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Oltre 202mila relitti nel mondo, di cui 1300 censiti nei fondali italiani

Oltre 202mila relitti nel mondo, di cui 1300 censiti nei fondali italiani
Novembre 27
17:27 2021

Oltre 202mila relitti nel mondo, di cui 1300 censiti nei fondali italiani: alla BMTA presentata la ricerca sui numeri del tesoro sommerso.

Il caso del Parco Archeo-fluviale di Longola al centro del focus “Saranno famosi: tra i Siti meno conosciuti del patrimonio archeologico campano”

Le eccellenze dell’offerta turistica delle Regioni italiane alla BMTA e l’importante partecipazione al Workshop con i Buyer europei, selezionati dall’ENIT, e nazionali

Si è aperto con un ricordo commosso dell’archeologo Sebastiano Tusa il 1° Premio Internazionale di Archeologia Subacquea a lui intitolato, tra gli appuntamenti di punta nella mattina della terza giornata della BMTA.
L’iniziativa, prevista nell’ambito della 1ª Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo, è stata introdotta da Ugo Picarelli, Direttore e Fondatore della Borsa, che ha ricordato la figura di Tusa e il suo progetto non solo di valorizzare i 25 siti di archeologia subacquea della Sicilia, ma anche di promuovere un Itinerario Culturale Europeo “Mediterranean Underwater Cultural Heritage”, illustrato ieri in uno degli appuntamenti della BMTA, da presentare al Consiglio d’Europa. La proposta mette in rete i siti archeologici subacquei di Baia Sommersa e Parco Sommerso di Gaiola (Campania); Isole Egadi, Pantelleria, Plemmirio e Ustica (Sicilia); Egnazia, Isole Tremiti, San Pietro in Bevagna (Puglia); Capo Rizzuto (Calabria); Pavlopetri e Peristera (Grecia); Alessandria d’Egitto (Egitto); Cesarea Marittima (Israele); Kizlan (Turchia).

Con il 1° Premio Internazionale di Archeologia Subacquea, come spiegato da Luigi Fozzati, Coordinatore Scientifico del riconoscimento, si sono volute “premiare le personalità per il lavoro svolto nell’arco della vita”. Il Premio, consegnato da Valeria Patrizia Li Vigni Soprintendente del Mare della Regione Siciliana e consorte di Sebastiano Tusa, è andato a Xavier Nieto Prieto Vice Presidente Comitato Consultivo Tecnico Scientifico della Convenzione 2001 dell’UNESCO sulla Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo, quale riconoscimento alla carriera; Paolo Giulierini Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per la migliore mostra dalla valenza scientifica internazionale; Franco Marzatico Soprintendente per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, per il progetto più innovativo a cura di Istituzioni, Musei e Parchi Archeologici. Consegnata anche la targa in memoria di “Claudio Mocchegiani Carpano” alla migliore tesi di laurea sull’Archeologia Subacquea: Stefano Vitiello per la tesi “Indagini, rilievi e ipotesi sulla peschiera romana sommersa di Villa Accetta a Gaeta”, Corso di Laurea in “Archeologia: Oriente e Occidente” all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”.

Il punto focale dell’iniziativa è stata la presentazione della ricerca “Cultura e Archeologia per un turismo sostenibile di qualità. Il caso del turismo archeologico subacqueo e sue implicazioni” a cura di S.R.M. Studi e Ricerche per il Mezzogiorno collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo. La ricerca, illustrata da Salvio Capasso Responsabile Servizio Imprese e Territorio S.R.M. ha evidenziato che il turismo archeologico subacqueo può essere una grande risorsa per l’Italia e per il Mezzogiorno in particolare, incentivando l’arrivo di viaggiatori che prediligono un turismo sostenibile, che coniughi cultura e ambiente, e offra la possibilità di fare un’esperienza in cui si possa “sperimentare e imparare”.
Unicità, connessione, formazione, informazione e lo sviluppo per un turismo 4.0 sono le parole chiave, secondo lo studio, per uno sviluppo del turismo subacqueo archeologico. Come evidenziato nella ricerca, il Mediterraneo è ricco di reperti archeologici che si trovano nelle profondità marine. A livello mondiale si registrano oltre 202mila relitti, dei quali 15.641 naufragi nel Mediterraneo e 2.854 in Grecia. In Italia, su una mappatura del 50% dei fondali italiani, sono stati censiti oltre 1300 tra siti e relitti sommersi. Un ricco patrimonio per la cui tutela e valorizzazione potrebbero essere impiegati 6,68miliardi di euro (oltre il 2,5% del PNRR), di cui si stima che circa il 36% (2,4 miliardi) sarà destinato alle regioni del Mezzogiorno. Allo stato attuale “manca un sistema integrato e riconosciuto dell’offerta che possa spingere uno sviluppo armonico del settore”, che deve essere incentivato per attrarre i 30milioni di subacquei certificati e per progettare tour subacquei in realtà aumentata, destinati a coloro che, pur restando sulla terra, non vogliono rinunciare ad un tuffo nel mondo sommerso.
Secondo le proiezioni effettuate nella ricerca, basterebbe stimolare appena il 7% degli attuali arrivi turistici culturali nel Paese, che soggiornerebbe almeno un giorno in più per vivere questa esperienza culturale. In questo modo si genererebbe sul territorio un introito aggiuntivo di un miliardo, di cui 200milioni destinati al Mezzogiorno. Questo scenario è plausibile tenendo conto della capacità moltiplicativa del turismo subacqueo archeologico e dell’attivazione di un possibile circuito di offerta strutturato tra i siti ed integrazione con le destinazioni (culturali e balneari) nei territori di prossimità.
Ha fatto da corollario al 1° Premio Internazionale di Archeologia Subacquea la proiezione di un estratto del documentario “Thalassa, il racconto” scritto da Antonio Longo e Salvatore Agizza, per la regia di Antonio Longo, presentato dallo stesso archeologo Salvatore Agizza, Editore iMediterranei.

