Nuove prove dei danni dell’allevamento intensivo sul pianeta e il clima
Una nuova investigazione di Animal Equality in Messico attraverso i droni rivela la cattiva
gestione dei liquami di due maxi allevamenti di maiali.
SITO WEB:
https://campaigns.animalequality.it/il-nemico-del-pianeta/
MILANO, 30 luglio 2020 – Animal Equality – Organizzazione internazionale per la protezione
degli animali allevati a scopo alimentare – ha da poco rilasciato una nuova indagine condotta in
Messico con la tecnologia dei droni, grazie a cui i nostri investigatori hanno raccolto
immagini aeree di due allevamenti intensivi di maiali a Jalisco, che ospitano più di 89.000
maiali.
Cosa abbiamo visto attraverso l’investigazione con i droni?
● Scarichi di rifiuti ad alto rischio come i liquami all’aperto con rischio di infliltrazioni nel
suolo e nei campi anche coltivati;
● Scarico di rifiuti ad alto rischio come i liquami vicino a torrenti ed altri corsi d’acqua con il
rischio di infiltrazioni nella falda acquifera;
● Accumulo di grandi quantità di liquami in vasconi esterni con la conseguente esalazione
di gas pericolosi per persone e ambiente.
Quali sono i rischi per ambiente e salute di una gestione sconsiderata dei rifiuti animali?
Dai grandi vasconi dove si accumulano i liquami esalano gas pericolosi come il metano e il
protossido di azoto (N2O), un gas fino a 300 volte più potente dell’anidride carbonica, CO2.
Quando grandi quantità di azoto e composti azotati finiscono sui terreni agricoli possono poi
facilmente trasferirsi alle acque di superficie e alle falde acquifere aumentano le
concentrazioni di nitrati con ripercussioni serie per la salute. Oltre a questo i vasconi pieni
di liquami che si trovano intorno ai capannoni dei suini sono terreno fertile per le malattie: in
essi si possono trovare infatti più di 100 diversi agenti patogeni che causano malattie
nell’uomo.
Al momento di questa indagine, queste aziende avevano permessi governativi per operare:
Animal Equality Messico ha presentato quattro denunce contro questi allevamenti, per
atti e omissioni che potrebbero produrre squilibri ecologici e danni all’ambiente, al fine di
richiedere la loro chiusura definitiva, la revoca di permessi, licenze e autorizzazioni operative,
nonché il risarcimento dei danni.
Non si tratta di casi isolati. Recentemente, l’Agenzia messicana per la protezione
dell’ambiente (PROEPA) ha effettuato ispezioni e verifiche che hanno portato alla chiusura
temporanea parziale di alcuni allevamenti. E la situazione non è grave solo in Messico,
l’impatto degli allevamenti intensivi sull’ambiente è una questione che riguarda anche l’Italia, e il
mondo intero.
Stiamo combattendo una sfida globale contro il cambiamento climatico, ma le colpe
dell’industria zootecnica ancora non sono del tutto riconosciute. Dal suo ruolo nella
deforestazione al suo impatto diretto sull’ambiente, è ampiamente dimostrato come l’attuale
sistema alimentare sia insostenibile.
“L’allevamento intensivo cresce come un vortice che distrugge tutto ciò che trova sul suo
cammino, inquinando il suolo e l’acqua, emettendo gas serra che provocano fenomeni naturali
catastrofici, causando malattie che si diffondono fino a diventare pandemie e infliggendo terribili
sofferenze agli animali; è necessario ripensare una volta per tutte il nostro sistema di
produzione alimentare”.
Alice Trombetta, Direttore Esecutivo di Animal Equality Italia
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Animal Equality è un’organizzazione non profit per la protezione degli animali allevati a scopo
alimentare, fondata nel 2006 e attiva a livello internazionale in 8 paesi.
Greta di Fiore
Animal Equality Italia
gretad@animalequality.it
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