Sabine Dardenne, una
testimonianza
(Elisabetta Robinson) - Martedì 28 maggio 1996. Sabine
Dardenne ha 12 anni, vive in un paesino del Belgio e, come tutte le
mattine, prende la sua bicicletta per recarsi a scuola. Quella mattina,
Sabine scompare. Un mostro le ruba per sempre l’infanzia.
Sabine Dardenne ha vissuto per 80 giorni prigioniera nella cantina di Marc
Dutroux, lo psicopatico più odiato del Belgio, protagonista dello scandalo
che ha scosso quel Paese come un terremoto popolare, mediatico e politico.
Sabine affida ad un libro la sua testimonianza (Sabine Dardenne, Avevo
dodici anni, ho preso la mia bici e sono partita per andare a scuola, Ed.
Bompiani), accetta di rivivere l’incubo delle violenze e delle sevizie
subite, affinché le persone smettano di guardarla come una curiosità e di
farle domande. La sua voce è quella di tutte le piccole vittime della
pedofilia che reclamano protezione, perché la giustizia non può
permettersi di sbagliare, lasciando un pedofilo in libertà per “buona
condotta”, senza che abbia scontato la sua pena e senza alcun tipo di
prevenzione.
Marc Dutroux era stato condannato a 13 anni di reclusione nel 1989,
l’accusa era di violenza carnale su minore. Dopo il suo rilascio per buona
condotta, avvenuto nell’aprile del 1992, bambine e adolescenti iniziano a
scomparire misteriosamente nelle zone dove Dutroux possedeva delle
abitazioni.
Julie Lejeune e Melissa Russo scompaiono insieme il 25 giugno 1995, hanno
entrambe otto anni. An Marchal e Eefje Lambrecks scompaiono anch’esse
insieme il 23 agosto 1995, hanno rispettivamente diciassette e diciannove
anni. Laetizia Delhz, scompare il 9 agosto 1996, all’età di 14 anni e
mezzo. Quest’ultima verrà liberata assieme a Sabine il 15 agosto 1996.
Sono le uniche due sopravvissute.
Il processo contro Marc Dutroux si apre il 1° marzo 2004, accanto a lui
siedono i suoi complici, tra questi c’è anche sua moglie, Michele Martin,
da anni complice delle sue violenze. Sabine ha vent’anni quando inizia il
processo, sono passati otto anni da quella terribile esperienza. Decide di
testimoniare pubblicamente, di guardare negli occhi il suo carceriere,
l’uomo che l’aveva tenuta prigioniera facendole credere di essere un
salvatore, raccontandole storie assurde per convincerla che i suoi
genitori avevano deciso di abbandonarla.
Dutroux è stato finalmente condannato. Sabine ha compiuto ventuno anni lo
scorso 28 ottobre, è riuscita a riprendere in mano la sua vita, il libro
che ha deciso di pubblicare ne è la prova, anche se “non si può
dimenticare l’indimenticabile”.
Per approfondimenti su Marc Dutroux e lo “scandalo del Belgio”, consiglio
di consultare il sito web www.crimelibrary.com |