La
legge cosiddetta “salva Previti”
(Giovanna Ardesi) - Adesso anche il sen. Previti può “subire” la prescrizione ed essere “privato”
della possibilità di ottenere giustizia con una sentenza di condanna o di
assoluzione. Infatti, paventando questa possibilità, Previti aveva
precedentemente chiesto al presidente del Senato, Marcello Pera, di
rinviare l’approvazione della legge sulla riduzione dei tempi di
prescrizione a dopo la conclusione del suo processo. Ma il prof. Pera gli
aveva risposto che non era in suo potere bloccare il corso
dell’approvazione della legge, già in discussione in Parlamento. Così,
come era prevedibile, la legge è stata approvata a maggioranza con i voti
della “Casa delle libertà”.
Se non sarà annullata la sentenza di 1° grado (come richiesto dalla sua
difesa), al senatore forzista oramai, per pretendere una sentenza che
ignori la prescrizione, non resta che appellarsi al diritto che ha
l’imputato di rinunciarci, in base all’art. 157 del codice penale,
come modificato dalla Corte Costituzionale con sentenza 275/90. Ma
sicuramente questo è un diritto di rinuncia che Previti intenderà
ignorare ora che la legge c’è, grazie ai suoi alleati che l’hanno
votata obtorto collo. Così, infatti, ha dato ad intendere il vice
presidente del Consiglio Follini, dell’UDC, con la sua dichiarazione:
“Ho votato questa legge con l’entusiasmo prossimo allo zero. L’ho
fatto per spirito di coalizione!”.
Dunque, doveva esserci proprio una causa di forza maggiore per approvare
una legge che farà inevitabilmente risolvere i guai giudiziari a
delinquenti comuni e corrotti di vario orientamento politico!
La
striscia del mese
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