Nucleare
“Enel, inoltre, non gode di buona salute visto che ha un’esposizione di oltre 76 miliardi di euro contro un patrimonio di 26 e la valutazione da parte delle agenzie di rating internazionali non è brillante (A-, A-2). – prosegue Zaratti – Una stima approssimativa circa il costo dei piani nucleari di Enel effettuata dal professore di politica energetica dell’Università di Greenwich, Steve Thomas, stima in circa 32 miliardi, di cui 25 per l’Italia, le risorse che l’impresa dovrà investire prima di produrre un solo kWh d’energia elettrica dall’atomo”.
“Enel, oltretutto, per il 31% è pubblica e se dovessero esserci dei problemi con il nucleare a pagare sarebbero i cittadini, come è successo con British Energy in Gran Bretagna che stava fallendo per i costi dello smantellamento dei vecchi reattori nucleari. – conclude Zaratti – L’avventura del nucleare italiano, quindi, rischia di essere un’altra Alitalia, dieci volte più costosa, mentre al contrario l’investimento sulle rinnovabili potrebbe creare, entro il 2020, 250.000 nuovi posti di lavoro”.
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