CASTELLI ROMANI – Una rotonda s…
– …oltanto? Primavera 2019 e sbocciano nuovi straordinari disagi, per i pendolari e “interni”. Nella seconda “Città” del Lazio, i Castelli sia pure in una loro sconsolata disorganizzazione (ognun per sé ma traffico per tutti!). Per uno snodo viario cardine in lunga attesa, come altri pari, di essere disciplinato da una rotatoria, ma strutturata bene, intelligente e poco invasiva, che non diventi un album Panini di cartelli pubblicitari. Nuovo guasto qui, del semaforo nell’incrocio tra la Strada Regionale Via Nettunense e la Strada Provinciale Via del mare a Pavona e due Municipi coinvolti nella roulette dei rimbalzi burocratici. Poi, nuovo grave incidente (causa ennesima guida veloce e pericolosa) anche qui, sull’Appia poco fuori Genzano e anche questa Statale/Regionale (NB: le più grandi arterie e le stesse consolari soffrono in Regione di una “crisi di identità”) necessita di ristrutturazioni straordinarie. Progetti sono in corso. Per lo snodo di Frattocchie (NB: il sistema complesso parte da S. Maria delle Mole fino a Due Santi di Marino. Carreggiata ora da allargare pure e da mettere in sicurezza) a raso e pure qui con la Nettunense (Vecchia e Nuova), l’Appia Antica e la Vecchia e con l’altrettanto strategica SP Pedemontana dei Castelli/Via del Sassone, che con le correlate (Via di Vermicino) l’itinerario conduce fino al bacino della Tiburtina e delle A24/25, intersecando le Casilina, Prenestina e Polense (interessante risiko della mobilità a Est di Roma). Gli anni passano, l’edilizia residenziale è cresciuta, quella commerciale, la popolazione e le automobili pure, idem i camion e veicoli commerciali diventati poi più invadenti e invasivi e fin dentro i centri urbani addirittura, causando disagi e pericolo, soprattutto nelle Vie trasversali inopportunamente o illegalmente percorse, ma claudica o balbetta la piena e completa ristrutturazione radicale di tutta rete viaria Regionale (con dubbi o riserve anche per le “ingorde” Autostrade pure, Raccordo Anulare compreso). Nel primo e più denso bacino antropico della Penisola, Roma, che in tandem solo con Latina fanno una conurbazione regionale critica che ha messo sotto stress anche il bacino della Via Pontina, arteria in cerca anch’essa di una sua identità ideale in compagnia del trio Nettunense-Ardeatina-Laurentina. Interventi e buoni Sì, ci sono stati, (la Nettunense; Pontina; la Fiuggina; snodo di Marino-Castel De Paolis; etc.), ma cadenzati ogni dieci anni ca. o più e a macchia d’olio. Tanto ancora c’è da fare ed opere e servizi in qualità, resistenti al tempo, all’usura e alle intemperie. Rotatorie Sì, utili, è un buon passo, ma devono anche queste equilibrare l’estetica con l’etica. Le luci semaforiche, nell’attesa, siano razionalizzate nella quantità e rese più “intelligenti” (i software ci sono) capaci cioè in un dato momento far defluire molto di più il flusso di veicoli principale o più corposo. Bonificare le carreggiate (le Strade o Vie trasversali soprattutto) dagli elementi più invasivi (vegetazione; pali; sosta vietata) in attesa di allargamenti (basterebbero anche solo 50 cm o poco più), mettendole più e meglio in sicurezza e fruibilità e vigilando sugli abusi (camionisti; soste vietate ed altri trombi). Più e migliore attenzione alla segnaletica ora considerata “facoltativa” dalle Amministrazioni. In sostanza, balbetta (tace) ancora una bella e buona cultura di empatia e rispetto per i pendolari non autostradali (costoro scontano poi anche lo scandaloso e tollerato rincaro speculativo dei pedaggi) e interni al Territorio.
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