NUOVA CEMENTIFICAZIONE: MILLE ABITAZIONI A PALAZZO E CANCELLIERA, A RIDOSSO DI PAVONA E CECCHINA
NUOVA CEMENTIFICAZIONE DEL TERRITORIO
MILLE ABITAZIONI A PALAZZO E CANCELLIERA, A RIDOSSO DI PAVONA E CECCHINA
UN QUARTIERE “GHETTO” DI 5.000 ABITANTI CON VISTA SUL CIMITERO
Pubblichiamo il video dello scempio che i Sindaci di Roma Veltroni-Alemanno-Raggi hanno autorizzato nella zona di Palazzo-Cancelliera a Santa Palomba.
Trattasi del progetto denominato “Santa Palomba città dinamica”, in zona Palazzo (a ridosso di Pavona) e Cancelliera (a ridosso di Cecchina), ennesimo assalto cementizio ai pochi brandelli di verde nell’ultima propaggine del XII municipio di Roma, a confine con il Comune di Albano e nelle immediate vicinanze dei Comuni di Pomezia, Ardea e Ariccia.
Il progetto di cementificazione parte da lontano, con i seguenti atti amministrativi:
– variante di P.R.G. approvata dal Consiglio Comunale di Roma il 12 Febbraio 2008 con deliberazione n. 18, allora Sindaco Veltroni (PD) 2 giorni prima delle sue dimissioni, che ha reso edificabile tutta la zona ex-abusiva di Palazzo, a ridosso di Pavona, e una parte di Cancelliera;
– delibera del Consiglio del Municipio Roma XII EUR del 24 settembre 2009 che ha approvato l’avvio del Programma preliminare “Santa Palomba” con voto favorevole sia del PD sia del PDL;
– delibera della Giunta Comunale di Roma del 22 maggio 2013 con approvazione del Programma Integrato denominato “Santa Palomba”, allora Sindaco Alemanno (PDL);
– accordo pubblico-privato di maggio 2018 tra la sindaca Raggi (Movimento 5 Stelle), Cassa Depositi e Prestiti e la società edilizia CO.GE.SAN. Spa.
In sintesi, tutte le forze politiche che hanno governato il Comune di Roma negli ultimi venti anni (PD, PDL e M5S) hanno sostenuto questa ennesima cementificazione, che consuma il suolo, arricchisce i soliti potenti costruttori e costruisce un quartiere “ghetto” a ridosso di Pavona.
L’operazione è molto discutibile, infatti nelle delibere viene specificato che l’area “risulta prevalentemente inedificata, ad eccezione di una porzione di territorio nella quale è rilevabile un tessuto parzialmente edificato [la zona di Palazzo]” e che “non presenta, nello specifico, particolari fattori di degrado ma richiede un adeguato intervento urbanistico per riuscire a trasformarsi in ambito di quartiere a destinazione d’uso composita, dotato di servizi pubblici ed infrastrutture; in particolare, manca una rete stradale locale interna che colleghi in modo adeguato la Via della Stazione di Pavona con la Via Cancelliera e un adeguato sistema di sottoservizi”.
In pratica, per dotare di strade, fognature e qualche servizio “un tessuto parzialmente edificato (…) con destinazioni d’uso residenziali a bassa densità abitativa”, che corrisponde alla zona ex-abusiva di Palazzo (150 case a ridosso di Pavona ai confini estremi del Comune di Roma), i Sindaci Veltroni, Alemanno e Raggi hanno deciso di distruggere 33 ettari di suolo verde per costruire nell’Agro romano, oltre il GRA, un mega quartiere di 530.000 metri cubi di cemento e 990 appartamenti, con l’obiettivo di deportare nel “nulla” 4-5 mila nuovi abitanti dalla Capitale, di cui la metà con il progetto di Housing Sociale e l’altra metà con case popolari.
Gli abitanti della zona di Palazzo precisano che i sottoservizi (fognature, acqua, telefono, internet) sono stati già installati grazie al lavoro encomiabile del loro Consorzio e che sono assolutamente contrari a questa inutile e indecente speculazione edilizia, che creerà solo enormi problemi alla tranquilla zona di Palazzo. Particolarmente osteggiata è la mega-strada di collegamento che collegherà la Via del Mare con Via Cancelliera, che stravolgerà la vita appartata e serena della zona di Palazzo.
Inoltre, l’obiettivo dell’Housing Sociale è quello di fornire alloggi a canone calmierato alle fasce deboli della popolazione: famiglie o coppie di lavoratori assunti a tempo determinato, studenti e immigrati, nuclei familiari a basso reddito, giovani coppie, anziani in condizioni economiche svantaggiate e studenti fuori sede.
