L’Europa del Barocco e l’Europa della Riforma
(Silvia Coletti) - Quante volte sarà capitato di chiedersi
quale sia il senso di alcuni avvenimenti come le guerre e le carestie, le
crisi demografiche e le pestilenze. Gi eventi storici, del resto, sono
tanti ed ognuno di essi ha un suo significato che si ramifica ed abbraccia
varie problematiche all’interno di un campo socio-culturale e compone un
nucleo di elementi che caratterizzano la storia stessa. Tanto è vero che,
osservando la struttura storica del periodo che va dal XVI al XVII secolo
e prendendo in esame come area geografia il Mediterraneo, notiamo come
esso sia alienato e abitato da diverse credenze, se parliamo di ambito
religioso, da diversi pensieri, se ci riferiamo all’ambito filosofico, di
differenti sistemi, se politico. Con il Trattato di Cateau-Cambresis del
1559, Filippo II assume il predominio dell’Italia che, fino al periodo
Barocco, è centro di irradiamento sia dell’arte, che della scienza, che
della vita sociale. All’egemonia spagnola, che aveva posto un Governatore
a Milano e dei Viceré in Sardegna, Sicilia e Napoli, si accompagna, con la
Controriforma, anche l’egemonia culturale della Chiesa. Abbandonato il
laicismo machiavellico e attuata la lotta contro il protestantesimo
luterano e calvinista dei Paesi Bassi e dell’Inghilterra, un processo di
evangelizzazione percorre le strade della penisola tramite movimenti
religiosi quali: i Gesuiti, i Teatini e i Cappuccini; essi, a loro volta,
si valsero dell’arte Barocca nella costruzione di chiese, negli affreschi
e nelle sculture. Parlando del Barocco si fa riferimento ad un periodo di
“rinascita estetica” rispetto alla “morte” del Manierismo in cui si
ricorda l’incoerenza e la superficialità del seicentismo. Questa “morte” e
questa “rinascita” influenzarono l’assetto politico-economico che, in
seguito a Filippo II e a causa del mercantilismo, vide l’asse economico
inclinarsi verso l’America, mutando posizione. Anche le diversità
culturali, come ricorda lo storico Braudel, portarono sicuramente al
verificarsi di tale evento a cui si associa quel processo educativo della
Chiesa, che si scontrerà tuttavia con i filosofi e la scienza ad essa
contemporanei. Perché non ricordare a tal proposito la figura di Cartesio
che, escludendo ogni tipo di influenza dogmatica, fondò il razionalismo
che nella scienza coincide con la teoria copernicana, rivalutata da
Galilei, e con la teoria gravitazionale di Newton, nel Settecento. Questo
nucleo di elementi, che compongono gli eventi della storia fra il XVI e il
XVII secolo, ruotano intorno ad una popolazione un po’ confusa e guidata
dall’insicurezza e dall’angoscia fra un razionalismo nascente, un’economia
ormai segnata dalla carestia e dalla pestilenza, sistemi politici non
adeguati e fra un recupero dello spirito di coscienza all’interno di un
processo complesso di “nascita”, “morte” e “rinascita”. |