“O giudizio de… vino” in scena all’Alberghiero
Ed ecco Amilcare, figura familiare del contadino e vignaiuolo che si muove sulla scena come si trovasse nella sua “casettòla” in mezzo alla vigna, e arrivano i personaggi come attratti da quel tempo rallentato e discorsivo e dall’insuperabile qualità del vino che Amilcare dispensa a se stesso e agli altri, lieto di bere in compagnia. Arduino il professore, la comare Cleofe, il sensale, la comarella, il prete e la moglie Elvira, insostituibile partner, accendono il palco della vita che fu – modi di essere e di vivere, tradizioni e devozioni, la storia del territorio, la poetica di Giovanni Battista Jachini – ma guardano anche al presente nominando quasi di sfuggita quella brutta parola che è diventata la politica, così distante e avversa alla schietta vita popolana. “Noi ci siamo divertiti e speriamo anche voi” è il saluto di Natalizi a fine spettacolo, un artista che semplicemente dicendo ‘pane al pane e vino al vino’ riesce a far divertire le famiglie intere, e non è impresa facile di questi tempi. “Queste cose le dovrebbero fare più spesso” è il commento di una spettatrice, e c’è da starne certi anche perché Sandro Natalizi sta preparando ‘altro’ che ci presenterà a breve, e comunque entro il prossimo dicembre.
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