Sarà un altro quartiere “ghetto”, come le case di Via Papiri a Santa Palomba, un quartiere del Comune di Roma lasciato al degrado e all’abbandono, un quartiere costruito nel “nulla” per far arricchire qualche costruttore, consumare il suolo, espellere fuori dal GRA e ghettizzare le fasce sociali deboli.
Va, infine, evidenziato che la nuova gigantesca speculazione edilizia denominata “Santa Palomba città dinamica”, finanziata con i soldi pubblici della Cassa Depositi e Prestiti, è stata assegnata dalla Sindaca Raggi (5 stelle) alla CO.GE.SAN. Costruzioni di proprietà dei Santarelli, società in perdita sistematica, già sovraesposta finanziariamente per oltre 100 milioni di debiti.
In questa brutta vicenda emerge anche la mancanza di qualsiasi programmazione coordinata tra i vari enti locali interessati. Infatti, il Comune di Roma ha deliberato la costruzione di 990 appartamenti in zona Palazzo-Cancelliera a ridosso del Comune di Albano, mentre quest’ultimo ha deliberato la costruzione di un nuovo cimitero in zona Cancelliera, a ridosso del Comune di Roma.
Ci chiediamo sulla base di quale ragionamento il Sindaco di Roma Raggi ha autorizzato la costruzione di 990 appartamenti con vista sul nuovo cimitero di Cancelliera? Sulla base di quale analisi economica il managment della Cassa Depositi e Prestiti ha deciso di finanziare tale operazione scellerata? A che prezzi i costruttori Santarelli pensano di poter vendere le case con vista sul cimitero?
Le scelte urbanistiche operate “separatamente” dai comuni di Roma e di Albano produrranno nell’area di Palazzo-Cancelliera 16 palazzoni di 8 piani (tipo Tor Bella Monaca o Scampia) con vista sul nuovo cimitero di Albano, in mezzo alle esalazioni e ai miasmi dell’impianto di trattamento dell’umido di Cancelliera e del depuratore delle acque reflue del nuovo quartiere.
La zona di Santa Palomba-Palazzo-Cancelliera costituisce il cuore di una cultura locale universalmente nota come Civiltà Latina.
All’interno della Tenuta di Palazzo, sorgono i resti di una grande villa suburbana databile alla fine dell’età repubblicana, la villa di Quinto Valerio Sorano che non è stata mai scavata integralmente, ma solo perimetrata. Sul limite settentrionale del complesso è stata scoperta anche un’estesa necropoli, tutt’ora inedita, con tombe a fossa della prima età imperiale.
La storia, la cultura e l’archeologia vengono calpestate per dare priorità agli interessi dei costruttori e del partito del cemento con gli atti firmati negli ultimi 15 anni dai Sindaci di Roma.
Costruire a Palazzo sui resti della Villa di Quinto Valerio Sorano a Palazzo corrisponde a cementificare nella Valle dei Templi.
La chicca finale la fornisce l’ACEA nel parere fornito in merito a questo progetto di devastazione ambientale: “L’area in argomento è interessata da criticità dal punto di vista della disponibilità della risorsa idrica” (tradotto significa che nei Castelli Romani l’acqua dei pozzi è inquinata per presenza di arsenico al di sopra dei limiti previsti dalla legge).
“Per tale motivo” prosegue ACEA “la fornitura idrica delle nuove utenze potrà essere concessa con una serie di prescrizioni quali:
– Installazione di serbatori di accumulo di adeguato volume, comunque non inferiore a 150 litri per unità abitativa, e relativo impianto di sollevamento;
– Installazione a valle del contatore di un apposito limitatore di portata…”.
Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede al Comune di Roma, alla Sovrintendenza, alla Regione Lazio, all’ACEA di fermare questa gigantesca speculazione edilizia e la costruzione di questo quartiere “mostro”, inserito in un contesto spettrale (nuovo cimitero, depuratore, impianti per il trattamento dei rifiuti), perso nella campagna romana, scollegato da tutti i servizi di trasporto, senza neanche una scuola media, con il problema dell’acqua razionata.
Il Partito Comunista dei Castelli Romani si batterà in tutte le sedi (anche alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la mancanza nell’autorizzazione della Valutazione Ambientale Strategica) per difendere il territorio dei Castelli Romani da questa imponente cementificazione, che consuma il suolo, arricchisce i soliti potenti costruttori e costruisce quartieri “ghetto”, addirittura con vista sul nuovo cimitero di Cancelliera e sulla discarica di Albano.
PS – Purtroppo è finito il tempo delle chiacchiere. Sarà una battaglia durissima. E chi no sta da una parte o dall’altra della barricata, è la barricata. Faremo del tutto per fermare questo scempio.
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