Gerusalemme,
il nuovo museo di storia dell’olocausto
(Elisabetta Robinson) - Il taglio del nastro del nuovo Museo
di Storia dell’Olocausto, è avvenuto il 15 marzo a Gerusalemme,
all’interno del “Yad va-Shem”, il memoriale per i sei milioni di
vittime del nazismo, da tempo uno dei più importanti centri di ricerca
sull’Olocausto. Erano presenti il Segretario Generale delle Nazioni
Unite, Kofi Annan, il Ministro degli Esteri tedesco Joschka Fischer e 30
capi di Stato e di Governo provenienti da tutto il mondo.
Realizzato in dieci anni, il museo è costato 40 milioni di dollari e si
estende su di una superficie di 4.200 metri quadri, quattro volte più
grande dello spazio espositivo aperto 31 anni fa. Un’opera che si avvale
delle più moderne forme di comunicazione multimediale: i lampioni, i
binari del tram, i suoni che si ascolano sono gli stessi del ghetto di
Varsavia, così come le immagini e le parole del documentario nazista
sulla comunità ebraica. L’idea di fondo è, infatti, quella di offrire
un’esperienza anche e soprattutto sensoriale della Shoah. Ospitato in un
gigantesco prisma integrato nel Monte Hertzl, il nuovo percorso è fatto
per portare al massimo grado il coinvolgimento del visitatore. Si parte
sperimentando la vita quotidiana del ghetto per poi dare le spalle a quel
mondo e scendere nel cuore della montagna. L’attenzione è catturata
dalle testimonianze personali: cento schermi trasmettono in continuazione
i racconti di 60 sopravvissuti. Fino ad arrivare alla Sala dei Nomi,
ambiente circolare destinato ad ospitare le notizie sulle vittime: circa
tre milioni i nomi fin’ora conosciuti, per tutti gli altri è stato
lasciato uno spazio vuoto. Da questa sala, si risale fino all’uscita dal
prisma, dove il visitatore si trova di fronte ad una veduta panoramica
della Gerusalemme moderna. |