Novecento, di Alessandro Baricco
Dopo il successo di “Castelli di rabbia” e “Oceano mare” lo scrittore torinese Alessandro Baricco compie una scelta coraggiosa: si allontana dalla struttura complessa che caretterizza i suoi due pluri premiati romanzi d’esordio e opta per una storia semplice, lineare, una favola in forma di monologo. Quello che nasce è “Novecento”, una storia a metà tra il racconto e la messa in scena teatrale scritta nel 1994: attraverso il punto di vista del trombettista jazz Tim Tooney, Baricco ci porta a bordo del Virginian, un piroscafo che fa la spola tra Europa e America a cavallo tra gli anni ’20-‘30. A bordo gente comune, emigranti, miliardari. Tra questi però c’è un passeggero speciale: un bimbo in fasce abbandonato in una scatola di cartone e adagiato sul pianoforte della sala da ballo della prima classe. A trovarlo è un marinaio del Virginian che, concedendosi l’unica vanità della sua vita, da al bambino il nome di Danny Boodmann T.D.Lemon Novecento. Cullato dall’oceano e da una nave dalla quale non scenderà mai, Novecento diventerà un pianista impareggiabile, capace di suonare la musica più bella mai udita da orecchio umano.
Lasciatevi cullare dalle onde dell’oceano solcato dal Virginian. Lasciatevi cullare dalla maestria di Baricco e dalle magiche note di Novecento. Approderete ad una storia dai contorni di leggenda. Non rimarrete delusi.
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