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Sommario anno XIV numero 2 - febbraio 2005

 I NOSTRI PAESI - pagina 4

tuscolo
Si dà in gestione il sito di “Tusculuum”
(Laura Frangini) - Pubblicato il bando. La scadenza per presentare le domande fissata al 28 aprile.
Dopo dieci anni di scavi a cura della Scuola spagnola di Storia e Archeologia in Roma e l’adesione al circuito museale Grand Tour dei Castelli Romani e Prenestini, per il sito archeologico di Tuscolo si profila l’inizio di un nuovo percorso, che aprirà finalmente l’area ad un flusso turistico organizzato. Questa è l’intenzione dell’ente proprietario dell’area, la Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, che in questi giorni ha pubblicato un bando in scadenza al 28 aprile, per la concessione della gestione economica e funzionale di Tusculuum. “Siamo convinti che l’area possa diventare uno dei poli di maggiore attrazione turistica all’interno del nostro sistema museale e dell’intera  provincia romana” afferma il presidente Giuseppe De Righi, che sottolinea la necessità di un marketing specifico e della gestione diretta da parte di un soggetto specialistico, in grado di valorizzare al meglio il risultato di una lunga campagna di scavi. 
È la prima volta che l’area archeologica viene affidata a dei privati, anche se naturalmente entro dei limiti e delle condizioni poste dall’ente. Anzitutto l’impegno del concessionario ad eseguire le opere propedeutiche alla realizzazione dei percorsi di visita, con la creazione di passerelle, recinzioni di sicurezza e biglietteria. Si tratta di un impegno finanziario di circa 130mila euro, da dividersi equamente tra ente montano e gestore, il quale potrà ammortizzare la sua parte di spesa attraverso i ricavi della gestione turistica, nei dieci anni di durata della concessione. L’ente gestore dovrà occuparsi anche delle attività di promozione pubblicitaria, di guida turistica e di sorveglianza del sito. La direzione scientifica dell’area archeologica, invece, rimarrà di competenza della Scuola Spagnola, che diretta dal professor Duprè, riprenderà il prossimo anno le campagne di scavo. Come sottolinea il neo-assessore Fausto Bassani alle politiche archeologiche dell’ente montano, questo bando è il punto di arrivo di un lungo lavoro di recupero e valorizzazione dell’area svolto in questi anni, che ha creato i presupposti necessari a trasformare un’emergenza archeologica in un volano turistico ed economico del territorio. “Già con il mio predecessore Belleggia, l’antico teatro di Tuscolo ha riaperto al pubblico per due stagioni consecutive, segnando un passaggio fondamentale per il futuro dell’area , - ha affermato l’assessore - ora il mio impegno è quello di continuare su questa strada, portando avanti i progetti iniziati e mettendo in campo nuovi interventi migliorativi. In particolare mi sto occupando di riprendere e concludere l’iter iniziato qualche anno fa per la creazione di apposite aree-parcheggio, indispensabili alla fruizione turistica, come pure l’illuminazione dell’area, su cui l’ente  sta predisponendo dei lavori da effettuare anche a servizio del futuro concessionario.”
Intanto, per chi ha interesse a candidarsi alla gestione di Tusculuum, presso l’area di sviluppo della Comunità Montana i tecnici sono disponibili tutte le mattine (e il pomeriggio di martedì e giovedì) per dare delucidazioni sul bando, sul progetto esecutivo delle opere e sulla convenzione di affidamento, mentre la documentazione è scaricabile dal sito internet  www.cmcastelli.it. Per informazioni telefoniche, i numeri sono quelli dell’ente:
06 9470820
06 9470944.


