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Viabilità ai Castelli: in mezzo a una strada? – 2

Ottobre 31
23:00 2010

La bella notizia è che questa strada esiste, la brutta che comincia a risentire pesantemente del volume di traffico che sopporta ogni giorno. In inverno deve essere attraversata a 40 km orari, nonostante la possibilità di procedere a 70, per le centinaia di buche che ne funestano il percorso. A onor del vero, al ripristino dell’asfalto, che avviene di solito in primavera, si è costretti a procedere a velocità ancora minore. Molti automobilisti, infatti, solo perché il manto stradale nuovo lo permette, la percorrono a 100/150 di media (nonostante il limite a 70 sull’intero percorso, ed un limite di 50 nell’area attorno agli impianti Coni e di accesso alla frazione Vivaro). Gli stessi automobilisti che procedono a 20 orari davanti alla pattuglia dei vigili con misuratore di velocità recuperando alla curva dopo il “tempo perso” a rallentare; un sistema di ‘tutoraggio’ rivelerebbe la totale anarchia della situazione.
Ricapitolando: viabilità non tanto insufficiente quanto poco o nulla mantenuta, guida indisciplinata da parte degli automobilisti in generale, controlli volti spesso alla sanzione e non alla prevenzione, in alcuni comuni inesistenza della segnaletica orizzontale, verticale, nonché di limiti di velocità nel centro abitato. Cito il caso di un comune nel quale un bambino ha perso le dita di un piede investito da un bus di linea; sembra che in questo caso non ci sia responsabilità del conducente, data la bassa velocità del mezzo, però la situazione generale della segnaletica delle strade che attraversano il centro abitato è penosa: poca o coperta quella verticale, inesistente quella orizzontale; velocità incontrollate senza tutori nel centro abitato, in assenza di parcheggi in alcune zone le auto sono posteggiate in parte sulla carreggiata (non è possibile fare altrimenti, ma ne risente il transito). In questo comune abbiamo assistito al rifacimento delle strisce pedonali in occasione di una festa patronale: parte del percorso urbano denso di abitazioni è stato lasciato fuori… (magari durante i lavori può darsi che sia finito il secchio di vernice o che si sia rotto il pennello… questi in definitiva gli strumenti che sembra sia così difficile programmare).
Occorrerebbe studiare la situazione generale guardandola in maniera molto tecnica, ma forse la viabilità castellana non ha bisogno di grandi opere (come non ne aveva/non ne ha bisogno questo ex Paese gioiello), ma che riacquisti dignità l’esistente attraverso la manutenzione puntuale e il ripristino immediato di frane e quant’altro.
Per la guida brutale di molti automobilisti in strada fin’ora non si è potuto fare molto: le due corsie non sono più sufficienti all’incontro di vetture che ormai superano di molto i canoni della berlina o delle pure ingombranti station wagon. Comportamenti come tenere la velocità elevata o “scartare l’ostacolo” invece di rallentare è ormai abitudine trasversale per sesso e fasce di età (non è raro vedere persone dai capelli bianchi o donne che fanno lo slalom con i pedoni accanto all’uscita di una scuola: saranno le stesse che poi versano la lacrimuccia quando sentono di anziani e bambini investiti, pur ammesso ovviamente che l’incidente, appunto perché tale, può capitare a chiunque)…. Paolo Rumiz, in un suo recente articolo su Repubblica, osservando lo sbarco vacanziero alla Maddalena, Sardegna, fra sinistri e investimenti di pedoni evitati per un pelo alla guida distratta di auto status symbol stigmatizzava il nostro non essere Paese, alludendo alla mai avvenuta unità degli italiani rivelata oggi sempre di più dal menefreghismo totale per l’immediato vicino (quello accanto a noi al semaforo, per la strada…)
“Brutto paese, cattivi abitanti” diceva un vecchio adagio: dalle amministrazioni sempre più impoverite di fondi da investire, ma per il vero mai state virtuose anche in tempi di vacche grasse, a cittadini poco o per niente attenti che collaborano a crearsi attorno qualcosa a propria immagine e somiglianza. E’ così?
*Avvertenze alla lettura: le considerazioni “pesanti” mutuano una realtà che è possibile descrivere solo edulcorandola. Capitoli a parte meriterebbero i comportamenti alla guida con telefonini e altro, ma allora avrei dovuto firmare… Gioele Dix.
Mentre la seconda parte dell’articolo va in stampa molte cose non sono cambiate affatto, ma qualcuna sì. La strada di collegamento dallo snodo di Squarciarelli a Frascati è stata riaperta, lasciando, va detto, l’asfalto post lavori in pessime condizioni. Il comune al quale ‘era finita la vernice’ sta provvedendo proprio in questi giorni a sistemare una delle sue strade più ‘disgraziate’ realizzando attraversamenti pedonali evidenziati da dossi (uno dei problemi di questa strada urbana è la percorrenza a forte velocità): in lavorazione il rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale, con cartelli nuovi, in più postazioni e ben evidenti. L’approccio degli automobilisti alla nuova sistemazione non è dei migliori, alcuni ora corrono a più non posso fra un dosso e l’altro, ma questo, lo ribadiamo, fa parte del mancato rapporto che molti italiani hanno con le regole. Qualcosa si muove ai Castelli anche se lentamente, la viabilità negli anni è rimasta sempre una ‘figliastra’. Ricordo ancora quella volta che, dopo vent’anni e più di incuria, un comune rifece l’asfalto di un’importante via di transito verso il mare perché da lì sarebbe passato il Giro d’Italia, protagonista Marco Pantani. Dappertutto apparivano scritte ‘W Pantani, W il Pirata”, segno di grande affetto da parte dei cittadini, c’è da scommetterci, non solo per i meriti sportivi dello sfortunato campione. (Serena Grizi)

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