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Sommario anno XIV numero 4 - aprile 2005

 CULTURA E COSTUME

I neri angeli di Edvard Munch
(Cristina Stillitano) - Edvard Munch al complesso del Vittoriano a Roma dal 9 marzo al 19 giugno. La mostra ripercorre l’intero cammino creativo ed umano del grande artista, capostipite dell’espressionismo scandinavo, attraverso 100 capolavori, di cui circa 60 olii e una cinquantina di opere grafiche.
Munch è famoso soprattutto per avere dipinto “IL GRIDO” (1885), opera rubata tempo addietro dal museo di Oslo, sua città natale.
Edvard assiste alla morte dei suoi cari; nei suoi diari scriverà: “io vivo con i morti”. Nei suoi dipinti trapela un senso di disperazione e un’angoscia esistenziale che pervaderà tutta la sua opera.
Profeta di una nuova età dell’ansia che impegna ogni aspetto del vivere quotidiano, annota nelle sue carte: “dipingo non quello che vedo, ma quello che ho visto”. Tra il momento dell’esperienza ispiratrice e quello della realizzazione, l’artista quindi rielabora il vissuto, arricchendolo e distorcendolo alla penombra di quelle che definiva “le malattie, la pazzia e la morte”, “che furono gli angeli neri che vegliano sopra la mia culla”. Nessuno di questi angeli neri è rimasto escluso dalla sua pittura: -la morte nella stanza della malata-la bambina malata-il vampiro-la notte-la disperazione-il grido- .... Spettri della mente che popolano le tele come spaventose presenze invicibili, fantasmi dell’anima in una immobilità glaciale ove l’esperienza emotiva del proprio io si dilata in un malessere cosmico.

 CULTURA E COSTUME

Sommario anno XIV numero 4 - aprile 2005