I neri angeli di Edvard Munch
(Cristina Stillitano) - Edvard Munch al complesso del
Vittoriano a Roma dal 9 marzo al 19 giugno. La mostra ripercorre l’intero
cammino
creativo ed umano del grande artista, capostipite dell’espressionismo
scandinavo, attraverso 100 capolavori, di cui circa 60 olii e una
cinquantina di opere grafiche.
Munch è famoso soprattutto per avere dipinto “IL GRIDO” (1885), opera
rubata tempo addietro dal museo di Oslo, sua città natale.
Edvard assiste alla morte dei suoi cari; nei suoi diari scriverà: “io vivo
con i morti”. Nei suoi dipinti trapela un senso di disperazione e
un’angoscia esistenziale che pervaderà tutta la sua opera.
Profeta di una nuova età dell’ansia che impegna ogni aspetto del vivere
quotidiano, annota nelle sue carte: “dipingo non quello che vedo, ma
quello che ho visto”. Tra il momento dell’esperienza ispiratrice e quello
della realizzazione, l’artista quindi rielabora il vissuto, arricchendolo
e distorcendolo alla penombra di quelle che definiva “le malattie, la
pazzia e la morte”, “che furono gli angeli neri che vegliano sopra la mia
culla”. Nessuno di questi angeli neri è rimasto escluso dalla sua pittura:
-la morte nella stanza della malata-la bambina malata-il vampiro-la
notte-la disperazione-il grido- .... Spettri della mente che popolano le
tele come spaventose presenze invicibili, fantasmi dell’anima in una
immobilità glaciale ove l’esperienza emotiva del proprio io si dilata in
un malessere cosmico. |