genzano
Tramandare l’Infiorata
(Cinzia Severoni) - L’Associazione “Accademia dei Maestri Infioratori di Genzano di Roma” in collaborazione con il servizio dell’Istituzione per le attività culturali del Comune di Genzano e con le associazioni “Ostrakon” e “Folklandia” ha intrapreso la lodevole iniziativa di tenere dei corsi presso le scuole della ridente cittadina di Genzano, per tramandare la nobile e stupenda tradizione dell’INFIORATA tra i giovani, affinché non vada persa ed anzi possa essere migliorato il bagaglio già esistente di questo storico argomento. Infatti, nel febbraio 2004, si è costituita una Associazione denominata “Accademia dei Maestri Infioratori di Genzano di Roma”, senza scopo di lucro, con lo scopo principe di stabilire e sviluppare rapporti di collaborazione tra “infioratori “, nell’interesse comune di recuperare e conservare le diverse tecniche dell’Infiorata di Genzano di Roma, al fine di recuperare la tradizione locale tramandandola alle generazioni future e di diffondere e sostenere l’Infiorata sul territorio locale, nazionale ed internazionale. Dal settembre del 2004, l’Associazione ha iniziato il proprio operato di promozione e sensibilizzazione presso le scuole del territorio genzanese, con un Progetto denominato “Laboratorio fiori&colori”, che partendo da un iniziale studio storico della città, farà approdare i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado ad una sperimentazione diretta delle tecniche di realizzazione dell’Infiorata di Genzano di Roma.
La memoria popolare e storica vuole che a partire dal 1778, a Genzano di Roma, città settecentesca per l’impianto urbanistico organizzato su due tridenti di assi stradaliý e “ fuochi “ edificati2 , si svolga l’Infiorata, la tradizionale manifestazione religiosa in onore del Corpus Domini. Tale manifestazione, come tutti sanno, è (come del resto negli altri siti in cui si svolge) di iniziale realizzazione spontanea da parte dei cittadini ed è denominata “infiorata” perché basata sull’utilizzo di fiori ed essenze vegetali… Essa si distingue dalle altre manifestazioni similari per la sua grandezza e magnificenza3, è conosciuta a livello nazionale ed internazionale4 ed è stata vista ed apprezzata nelle sue varie edizioni da illustri personaggi5, ma a nostro avviso le caratteristiche peculiari ed uniche dell’Infiorata genzanese sono:
1. che essa è ancor oggi, come nel 1778, caratterizzata da tappeti floreali che, con gli anni e l’esperienza maturata e tramandata di padre in figlio, si sono arricchiti di immagini religiose e/o di espressione sociale7 divenendo sempre più articolati e complessi.
2. che i realizzatori dell’infiorata sono comuni cittadini. C’è chi afferma che inizialmente i realizzatori fossero cittadini piccolo-borghesi, mastri, artigiani…
Persone in grado di disegnare8 e di ingrandire un disegno… non si può di certo negare questo…ma è necessario dire che i cittadini genzanesi di cui stiamo parlando non erano e non sono certamente artisti nel senso stretto della parola, erano e sono artigiani o mastri, sicuramente pittori non molto noti ai più, o persone che amano il disegno e l’arte ma che in maniera autonoma, autodidatta ed assolutamente spontanea, in collaborazione con altri cittadini9 e con l’Amministrazione Comunale, hanno organizzato e realizzato le infiorate degli anni passati e presenti.
Note:
1 La realizzazione del primo tridente, caratterizzato da una piantumazione ai lati delle strade di olmi, da cui il nome “Olmate”, inizia a partire dal 1643 ad opera di Giuliano Cesarini, proseguirà poi fini al 1700 anche grazie all’opera di Filippo Cesarini, Livia Cesarini e Federico Sforza ( V. Melaranci “Genzano di Roma, la città, i monumenti. Ed. 2001).
2 Tra i quali il Palazzo Sforza Cesarini, il cui nucleo originario antecedente al 1564 è ampliato da Giuliano Cesarini nel 1641 con un processo costrutivo che si completa nel 1730 ( V. Melaranci “Genzano di Roma, la città, i monumenti. Ed. 2001).
3 Essa consiste in un immenso tappeto floreale di circa 2000 mq. Che si snoda lungo la via Italo Belardi, già via Livia, comprendendo anche la lunga scalinata che conduce alla piazzetta antistante la chiesa di S. Maria della Cima, l’edificio religioso più antico di Genzano di Roma. Essa è lunga 249 m., larga 7 m. ed è composta da 15 “quadri” dalle dimensioni di m. 7X11, per la quale è stato stimato l’impiego di circa 450.000 fiori, oltre alle essenze vegetali.
4 L’Infiorata di Genzano è stata realizzata, con piccole rappresentanze di Maestri Infioratori, fuori d’Italia, a Tokyo, Philadelphia, New York, Toronto, Chatillon, Yokoama, Varsavia e Kioto; in Italia a Palermo, Francavilla al Mare, Pompei, Roma, Terrasini, Cosenza, Napoli, Trani, Galatina, Noto, Bologna, Bari, Camaiore, Poggio Moiano, Rocca Priora, San Marino, Pietra Ligure ecc.
5 Quali per esempio H. Cristian Andersen, W. Goethe, Giuseppe Garibaldi, Nicola Gogol, i papi Gregorio VIII e Pio IX, ecc.
 6 Vedi gli articoli di G. Leuti del settimanale indipendente di Velletri (RM), “ Il Cittadino”, anno VIII, numero 40, pag. 22 e numero 41, stesso anno, pag. 20
7 Vedi per esempio l’edizione speciale dell’Infiorata al passaggio di Garibaldi, o il quadro in onore del “fascio” in epoca fascista.
 8 A. Baldazzi “Arte in Infiorata a Genoano Ed. Arti Grafiche Ariccia 2004.
9 Da non dimenticare le persone che hanno lavorato e lavoranoalle “spalle” dei Maestri Infioratori, i coordinatori del “cantiere Infiorata”.
 

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Sommario anno XIV numero 2 - febbraio 2005