tuscolo
Si dà in gestione il sito di “Tusculuum”
(Laura Frangini) - Pubblicato il bando. La scadenza per
presentare le domande fissata al 28 aprile.
Dopo dieci anni di scavi a cura della Scuola spagnola di Storia e
Archeologia in Roma e l’adesione al circuito museale Grand Tour dei
Castelli Romani e Prenestini, per il sito archeologico di Tuscolo si
profila l’inizio di un nuovo percorso, che aprirà finalmente l’area ad un
flusso turistico organizzato. Questa è l’intenzione dell’ente proprietario
dell’area, la Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, che in
questi giorni ha pubblicato un bando in scadenza al 28 aprile, per la
concessione della gestione economica e funzionale di Tusculuum. “Siamo
convinti che l’area possa diventare uno dei poli di maggiore attrazione
turistica all’interno del nostro sistema museale e dell’intera provincia
romana” afferma il presidente Giuseppe De Righi, che sottolinea la
necessità di un marketing specifico e della gestione diretta da parte di
un soggetto specialistico, in grado di valorizzare al meglio il risultato
di una lunga campagna di scavi.
È la prima volta che l’area archeologica viene affidata a dei privati,
anche se naturalmente entro dei limiti e delle condizioni poste dall’ente.
Anzitutto l’impegno del concessionario ad eseguire le opere propedeutiche
alla realizzazione dei percorsi di visita, con la creazione di passerelle,
recinzioni di sicurezza e biglietteria. Si tratta di un impegno
finanziario di circa 130mila euro, da dividersi equamente tra ente montano
e gestore, il quale potrà ammortizzare la sua parte di spesa attraverso i
ricavi della gestione turistica, nei dieci anni di durata della
concessione. L’ente gestore dovrà occuparsi anche delle attività di
promozione pubblicitaria, di guida turistica e di sorveglianza del sito.
La direzione scientifica dell’area archeologica, invece, rimarrà di
competenza della Scuola Spagnola, che diretta dal professor Duprè,
riprenderà il prossimo anno le campagne di scavo. Come sottolinea il
neo-assessore Fausto Bassani alle politiche archeologiche dell’ente
montano, questo bando è il punto di arrivo di un lungo lavoro di recupero
e valorizzazione dell’area svolto in questi anni, che ha creato i
presupposti necessari a trasformare un’emergenza archeologica in un volano
turistico ed economico del territorio. “Già con il mio predecessore
Belleggia, l’antico teatro di Tuscolo ha riaperto al pubblico per due
stagioni consecutive, segnando un passaggio fondamentale per il futuro
dell’area , - ha affermato l’assessore - ora il mio impegno è quello di
continuare su questa strada, portando avanti i progetti iniziati e
mettendo in campo nuovi interventi migliorativi. In particolare mi sto
occupando di riprendere e concludere l’iter iniziato qualche anno fa per
la creazione di apposite aree-parcheggio, indispensabili alla fruizione
turistica, come pure l’illuminazione dell’area, su cui l’ente sta
predisponendo dei lavori da effettuare anche a servizio del futuro
concessionario.”
Intanto, per chi ha interesse a candidarsi alla gestione di Tusculuum,
presso l’area di sviluppo della Comunità Montana i tecnici sono
disponibili tutte le mattine (e il pomeriggio di martedì e giovedì) per
dare delucidazioni sul bando, sul progetto esecutivo delle opere e sulla
convenzione di affidamento, mentre la documentazione è scaricabile dal
sito internet www.cmcastelli.it. Per informazioni telefoniche, i numeri
sono quelli dell’ente:
06 9470820
06 9470944.
genzano
Tramandare l’Infiorata
(Cinzia Severoni) - L’Associazione “Accademia dei Maestri
Infioratori di Genzano di Roma” in collaborazione con il servizio
dell’Istituzione
per le attività culturali del Comune di Genzano e con le associazioni
“Ostrakon” e “Folklandia” ha intrapreso la lodevole iniziativa di tenere
dei corsi presso le scuole della ridente cittadina di Genzano, per
tramandare la nobile e stupenda tradizione dell’INFIORATA tra i giovani,
affinché non vada persa ed anzi possa essere migliorato il bagaglio già
esistente di questo storico argomento. Infatti, nel febbraio 2004, si è
costituita una Associazione denominata “Accademia dei Maestri Infioratori
di Genzano di Roma”, senza scopo di lucro, con lo scopo principe di
stabilire e sviluppare rapporti di collaborazione tra “infioratori “,
nell’interesse comune di recuperare e conservare le diverse tecniche
dell’Infiorata di Genzano di Roma, al fine di recuperare la tradizione
locale tramandandola alle generazioni future e di diffondere e sostenere
l’Infiorata sul territorio locale, nazionale ed internazionale. Dal
settembre del 2004, l’Associazione ha iniziato il proprio operato di
promozione e sensibilizzazione presso le scuole del territorio genzanese,
con un Progetto denominato “Laboratorio fiori&colori”, che partendo da un
iniziale studio storico della città, farà approdare i ragazzi delle scuole
di ogni ordine e grado ad una sperimentazione diretta delle tecniche di
realizzazione dell’Infiorata di Genzano di Roma.
