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Sommario anno XIV numero 4 - aprile 2005

 CULTURA E COSTUME

L’Europa del Barocco e l’Europa della Riforma
(Silvia Coletti) - Quante volte sarà capitato di chiedersi quale sia il senso di alcuni avvenimenti come le guerre e le carestie, le crisi demografiche e le pestilenze. Gi eventi storici, del resto, sono tanti ed ognuno di essi ha un suo significato che si ramifica ed abbraccia varie problematiche all’interno di un campo socio-culturale e compone un nucleo di elementi che caratterizzano la storia stessa. Tanto è vero che, osservando la struttura storica del periodo che va dal XVI al XVII secolo e prendendo in esame come area geografia il Mediterraneo, notiamo come esso sia alienato e abitato da diverse credenze, se parliamo di ambito religioso, da diversi pensieri, se ci riferiamo all’ambito filosofico, di differenti sistemi, se politico. Con il Trattato di Cateau-Cambresis del 1559, Filippo II assume il predominio dell’Italia che, fino al periodo Barocco, è centro di irradiamento sia dell’arte, che della scienza, che della vita sociale. All’egemonia spagnola, che aveva posto un Governatore a Milano e dei Viceré in Sardegna, Sicilia e Napoli, si accompagna, con la Controriforma, anche l’egemonia culturale della Chiesa. Abbandonato il laicismo machiavellico e attuata la lotta contro il protestantesimo luterano e calvinista dei Paesi Bassi e dell’Inghilterra, un processo di evangelizzazione percorre le strade della penisola tramite movimenti religiosi quali: i Gesuiti, i Teatini e i Cappuccini; essi, a loro volta, si valsero dell’arte Barocca nella costruzione di chiese, negli affreschi e nelle sculture. Parlando del Barocco si fa riferimento ad un periodo di “rinascita estetica” rispetto alla “morte” del Manierismo in cui si ricorda l’incoerenza e la superficialità del seicentismo. Questa “morte” e questa “rinascita” influenzarono l’assetto politico-economico che, in seguito a Filippo II e a causa del mercantilismo, vide l’asse economico inclinarsi verso l’America, mutando posizione. Anche le diversità culturali, come ricorda lo storico Braudel, portarono sicuramente al verificarsi di tale evento a cui si associa quel processo educativo della Chiesa, che si scontrerà tuttavia con i filosofi e la scienza ad essa contemporanei. Perché non ricordare a tal proposito la figura di Cartesio che, escludendo ogni tipo di influenza dogmatica, fondò il razionalismo che nella scienza coincide con la teoria copernicana, rivalutata da Galilei, e con la teoria gravitazionale di Newton, nel Settecento. Questo nucleo di elementi, che compongono gli eventi della storia fra il XVI e il XVII secolo, ruotano intorno ad una popolazione un po’ confusa e guidata dall’insicurezza e dall’angoscia fra un razionalismo nascente, un’economia ormai segnata dalla carestia e dalla pestilenza, sistemi politici non adeguati e fra un recupero dello spirito di coscienza all’interno di un processo complesso di “nascita”, “morte” e “rinascita”.

 CULTURA E COSTUME

Sommario anno XIV numero 4 - aprile 2005