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Sommario anno XIV numero 1 - gennaio 2005

 SPETTACOLI E ARTE

The manchurian candidate
(Cristina Stillitano) - Remake di “Va e uccidi” di J. Frankenheimer del 1962, “The Manchurian Candidate” è un thriller fantapolitico di un regista di altissimo livello. Già premio Oscar con “Il silenzio degli innocenti”, John Demme ci ha guidato nel viaggio introspettivo attraverso personaggi di profonda commozione, come quello interpretato da Tom Hanks in Philadelphia. La vicenda del capitano B. Marco (D. Washington), reduce dalla guerra del Golfo e ossessionato da strane allucinazioni, è l’opprimente ricerca della verità contro le manipolazioni (anche mentali) del potere, qui nelle vesti della ambigua multinazionale Manchurian Global. La sceneggiatura a base di microchip e lavaggi del cervello forse non è più convincente come lo era ai tempi di Frankenheimer, che rievocava, nei postumi del conflitto coreano, un clima surreale da guerra fredda, ove i timori e le incertezze avevano anche la forme delle atrocità tecnologiche. Il film di Demme è diverso: più forte e più debole insieme. Come tanti remake non riesce a ritrovare quella verve che caratterizzò l’originale, che destò tanto scalpore - a destra e a sinistra - da venire bandito dalle sale con l’accusa di aver “ispirato” l’assassinio di J.F. Kennedy. Ma resistendo alla tentazione del paragone e disponendosi con la necessaria “leggerezza”, si scopre uno dei maggiori talenti di Demme: la passione disincantata per il ritmo, che avvolge la narrazione fomentandola ad ogni sequenza. L’atmosfera claustrofobica è alimentata sapientemente con dissolvenze in nero e con una cadenza irregolare di montaggio, che rimanda agli impulsi ossessivi di un cervello in corto circuito. La tensione vive di allusioni gettate come fendenti nel buio, ove l’inquietudine si vede prima ancora di sentirsi, mentre la macchina affonda nel primo piano di un volto privo di ogni individualità. Semplicità estetica che mira dritto al punto, dinamicamente, esponendo senza filtri i suoi personaggi nella loro fisicità “carnale”, disarmati come chi li guarda.
Scheda: Usa 2004; Di Jonathan Demme; Con D. Washington, M. Streep, L. Schreiber, J. Voight, B. Ganz, V. Farmiga, R. Hitchcock; Fotografia T. Fujimoto

 SPETTACOLI E ARTE

Sommario anno XIV numero 1 - gennaio 2005