Hans Jonas e Il
Principio Responsabilità
(Elisabetta Robinson) - Arte medica e responsabilità umana,
libertà della ricerca e bene pubblico, eutanasia, clonazione, tecniche di
fertilizzazione in vitro e manipolazione genetica, sono solo alcune delle
grandi tematiche inerenti all’ambito della bioetica medica che Hans Jonas
(1903 - 1993), uno dei maggiori filosofi contemporanei ed iniziatore del
dibattito bioetico, affronta nella sua opera “Tecnica, Medicina ed Etica”,
Prassi del principio responsabilità.
Il pensiero di Jonas è molto attuale, soprattutto alla luce di alcuni
grandi avvenimenti, come il caso di Terry Schiavo negli Stati Uniti o il
prossimo referendum sulla fecondazione assistita qui in Italia, che
riguardano e interrogano l’uomo sia in quanto singolo portatore di una
sfera di valori sia in quanto membro della società in cui vive. Jonas
ritiene urgente la formulazione di una nuova teoria etica in un periodo in
cui le morali religiose sono in crisi e lo sviluppo delle scienze pone,
ogni giorno, problemi totalmente nuovi. Il grande interrogativo che Jonas
presenta è riassumibile in questo modo: tutto ciò che la medicina con
l’aiuto della tecnica è in grado di fare è anche lecito che lo faccia?
Jonas mostra che non si può fare a meno della morale quando si affrontano
gli interrogativi posti dall’attuale sviluppo della tecnica, la fondazione
dell’etica nell’età tecnologica non può prescindere dalla considerazione
dei diritti e dei doveri che spettano a ciascun individuo entro un sistema
di regole universalmente riconosciute e, quindi, universalmente
vincolanti. Senza entrare nel merito delle risposte che Jonas fornisce per
ognuno degli argomenti che tratta, ritengo che il suo pensiero sia di
fondamentale interesse in un momento come quello che stiamo vivendo,
perché nell’età dei diritti egli ci richiama costantemente verso i nostri
doveri.
Hans Jonas, Il Principio responsabilità, Einaudi, 1993. |