Lettera aperta per l’abolizione della macellazione rituale halal e kosher
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA Piazza del Quirinale 00187 Roma
AL PRESIDENTE DEL SENATO MARIA ELISABETTA ALBERTI CASELLATI Corso del Rinascimento 00186 Roma
AL PRESIDENTE DELLA CAMERA ROBERTO FICO Piazza di Montecitorio 00186 Roma
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI GIUSEPPE CONTE Palazzo Chigi piazza Colonna 186 Roma
Gentili Signori,
La normativa europea circa la macellazione prevede obbligatoriamente lo stordimento preventivo degli animali prima della macellazione, ma una deroga legislativa autorizza le comunità islamiche ed ebraiche a non osservare tale obbligo. Queste culture prescrivono che gli animali siano macellati senza preventivo stordimento al fine di essere coscienti nel momento dell’uccisione che avviene recidendo trachea ed esofago.
Il Regolamento rispetta di conseguenza la libertà e il diritto di manifestare la propria religione o la propria convinzione mediante il culto, l’insegnamento, le pratiche e l’osservanza dei riti come stabilito dall’articolo 10 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea; di contro il diritto garantito al paragrafo 1 corrisponde a quello garantito dall’articolo 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell’ Uomo le cui limitazioni devono rispettare l’articolo 9, paragrafo 2, che recita: “La libertà di professare la propria religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che, stabilite dalla legge, costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell’ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui”
In forza di tale Convenzione la Svizzera, la Norvegia, l’Islanda, la Lettonia, la Svezia e la Polonia vietano la macellazione rituale.
Considerato che gli italiani in base al 25° Rapporto Italia Eurispes hanno dimostrato ancora una volta la particolare sensibilità e il rispetto nei confronti degli animali e preso atto di un trattamento di privilegio riservato alle comunità islamiche ed ebraiche, tutto ciò appare ingiusto e discriminatorio nei confronti della maggioranza cristiana e del mondo non credente o laico.
Nessun credo religioso può prevalere sulle norme di tutela degli animali e nessuna legge deve essere modificata su imposizione di una esigua minoranza religiosa e contro il volere dell’intera popolazione, in uno Stato libero e democratico. Questa ingiustizia sta generando sentimenti di natura anti-islamica ed antisemita. Pertanto
CHIEDIAMO al Governo ed al Parlamento italiano di abrogare il comma 4 dell’articolo 4 capo II del Regolamento (CE) n. 1099/2009 del Consiglio relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento.
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