Obiettivo: la salute del cervello
Fibre nervose sintetiche sono state messe a punto da un gruppo di dieci ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (il mitico Mit) e lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Nature Biotechnology. Simili a quelle umane, più sottili di un capello, che possono essere impiantate nel cervello senza effetti negativi per i tessuti circostanti, sono fibre multimodali – qui sta la grande novità – in grado cioè di veicolare simultaneamente segnali ottici ed elettrici, nonché farmaci, direttamente nel cervello, esattamente come le fibre nervose naturali.
Morbide e flessibili, le fibre sintetiche sono realizzate con polimeri con caratteristiche simili ai tessuti dei neuroni, il che consente di impiantarle anche per lunghi periodi senza danneggiare i delicati tessuti cerebrali circostanti.
Su un altro fronte, ricercatori del centro di ricerca giapponese Riken per la biologia evolutiva hanno aperto una strada che in futuro potrà aiutare a riparare le lesioni nervose. Hanno ottenuto in provetta cellule cerebrali che si sono auto-assemblate formando una struttura simile al cervelletto. È la prova di principio di come sia possibile ricreare in laboratorio anche strutture estremamente complesse, quali il tessuto cerebrale. Il risultato è stato ottenuto inducendo cellule staminali embrionali umane a differenziarsi in neuroni specifici del cervelletto, grazie a un fattore di crescita chiamato FGF2. Una volta maturate in questa direzione, nel giro di pochi giorni le cellule si sono auto-organizzate per formare i tessuti del cervelletto. La rete nervosa ha poi dimostrato di funzionare in modo efficiente a distanza di 15 settimane, come testimoniano le registrazioni elettrofisiologiche della sua attività.
Uno degli obiettivi primari della ricerca sulle staminali è la medicina rigenerativa, con la possibilità di sostituire parti del corpo danneggiate con tessuti sani ‘coltivati’ in provetta. Per il sistema nervoso questa è una sfida particolare, perché non solo devono essere realizzati neuroni specifici, ma devono anche mettersi in collegamento tra di loro in reti molto complesse.
Non ci sono commenti, vuoi farlo tu?
Scrivi un commento