valmontone
Il via libera per il nuovo Ospedale
(Armando Guidoni) - Un interessante progetto, nato nel 2003, ha
preso il via con l’ufficializzazione della Giunta della Regione Lazio.
Si tratta del primo esempio nella regione di una struttura sanitaria
gestita da una società di capitali pubblici e privati a maggioranza
pubblica. Gli enti pubblici sono il comune di Valmontone e la Asl Roma G
di Tivoli, mentre il privato è la Magis Hospital (che già
gestisce la clinica Madonna delle Grazie a Velletri). La struttura
sanitaria è il nuovo Ospedale di Valmontone Spa e troverà accoglienza
nell’attuale edificio dell’ospedale di via Ariana, che sarà
ristrutturato. «La Regione ha approvato il progetto di Comune e Asl di
sanità nuova, innovativa e all’avanguardia - ha detto il sindaco
Angelo Miele - I cittadini del comprensorio avranno servizi della
massima efficienza e il comune avrà gli utili di una gestione senza
sprechi». La nuova società mista, di durata decennale, ha un
capitale sociale di 500mila euro. Il 49% del capitale è stato
sottoscritto dalla Magis Hospital, mentre il restante 51% del
capitale è stato sottoscritto per il 20% dalla Asl Roma G e per il 31%
dal comune di Valmontone che porteranno in dote la struttura di via
Ariana. «Nel protocollo d’intesa del 2003 c’è scritto che la
società - ha detto l’assessore comunale alla sanità Mario Fiacchi
- erogherà prestazioni con oneri a carico della Asl con un
abbattimento del 20% rispetto alle tariffe previste per le strutture
accreditate».
La struttura avrà la capacità di 82 posti letto di cui 70 per la degenza
ordinaria e day hospital e 12 per l’emodialisi. Il personale sarà
costituito da 25 medici, 36 infermieri, 8 tecnici e 11 ausiliari. I
servizi offerti comprenderanno il primo soccorso, la diagnostica per
immagini (radiografia, Tac, Moc e Risonanza magnetica), l’ecografia, la
riabilitazione neuromotoria, un laboratorio di analisi e un Day hospital
medico e chirurgico con un blocco operatorio con 12 posti letto di cui 10
chirurgici e due medici. Nei
quattro piani della struttura sono stati previsti anche studi medici
specialistici. L’investimento, che sarà a carico del socio privato, è
di 3.750.000 euro: 1.800.000 euro saranno impiegati per la
ristrutturazione, 1.650.000 euro per l’acquisto di nuovi impianti e
attrezzature specifiche e 300.000 euro serviranno per l’acquisto di
arredi. Previsto il pagamento di un canone di affitto annuo alla Asl.
san
cesareo
La Fiera guarda al 2006
(Luca Marcantonio) - L’edizione numero undici della Fiera di San
Cesareo si è chiusa anche quest’anno con la piena soddisfazione degli
organizzatori, degli operatori commerciali intervenuti e delle migliaia di
visitatori che hanno confermato quanto questo appuntamento sia atteso e
seguito. Tolte le tende e passato l’entusiasmo giunge l’ora delle
riflessioni perché dal prossimo anno dovrà necessariamente cambiare
qualcosa. Prima di tutto dovrà essere battuta la pista del finanziamento
promesso dalla Provincia di Roma e annunciato dal consigliere Daniele
Leodori durante la cerimonia d’inaugurazione. La cifra stanziata
dovrebbe attestarsi intorno agli ottocentomila euro e dovrebbe essere
impiegata per dare un assetto definitivo all’area che ospita la Fiera.
È infatti ora che le istituzioni competenti non si limitassero a fornire
il pur graditissimo patrocinio, ma elargissero anche un aiuto tangibile
nei confronti di un evento che dà lustro non solo al comune che lo ospita
ma anche alla Provincia e alla Regione. Se finora, infatti, la nascita e
la crescita della Fiera sono state basate sull’iniziativa privata della
N.A.C.A., in futuro le cose dovranno cambiare perché ormai si parla di
una manifestazione talmente importante da richiedere le adeguate
attenzioni per mostrarsi in abiti all’altezza della situazione. I soldi
promessi dovrebbero servire a risolvere definitivamente quegli aspetti
logistici e strutturali che migliorerebbero di molto la situazione
attuale. Il problema parcheggi ad esempio. Occorre asfaltare la zona che
ospita ogni volta centinaia di auto contemporaneamente. Quest’anno a causa della
pioggia il disagio si è fatto sentire particolarmente in quanto alcune
auto sono rimaste impantanate e diverse persone hanno dovuto affrontare
percorsi non molto agevoli per raggiungere l’ingresso. Ancora, il
riscaldamento dei capannoni dovrebbe essere assicurato da un impianto
permanente, come pure l’erogazione di energia elettrica che non dovrebbe
reggersi più sui rumorosi, inquinanti ed antieconomici gruppi
elettrogeni, bensì su una linea fissa in grado di assicurare stabilità
nell’erogazione. Tutta l’area però è di proprietà comunale, di
conseguenza i soldi anziché nelle casse di chi ha titolo ed esperienza
per gestirli, come l’Agenzia San Cesareo e la N.A.C.A., presiedute da
Giuseppe Miglio e Mauro Ginepri, andranno con ogni probabilità nel conto
del Comune. Più che legittimo quindi interrogarsi sull’effettiva e
soprattutto intera utilizzazione a vantaggio delle esigenze della Fiera,
argomento sul quale molte antenne saranno giustamente drizzate per evitare
dirottamenti ingiustificati. Sarebbe assai brutto se infatti venissero
gonfiate tasche già pingui ed avvezze alle deviazioni contabili piuttosto
che finanziati i lavori di cui si avverte l’esigenza e dei quali la
collettività si gioverebbe.
monte
compatri
Angelo!
