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Sommario anno XIV numero 2 - febbraio 2005

 AMBIENTE

Per ricordare Bhopal
(Alessio Colacchi) - Il gruppo 140 di Amnesty International ha aderito alla campagna “Nuvole d’Ingiustizia”, la quale tende a denunciare le condizioni cui sono costrette a vivere ancora oggi a Bhopal, in India, migliaia di persone sopravvissute alla tragedia di venti anni fa.
Era la notte del 2 Dicembre 1984 quando dalla fabbrica di prodotti tossici Union Carbide, poi acquistata dalla Dow Chemical, si sprigionò una nuvola di gas che uccise all’istante oltre 7.000 persone, compromettendo la salute dei sopravvissuti del villaggio e dei dintorni; infatti si contarono negli anni seguenti, a causa delle malattie dovute alla nuvola tossica, 15.000 morti, mentre oltre 100.000 sono le persone che hanno registrato disturbi o patologie legate all’apparato respiratorio.
La campagna si svolgerà per mezzo di cartoline da spedire alla stessa Dow Chemical, e attraverso la diffusione di un apposito rapporto Amnesty sulla situazione attuale di quella zona, dove le persone ancora oggi non possono usufruire di acqua potabile.
Infatti la fuoriuscita di gas tossici compromise le falde idriche e l’aria della zona, ancora irrespirabile per la popolazione locale.
Amnesty International richiede pertanto che siano messe in luce le responsabilità sia della fabbrica chimica Union Carbide che del governo indiano; infatti entrambi i soggetti avevano a disposizione gli strumenti per prevenire la tragedia. Inoltre viene richiesta una bonifica dell’area e delle risorse idriche della zona dalle sostanze tossiche sprigionatesi nell’aria quella notte di vent’anni fa e non ancora eliminate.
Per avere maggiori informazioni riguardo la campagna visitare il sito di Amnesty International www.amnesty.it; invece per poter partecipare all’attività del gruppo 140 della sezione italiana di Amnesty, o per sottoscrivere le cartoline da inviare alla Dow Chemical, contattare il gruppo tramite l’indirizzo e:mail gr140@amnesty.it.

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Sommario anno XIV numero 2 - febbraio 2005