Il caso del Parco Archeo-fluviale di Longola, tanto simile a tanti altri casi di rinvenimenti archeologici in via di valorizzazione e promozione, è stato al centro dell’incontro “Saranno famosi: tra i siti meno conosciuti del patrimonio archeologico campano”, moderato dal giornalista Gianni Russo dell’Ufficio stampa dell’Assessorato alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania. Il Parco, lungo le sponde del fiume Sarno in territorio del comune di Poggiomarino, a cavallo tra le province di Napoli e Salerno, venne alla luce per caso una ventina d’anni fa, durante i lavori per la realizzazione di un depuratore. Si trattava di un insediamento risalente a 3500 anni fa, quindi pre-pompeiano. In 20 anni molto è stato fatto (sono state recuperate 3 piroghe intatte, è stato ricostruito l’impianto dell’originario villaggio sulle palafitte, per esempio), ma molto resta ancora da fare. Come ha sottolineato il Sindaco di Poggomarino Maurizio Falanga, delle migliaia di reperti ritrovati il suo comune non è riuscito a trattenerne nessuno. “Manca una struttura per accoglierli”, è l’amara constatazione del primo cittadino. E questo, ovviamente, ha dei riflessi sull’attrattività del sito e anche sulla sua redditività complessiva. Della necessità di determinare le condizioni di fruttuose sinergie tra pubblico e privato per sostenere e valorizzare i siti meno noti ha parlato Edoardo Colombo, Consigliere di amministrazione del Gruppo Valica, che ha sollecitato le istituzioni regionali (il Piano Turismo della Regione Campania è molto recente) a promuovere delle reti in grado di accogliere la cosiddetta “archeologia minore”: oltre a Poggiomarino, Avella, Mirabella Eclano, Roccagloriosa, San Salvatore Telesino, Teano. Piccoli scrigni di tesori poco noti da connettere ai grandi giacimenti di Pompei, Ercolano, Oplonti, Baia, in un circuito virtuoso che tenga all’interno dello stesso perimetro la storia antica della Campania. “Il turismo esperienziale – è l’incoraggiante testimonianza di Colombo – rappresenta la nuova, per molti aspetti ancora inesplorata, frontiera del settore. La trasformazione in destinazioni turistiche dei piccoli centri ancora fuori dai grandi flussi di visitatori può far aumentare esponenzialmente la qualità della vita delle comunità locali. Non solo e non tanto sotto il profilo economico, ma anche e soprattutto sul piano dei servizi”.