(Nello Gentili gene65@aliceposta.it) - Amici miei, purtroppo Monte
Vompatri ancora una volta deve scrivere una delle pagine più brutte della
sua storia. Ancora non riusciamo a farci capaci di quello che il destino
avverso ha riservato a Silvia e Vittorio e a noi concittadini. Un demone
cattivo, un oscuro male ha voluto portarci via il sorriso, l’amore e
l’affetto di Michelle. Non si può descrivere quello che il cuore prova
adesso, nessuna parola, nessun discorso può far capire l’intensità del
dolore che si può provare, quando a dei genitori viene a mancare
l’affetto del proprio figlio o della propria figlia. Il Papa stesso, in
una delle sue lettere descrive come sia il dolore più intenso che
l’essere umano può provare quello della morte del proprio figliolo o
della propria figliola! Io stesso cercando di esprimere delle sensazioni,
trovo enorme difficoltà e commozione, per non parlare delle lacrime amare
inghiottite! Qualsiasi genitore, di qualsiasi estrazione sociale e
religione, non può e non dovrebbe provare questo dolore, per qualsiasi
peccato essi si siano macchiati, non si dovrebbe mai soffrire così! È
vero, bisogna guardare avanti, non dobbiamo perdere il lume della ragione,
ma se c’è una ragione per impazzire, questa è senz’altro quella più
fondata.
Quando i bambini fanno “O!”, recita una canzone, questa è una delle
ragioni per le quali un bambino dice “O!”. Un Angelo asceso in cielo,
un angelo innocente la cui sola colpa è stata quella di essere colpita da
un male oscuro che è stato più forte di lei. Adesso, cara Michelle, da
lassù potrai vedere il mondo che forse hai sempre desiderato vedere,
adesso hai smesso di soffrire, lasciando a noi il dolore, adesso potrai
guardare il mondo insieme agli Angeli del cielo e fare “O!”. Perché i
bambini fanno “O!” mentre noi, incoscienti diciamo “Boh!”, e
magari concentriamo la nostra attenzione su cose futili e imbecilli come
noi! Torniamo anche noi a dire “O!”, e stringiamoci in un forte
abbraccio di solidarietà attorno a Silvia e Vittorio, affinché riescano
a superare questo dolore immenso e trovino un modo, una via per poter
affrontare di nuovo la vita; fatelo per Michelle, fatelo per voi, fatelo
per tutti gli Angeli che da lassù ci guardano e fanno “O!”. Coraggio,
coraggio, coraggio. Noi siamo con voi!
Michelle
(di TaM)
Tutti avevamo gioito al tuo primo vagito
Era il primo del nuovo millennio
Poi…
qualcuno ti ha voluto con se
angelo tra gli angeli
e i nostri cuori non hanno più lacrime
le nostre anime non trovano,
parole, non esistono,
per alleviare il dolore
e di quanti ti hanno tenuto
tra le braccia
A tutti sei stata cara
tutti avevamo sperato
alzando una preghiera al cielo
e ora…
tutti siamo un po’ partiti con te.
frascati
Marchio di qualità per i prodotti
agroalimentari
(Eliana Rossi) - I prodotti agroalimentari dei Parchi del Lazio
saranno dotati del marchio di qualità “Natura in campo”, “che
contribuirà ad incrementare il valore aggiunto delle produzioni
enogastronomiche del territorio – spiega Tommaso Mascherucci,
Assessore alla Pianificazione del territorio del Comune di Frascati, al
termine dell’incontro tenutosi il 7 marzo nell’Auditorium delle
Scuderie Aldobrandini – a tutela delle produzioni locali, quale
garanzia della territorialità, ma anche della qualità stessa dei
prodotti. Il Comune, attraverso le associazioni dei produttori agricoli e
di generi alimentari, individuerà la localizzazione dello show room per
la vendita delle produzioni agroalimentari di tutte le aree naturali
protette regionali”.
Il progetto che riguarda l’istituzione di fattorie didattiche è stato
presentato nel corso del convegno e si sta già attivando il Parco
Regionale dei Castelli Romani per la ristrutturazione del parco Educa e
Produce, per la cui organizzazione e logistica saranno coinvolti i
Comuni di Frascati, Monteporzio Catone e Montecompatri. Il Comune di
Frascati amplierà e svilupperà, attraverso la fattoria didattica,
un’interazione con i distretti scolastici, al fine di informare sul tipo
di alimentazione salubre ed ecocompatibile e biologica per l’età
scolare. |