8 – La transizione energetica
L’utilizzo dell’energia è un ‘tema caldo’ e rappresenta un settore strategico per lo sviluppo sostenibile e sicuro del nostro pianeta. Con l’emergenza Covid-19, si potranno introdurre dei cambiamenti nel settore dell’energia? Credo che la gravità della crisi e delle condizioni ambientali possano fornire forti stimoli economici e politici per spostare molte società in una direzione di cambiamento.
Da molti anni nel mondo si parla del tema legato alla transizione energetica e, tutto sommato, ci sono investimenti per favorire e accelerare la decarbonizzazione del ciclo della produzione di energia elettrica. Ma gli investimenti non sono sufficienti e l’accelerazione è veramente molto bassa. Anche per quanto riguarda una quota di energia che non può essere soddisfatta dall’elettricità, è necessario produrre, con l’energia solare rinnovabile, una quantità sufficiente di idrogeno ‘verde’ da usare, per esempio, nei trasporti terrestri. Anche nella navigazione e nell’aviazione occorre ripensare al tipo di combustibile da usare per giungere a costruire aerei e navi alimentati con carburanti sostenibili.
Quello che non è utile allo sciame
non è utile nemmeno all’ape
Marcus Aelius Aurelius Antoninus
Dobbiamo necessariamente coinvolgere i paesi africani nella produzione di idrogeno. Vista la grande disponibilità di sole e di spazi esistenti in quel continente, si potrebbe costruire un insieme di impianti di produzione energetica dall’energia solare per generare questo combustibile non inquinante nella quantità sufficiente per l’intero pianeta. Si originerebbe, inoltre, anche una fonte di guadagno per quei disgraziati paesi africani.
Le pressioni per restaurare il sistema economico e produttivo mantenendolo così come è, se non addirittura per tornare ancora più indietro, sono vigorose. Vedi le forzature di alcuni paesi per fermare il processo incominciato con gli accordi di Parigi. Ma le politiche globali devono definire una prospettiva a lungo termine con l’obiettivo di conciliare ambiente ed equità sociale mediante una decarbonizzazione trasformativa completa per ottenere un clima sostenibile e uno sviluppo economico stabile e a lungo termine con un significativo aumento dei posti di lavoro e della crescita economica. Anche il crollo dei prezzi del petrolio USA a circa -40 dollari al barile sta a indicare che i produttori pagano per liberarsi dal suo ‘ingombro’. Ciò rende ancora più evidente e urgente l’esigenza di usare energie ‘verdi’ come la solare e l’eolica.
Per quanto riguarda l’Europa, la scelta di attuare un Green New Deal con uno stanziamento di mille miliardi di euro, per sostenere gli investimenti pubblici e dell’industria privata, porterà a una forte accelerazione del processo e la creazione di moltissimi posti di lavoro. È certamente un bel segnale, ma occorre fare di più e coinvolgere anche le altre potenze mondiali.
Chiaramente, non dobbiamo dimenticare che anche il risparmio energetico, laddove è possibile, deve entrare nell’agenda della transizione sostenibile.
Il lavoro agile
Il ‘lavoro agile’ da casa (smart working), per esempio, consentirebbe di risparmiare molta energia (quella impiegata per il trasporto) e la diminuzione di grandi quantità di anidride carbonica (CO2) rilasciate all’ambiente con un miglioramento della sostenibilità ambientale urbana. Inoltre, il tempo non trascorso sui vari mezzi di trasporto (circa 1 ora e 30 minuti ogni giorno lavorativo) consentirebbe ai lavoratori una migliore qualità della vita e una maggiore disponibilità del proprio tempo libero.
Con l’emergenza Coronavirus si è dovuto ricorrere all’attivazione di nuove forme di lavoro a distanza tendenti a ridurre i contatti fra le persone per limitare la diffusione del virus. Con questa nuova organizzazione del lavoro si è ottenuta una sostanziale valorizzazione del lavoro e dell’ambiente. Ma non solo. Si sono valorizzate le persone che hanno potuto conciliare il lavoro con la famiglia migliorando, nel contempo, la qualità del lavoro.
Con la comprensione e il rafforzamento del ‘lavoro agile’, in definitiva, si può favorire la sostenibilità ambientale e avere riguardo per la valorizzazione delle persone assegnando a esse la capacità di gestire meglio e con maggiore soddisfazione il lavoro e la famiglia.
Una grande alleanza per una rinascita verde
Osservando il quadro generale dobbiamo individuare nello sfondo le modalità per creare economie più eque, sostenibili e resilienti che abbiano obiettivi primari a breve termine che consentano di anticipare quanto previsto dall’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e dall’Accordo di Parigi.
È indispensabile completare la transizione energetica globale in tempo utile per evitare la catastrofe climatica. È richiesta un’intensa cooperazione internazionale per aiutare i governi e le altre istituzioni ad adottare una vasta gamma di politiche ambiziose e garantire che nessuno venga lasciato indietro.
L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA) ha prodotto una serie di studi volti a quantificare e guidare la trasformazione del sistema energetico mondiale. Le tabelle di marcia indicano un obiettivo per la trasformazione dell’energia fondato in gran parte su fonti energetiche rinnovabili e efficienza energetica. L’obiettivo è ambizioso, ma tecnicamente ed economicamente fattibile, per creare un’energia pulita e un futuro sostenibile. Nello studio si valuta una riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica di almeno il 70% entro il 2050. Ciò trascinerebbe il sistema energetico globale sulla strada necessaria per mantenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 °C (gradi Celsius) durante questo secolo, ben al di sotto dei 2 °C previsti nell’Accordo di Parigi.
Una rapida decarbonizzazione richiede iniziative e investimenti politici senza precedenti. Questo studio indica che con un investimento totale di 110 trilioni di dollari fino al 2050 si avranno ritorni sociali ed economici immensi provenienti anche dalla riduzione dei costi sanitari e ambientali. La trasformazione prevista si ripagherebbe da sé. Per ogni dollaro speso si avrà un rendimento di ritorno tra tre e otto dollari. Insieme a un futuro di energia sostenibile, la transizione promette nuovi modelli di sviluppo socioeconomico. In questa prospettiva, il numero dei posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili aumenterebbe a livello globale fino a 42 milioni entro il 2050, quattro volte di più di oggi. Il benessere delle persone, infine, migliorerebbe in ogni regione del mondo più rapidamente.
(dal libro “Verso il cambiamento” edito nel 2020)
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