Dallo Sfondo profondo
allo Sfondo locale
La conoscenza, come
lo sviluppo
di una pianta e il movimento della terra,
è un modo di azione reciproca;
in virtù di esso le cause si trasformano
in mezzi e gli effetti in conseguenza.
(Dewey)
(Silvia Coletti)
- J.R.Searle nei suoi lavori ha cercato di dimostrare, ricorrendo ad una
posizione olistica su base biologico-naturale, che la mente e la
coscienza
hanno un loro status biologico: esistono. Anche se può sembrare solo un
pensiero o un’opinione, in realtà, scrive Hebb, “se pensiamo alla prima
legge del moto, una pietra miliare nella scienza della fisica, o del
liquido ideale e del gas ideale, su cui si basano esperimenti e leggi
fisiche e che non si sono mai presentati se non nell’immaginazione”,
perché non possiamo dire in modo altrettanto certo che la mente, la
coscienza, lo Sfondo umano hanno un loro fondamento reale ed esistono?
Sulla posizione olistica e realistica di Searle si possono gettare le
basi per una obiezione al suo pensiero sul concetto di Sfondo. L’obiezione
consiste in questo: nell’analisi e descrizione degli elementi che
costituiscono lo Sfondo Searle lascia in ombra gli aspetti più
propriamente filosofici sconfinando in uno psicologismo che evidenzia di
questo concetto più che le condizioni, le cause. In questo modo la
definizione della precomprensione o comprensione anticipata di cui si
caratterizza lo Sfondo non viene analizzata da Searle in modo completo.
Motivo questo per cui degli aspetti del suo pensiero andranno
ulteriormente resi perfettibili attraverso altre ed eventuali sue ricerche
future.
Parlando della Rete in relazione allo Sfondo, si utilizzano termini
importanti per la comprensione del concetto stesso di Sfondo e della sua
funzione; per esempio si nominano le condizioni di soddisfazione, le
aspettative, il sapere-come, lo Sfondo profondo e quello locale. Lo Sfondo
è un insieme di capacità mentali non- rappresentazionali, che rendono
possibili tutti gli atti di rappresentazione dalla percezione all’azione.
Tutti questi atti di rappresentazione hanno delle condizioni di
soddisfazione , ossia dei precisi criteri, affinché le stesse si
realizzino attraverso il sapere-come. Il nostro sapere-come si determina a
partire dalle nostre capacità di Sfondo, che sono , scrive Searle, “in
parte biologiche e in parte culturali”.
E’ necessario allora distinguere lo Sfondo in : profondo o “di profondità”
e locale. Il primo comprende tutte le capacità di Sfondo comuni a tutti
gli esseri umani in base alla loro struttura biologia “come camminare,
mangiare, percepire, riconoscere”.
Anche se possiamo aggiungere, come scrive Boncinelli in uno dei suoi libri
intitolato I nostri geni ( 1998), che a causa dell’eredità genetica, anche
per quanto riguarda lo Sfondo profondo: “Ciascuno ha una sua individualità
biologica specifica”.
Il secondo aspetto invece include “tutte le pratiche culturali”, come
aprire una porta, prendere da bere, ecc. All’interno poi sia dell’uno che
dell’altro Sfondo si può distinguere tra gli aspetti che riguardano “come
le cose sono” o il sapere-che, da quelli che invece riguardano “come fare
le cose” o il sapere-come.
Tuttavia “non c’è una linea divisoria fra l’uno e l’altro”, in quanto si
utilizza un oggetto in base al valore che gli si da’ e l’interpretazione
di questo valore di funzione è dato proprio dalle capacità di Sfondo,
sopra analizzate. Per quanto riguarda l’interpretazione di un contenuto
Intenzionale, come spiegazione di un atto di rappresentazione, come una
percezione o un’azione, dobbiamo dire che, mentre lo Sfondo profondo
permette dei giudizi empirici generali, quello locale introduce delle
particolarità dovute all’esistenza di diverse pratiche locali ed è proprio
quest’ultimo aspetto dello Sfondo che sottolinea la differenza di un modo
di fare da un altro. Quindi il nostro sapere-come è determinato e si basa
sulle nostre capacità di Sfondo.
Gli organismi dunque si adattano all’ambiente attraverso le strategie
dell’ereditarietà genetica e dell’ambiente. Infatti, secondo il punto di
vista biologico-evolutivo, gli organismi sono dotati delle capacità di
eseguire alcuni comportamenti stereotipi immediamente dopo la nascita,
mentre altri comportamenti compaiono e si strutturano in età più avanzata.
Scrive Oliverio: “I comportamenti che compaiono e si strutturano dopo la
nascita possono dipendere da fattori geneticamente determinati, come
possono dipendere dall’esperienza e dall’apprendimento, cioè da
un’interazione con l’ambiente”. Anche secondo Oliverio, così come per
Searle, le attività come la respirazione, la circolazione, la digestione,
ecc. sono programmate geneticamente e non dipendono da meccanismi
ambientali. L’esistenza di questi comportamenti innati inoltre e
soprattutto dipende dalle unità funzionali che collegano il sistema
nervoso. |