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Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005

 SPETTACOLI

“Sono Milena, da Praga”
(Caterina Rosolino) - Dal 27 gennaio al 13 febbraio è andato in scena al teatro Vascello di Roma lo spettacolo: “Sono Milena, da Praga”, scritto e diretto da Caterina Venturini, prodotto da La Fabbrica dell’Attore di Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann. Lo spettacolo, attraverso la voce narrante di Margarete Buber-Neumann (Paola Mannoni), ricostruisce la straordinaria vita di Milena e gli eventi storici che la coinvolsero. Milena, interpretata dalla bravissima attrice Sara Borsarelli, viene presentata come un personaggio con una grande energia e positività, nonostante le difficoltà che incontra nella sua vita colpisce come non si scoraggi mai, pronta sempre ad aiutare chi sta meno bene di lei. Veste in modo sciatto, per dare quel che le rimane a chi non ha niente. Questa generosità la condurrà a mettere a rischio la propria vita per salvaguardare quella degli altri. Anche in campo di concentramento tutte la conoscono perché Milena si preoccupa di fare l’accoglienza ad ogni nuova arrivata. E al momento della sua morte si vede come tutte le si stringeranno attorno. Inoltre lo spettacolo, attraverso la grandiosa figura di Milena, ricostruisce l’atmosfera della Praga di inizio secolo (al contempo ceca, tedesca ed ebraica) fino allo scoppio della guerra. Una storia che è sì la storia di Milena Jesenskà, ma che è anche il racconto di un rapporto amoroso che si esprime in quello che viene ritenuto il più bell’epistolario d’amore del secolo ( Kafka, Lettere a Milena), nonché il tentativo di ricostruire momenti storici importanti, e la frenetica attività giornalistica e politica di un gruppo di giovani a ridosso della guerra.
Biografia di Milena Jesenska (Praga 1896- Ravensbrueck 1944).
Nasce in un’agiata famiglia altoborghese. Il padre Jan, medico dentista molto rinomato, era un conservatore dal carattere rigido e inflessibile con cui Milena per tutta la vita ebbe un rapporto di amore odio. Frequentò il liceo classico “Minerva” uno dei primi licei femminili europei frequentato da giovani, molte delle quali diventarono il fulcro della fervida cultura praghese di quegli anni. Molto bella ed elegante conduceva una vita libera ed indipendente. Dopo diverse avventure, sposò in prime nozze, un giovane ebreo Ernst Polak con cui si trasferì a Vienna. Poiché il padre l’aveva rinnegata ed il marito non guadagnava, iniziò a lavorare come giornalista e traduttrice. E fu proprio in questa veste che incontrò Kafka a Merano dove lui era andato a curarsi e lei lo aveva raggiunto per sottoporgli la traduzione in ceco delle sue opere. Fu una passione breve ed intensa che Kafka interruppe perché era malato ma Milena è forse la donna che lo ha più profondamente amato e capito. Dopo il divorzio da Polak ed un periodo di profonda depressione (nel frattempo era tornata a Praga), incontrò e sposò un giovane architetto austriaco Jaromir Krejcar (che in seguito diventò piuttosto importante) con cui visse gli anni più sereni della sua vita e da cui ebbe la figlia Honza. Anche questo matrimonio finì, sia per il carattere tempestoso di Milena, sia per le conseguenze del parto, che le procurarono dei grossi problemi alle gambe. Fu il padre che la curò, ma per lenire i dolori cominciò a fare uso di morfina. Riuscì comunque a risollevarsi anche da questa crisi, sia con il lavoro di giornalista e scrittrice, sia con nuovi amori e con l’impegno politico. Comunista prima, fu espulsa dal partito per le sue idee antistaliniane e la sua simpatia per il movimento trozkista. Intanto in Germania Hitler era salito al potere e l’Europa correva verso la catastrofe. Quando i nazisti impongono la stella gialla agli ebrei come segno di riconoscimento, Milena, che non è ebrea, chiese di poterla appuntare. Iniziò ad aiutare ebrei e dissidenti a fuggire e per questo fu arrestata dalle SS e internata nel campo di concentramento Ravensbrueck, dove conosce e diventa amica di Margarete Buber-Neumann (moglie del dirigente e poi dissidente del PC tedesco Heinz Neumann), che molti anni dopo le dedicherà una splendida biografia. Morì il 17 maggio 1944 pochi giorni prima dello sbarco in Normandia.

Scheda  “Sono Milena, da Praga”, scritto e diretto da Caterina Venturini
Milena Jesenskà                                   Sara Borsarelli
Dott. Jesensky, padre di Milena              Felice Leveratto
Franz Kafka                                         Andrea Cavatorta
Margarete Buber-Neumann                    Cristina Faessler
Stasa, amica di Milena                          Maurizia Grossi

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Sommario anno XIV numero 3 - marzo 2005