Dalla Regione Molise che cattura e ingloba il visitatore con un wall a schermo tridimensionale nei suoi gioielli di pietra incastonati nel verde come l’Abbazia di San Vincenzo Nuovo alla Regione Marche che li attira con il suo testimonial Roberto Mancini che campeggia al centro del suo stand, sono tutti estremamente accattivanti gli stand presenti nel Salone Espositivo della XXIII BMTA e visitabile ancora fino a domenica 28 novembre alle ore 13. Un’occasione da non perdere per lasciarsi incantare da immagini iconografiche, visual, claim, cartografie e cataloghi fotografici di pregio tra gli spazi che le regioni italiane presenti hanno allestito nel primo e più grande Salone Espositivo al mondo dedicato al turismo archeologico, con 150 espositori tra Istituzioni, Paesi Esteri, Regioni, Province, Comuni, Camere di Commercio, Aziende di Promozione Turistica, Organizzazioni di Categoria, Associazioni Culturali e Professionali, Consorzi e Imprese Turistiche, Società di Servizi, Case Editrici, il Ministero della Cultura con uno spazio di 500 mq e i prestigiosi Parchi e Musei autonomi, dal Colosseo a Ostia, Sibari, Campi Flegrei, dal MANN di Napoli al Museo Nazionale di Matera e alla Soprintendenza Speciale di Roma e ancora Europa Creativa, Ales, CoopCulture, Parco di Vulci, Parco di Gaiola.
Così, ci si perde a viaggiare almeno con gli occhi tra un angolo e l’altro del nostro Bel Paese, dalla tavolozza di colori della Regione Basilicata “En plein air!” al “cammino con la storia” proposto dalla Regione Autonoma Valle D’Aosta, o, ancora, tra i pannelli del Sistema Cultura #BrionzidiRiace1972-2022 che dominano lo spazio della Città Metropolitana di Reggio Calabria alle riproduzioni delle statue di arciere e di guerriero dal sito di Mont’e Prama-Cabras che campeggiano davanti allo stand del Gal Sinis, insieme ai “cammini delle anime antiche” proposti nel proprio spazio dal Consorzio Turistico Sa Corona Arrubia e alla gigantografia del sito di Barumini che domina lo stand della Regione Sardegna, invogliando al viaggio nell’isola.
La Regione Friuli Venezia Giulia con PromoTurismoFVG insieme alla Fondazione Aquileia propone un’offerta culturale fuori dalle rotte consuete, la Regione Calabria presenta il suo “Pensiero Mediterraneo”, la Regione Toscana con l’agenzia Toscana Promozione Turistica punta sul suo “Rinascimento senza fine”, la Provincia Autonoma di Trento · Soprintendenza per i Beni Culturali sul suo Parco Archeo Natura e il Museo delle Palafitte di Fiavé, la Regione Lazio – Agenzia Regionale del Turismo sulle “meraviglie eterne che abbracciano Roma” (che è anche lo slogan di Visit Lazio), la Regione Siciliana sul sistema dei Parchi e i suoi tesori archeologici: tutte calano i propri assi, con le proprie eccellenze in video e in vetrina, come fanno anche Visit Brescia, Visit Emilia e Roma Capitale che partecipa con il X Municipio. E, naturalmente, la Regione Campania con uno stand importante in cui sono valorizzati e raccontati i tesori di ogni capoluogo campano con la sua provincia.

La BMTA anche quest’anno dà il proprio contributo alla presentazione dell’offerta turistica della destinazione Italia e, in particolare, del suo immenso patrimonio archeologico, con la peculiarità propria di un evento dalla soggettività unica, che si distingue dalle altre fiere generaliste anche e soprattutto per i contenuti scientifici, le visioni proposte che mette a disposizione degli attori decisionali, le intuizioni che presenta in programma grazie al suo Fondatore e Direttore Ugo Picarelli. Tra queste, la sezione ArcheoIncoming, nata nel 2019 con l’intento di favorire l’incontro degli operatori anche con la domanda nazionale invitando quali Buyer nazionali i tour operator italiani specialisti delle destinazioni archeologiche e che ha anticipato quella che poi sarebbe diventata un’esigenza dei tour operator stessi a causa della pandemia: puntare alla domanda di prossimità della destinazione Italia. Presenti anche nel Salone Espositivo, hanno partecipato oggi come Buyer Nazionali al Workshop in collaborazione con ENIT, l’unico incontro al mondo tra domanda e offerta del turismo archeologico riservato agli operatori professionali (oltre 100 i registrati) per garantire le migliori opportunità d’affari nell’incontro diretto “B2B” con la domanda europea e nazionale. Gli operatori hanno incontrato i Buyer di Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna selezionati tra i principali tour operator interessati al segmento archeologico del turismo culturale, oltre ai Buyer Nazionali Agenzia Viaggi Rallo, Carrani Tours, Cosertour di Myriam Coser, Earth Viaggi – Bestitalia, I Viaggi di Maurizio Levi. Il Tucano Viaggio Ricerca, Jockey Viaggi, Kel12 Tour Operator, Mondo Emozioni di Motto Luca, Viaggi dell’Elefante, Yanez Viaggi.

La XXIII Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico è promossa da Regione Campania, Città di Capaccio Paestum e Parco Archeologico di Paestum e Velia ed è ideata e organizzata dalla Leader srl e si svolge fino a domani mattina a Paestum, nella location definitiva del Tabacchificio Cafasso.

 

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