Biennale d’arte ceramica contemporanea
Un’esposizione nella città di Frascati che avrebbe potuto essere realizzata meglio
Uno sguardo alla BACC, seconda edizione della Biennale d’arte ceramica contemporanea alle Scuderie Aldobrandini, Frascati, aperta fino al 25 gennaio, titolo La ceramica altrove. Due generazioni d’artisti a confronto per astrazione, scuola e materiali, la terracotta, la ceramica invetriata, altre realizzazioni che richiedono cotture a temperature proibitive.
L’altrove, è intento della mostra, sta per quel luogo felice dove la ceramica smette d’essere un materiale per realizzazioni artigianali e diventa arte: «Esiste un immotivato pregiudizio sulla percezione e sviluppo di questo materiale che BACC ha l’ambizione di risolvere. La ceramica altrove è una mostra per lettori senza preconcetti, per osservatori che amano una scultura che non si arrende all’equivoco che il materiale suscita e che rifiuta qualsiasi etichettatura». L’esposizione, oltre le informazioni reperibili sul web, riportava sotto ogni pezzo un comune cartellino col nome dell’artista e alcune specifiche sulle tecniche dell’opera. Durante la visita, purtroppo, non s’incontrava nessuno scritto che potesse introdurre a questo particolare tipo d’espressione che vanta una grande tradizione nel nostro Paese, questo forse per non incentivare l’idea dell’artigianale, ma neppure che potesse invogliare ad avvicinarsi a questo interessante mondo. La mostra quasi ‘muta’ avrà fatto un grande effetto su chi conosce la materia e anche su chi si è lasciato semplicemente catturare da oggetti contemporanei che rifanno il verso ad un immaginario ‘antico’ ma qualche aiuto sarebbe stato utile, anche per contraddire chi va dicendo che ‘l’arte non dà da mangiare’ e per cercare punti di contatto con un pubblico nuovo che potrebbe gradire la vena ironica infusa in alcune di queste opere. Oltretutto, le sale delle Scuderie, grazie all’illuminazione soffusa e agli spazi eleganti facevano desiderare di avere almeno un paio di quei pezzi in casa propria. Quattordici artisti fra cui: le geometrie di Asdrubali, i semi volti all’acqua e al vento di Sabine Pagliarulo (nella foto), il barocco di Ducrot e i suoi splendidi candelabri gialli; le citazioni oniriche e preziose di Andrea Fogli. Le forme pulite di Oliviero Rainaldi (sua la amata/contestata statua a Papa Wojtyla nei pressi della stazione Termini); i cloni inquietanti di Claudia Giannuli, l’entomologia di Bianca Piva. Biennale presentata con Associazione Contemporanea e a cura di Jasmine Pignatelli. Alcune opere sono state realizzate in collaborazione con Bottega Gatti di Faenza. (Serena Grizi)
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