La memoria popolare e storica vuole che a partire dal 1778, a Genzano di
Roma, città settecentesca per l’impianto urbanistico organizzato su due
tridenti di assi stradaliý e “ fuochi “ edificati2 , si svolga
l’Infiorata, la tradizionale manifestazione religiosa in onore del Corpus
Domini. Tale manifestazione, come tutti sanno, è (come del resto negli
altri siti in cui si svolge) di iniziale realizzazione spontanea da parte
dei cittadini ed è denominata “infiorata” perché basata sull’utilizzo di
fiori ed essenze vegetali… Essa si distingue dalle altre manifestazioni
similari per la sua grandezza e magnificenza3, è conosciuta a livello
nazionale ed internazionale4 ed è stata vista ed apprezzata nelle sue
varie edizioni da illustri personaggi5, ma a nostro avviso le
caratteristiche peculiari ed uniche dell’Infiorata genzanese sono:
1. che essa è ancor oggi, come nel 1778, caratterizzata da tappeti
floreali che, con gli anni e l’esperienza maturata e tramandata di padre
in figlio, si sono arricchiti di immagini religiose e/o di espressione
sociale7 divenendo sempre più articolati e complessi.
2. che i realizzatori dell’infiorata sono comuni cittadini. C’è chi
afferma che inizialmente i realizzatori fossero cittadini
piccolo-borghesi, mastri, artigiani…
Persone in grado di disegnare8 e di ingrandire un disegno… non si può di
certo negare questo…ma è necessario dire che i cittadini genzanesi di cui
stiamo parlando non erano e non sono certamente artisti nel senso stretto
della parola, erano e sono artigiani o mastri, sicuramente pittori non
molto noti ai più, o persone che amano il disegno e l’arte ma che in
maniera autonoma, autodidatta ed assolutamente spontanea, in
collaborazione con altri cittadini9 e con l’Amministrazione Comunale,
hanno organizzato e realizzato le infiorate degli anni passati e presenti.
Note:
1 La realizzazione del primo tridente, caratterizzato da una piantumazione
ai lati delle strade di olmi, da cui il nome “Olmate”, inizia a partire
dal 1643 ad opera di Giuliano Cesarini, proseguirà poi fini al 1700 anche
grazie all’opera di Filippo Cesarini, Livia Cesarini e Federico Sforza (
V. Melaranci “Genzano di Roma, la città, i monumenti. Ed. 2001).
2 Tra i quali il Palazzo Sforza Cesarini, il cui nucleo originario
antecedente al 1564 è ampliato da Giuliano Cesarini nel 1641 con un
processo costrutivo che si completa nel 1730 ( V. Melaranci “Genzano di
Roma, la città, i monumenti. Ed. 2001).
3 Essa consiste in un immenso tappeto floreale di circa 2000 mq. Che si
snoda lungo la via Italo Belardi, già via Livia, comprendendo anche la
lunga scalinata che conduce alla piazzetta antistante la chiesa di S.
Maria della Cima, l’edificio religioso più antico di Genzano di Roma. Essa
è lunga 249 m., larga 7 m. ed è composta da 15 “quadri” dalle dimensioni
di m. 7X11, per la quale è stato stimato l’impiego di circa 450.000 fiori,
oltre alle essenze vegetali.
4 L’Infiorata di Genzano è stata realizzata, con piccole rappresentanze di
Maestri Infioratori, fuori d’Italia, a Tokyo, Philadelphia, New York,
Toronto, Chatillon, Yokoama, Varsavia e Kioto; in Italia a Palermo,
Francavilla al Mare, Pompei, Roma, Terrasini, Cosenza, Napoli, Trani,
Galatina, Noto, Bologna, Bari, Camaiore, Poggio Moiano, Rocca Priora, San
Marino, Pietra Ligure ecc.
5 Quali per esempio H. Cristian Andersen, W. Goethe, Giuseppe Garibaldi,
Nicola Gogol, i papi Gregorio VIII e Pio IX, ecc.
6 Vedi gli articoli di G. Leuti del settimanale indipendente di Velletri
(RM), “ Il Cittadino”, anno VIII, numero 40, pag. 22 e numero 41, stesso
anno, pag. 20
7 Vedi per esempio l’edizione speciale dell’Infiorata al passaggio di
Garibaldi, o il quadro in onore del “fascio” in epoca fascista.
8 A. Baldazzi “Arte in Infiorata a Genoano Ed. Arti Grafiche Ariccia
2004.
9 Da non dimenticare le persone che hanno lavorato e lavoranoalle “spalle”
dei Maestri Infioratori, i coordinatori del “cantiere Infiorata”.
|