lezione. Il canale incrementa non solo la didattica: sono gli studenti stessi che, nel confronto, risultano stimolati ad incrementare le proprie capacità relazionali e una competizione positiva, che metta lo studio delle proprie discipline di indirizzo al servizio della collettività.
– I livelli
L’ora di inglese presenta anch’essa una novità: al suono della campanella, anche qui ci si separa dal gruppo classe per raggiungere l’aula di inglese; tuttavia, la suddivisione degli alunni non è più eterogenea (come per l’italiano), bensì basata su livelli linguistici (A1, A2, B1, etc.). I ragazzi, così, possono seguire lezioni in lingua calibrate sul livello prevalente del gruppo, senza affaticarsi/annoiarsi: l’obiettivo è quello di incrementare il più possibile le proprie capacità di partenza, e chissà…ottenere voti tali da essere promossi al livello successivo!
Poiché un’ora di geostoria (delle tre settimanali) viene svolta in lingua inglese, si è ritenuto opportuno conservare la suddivisione dei livelli di inglese anche per questa materia: questo, infatti, consente al gruppo (e al docente) di incrementare le capacità di ognuno.
Last, but not least
Al di là della didattica innovativa e seria, il liceo Villa Sora offre allo studente e alla sua famiglia un ambiente unico e coinvolgente. In linea con gli insegnamenti di Don Bosco e la tradizione salesiana, lo studente qui è visto è in primis un adolescente, un essere umano con una sua storia fatta di difficoltà, successi, aspirazioni. A Villa Sora, ogni ragazzo è spronato a mettersi in gioco (non solo didatticamente, si pensi al laboratorio di musica, teatro e canto della sesta ora del lunedì, o ai molteplici percorsi di alternanza scuola-lavoro, al volontariato, etc.) e affinché diventi un adulto maturo e consapevole, in grado di mettere a frutto i propri talenti per orientarsi nella vita (non soltanto quella professionale), i docenti e tutto il personale sono al servizio della sua crescita, ovvero dell’ascolto e del sostegno dei suoi bisogni. Nel nostro istituto, è la persona ad essere al centro, ovvero il punto di partenza e di arrivo di ogni strategia e contenuto didattico, poiché crediamo fermamente che la cultura e lo studio non siano fini a sé stessi, e che la scuola non sia una mera agenzia culturale, bensì un punto di riferimento, una casa che accoglie e che educa.
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