“Copertine”
di stoffa
(Silvia Cutuli) - Il
connubio arte e moda non è destinato ad esaurirsi, anzi ad alimentarsi
per via di legami sempre più profondi ed originali. Non ultima occasione
di collaborazione i cento anni nel 2005 del “Petit Larousse”, la
celebre enciclopedia francese. Per la ricorrenza il progetto della
copertina del prestigioso volume, è stato affidato allo stilista
Christian Lacroix. L’abitudine di confezionare copertine personalizzate
per rendere ancor più speciale il dono di un libro, ha precedenti
illustri. Con la seta della sua sottoveste Laura Hayman confezionò nel
1888 la copertina di un romanzo e la regalò ad un amico d’eccezione,
Marcel Proust. Nel 1857 il poeta Charles Baudelaire ricoprì in seta verde
due copie de “I fiori del male”: una per la madre, l’altra per
Sabatier una donna da lui idealizzata. Come affronterà Lacroix questo
compito? L’esuberante stilista, sbarcato nella moda a metà degli
anni’80, si conquistò da subito il titolo di “beniamino della
moda”, con il suo stile nostalgico ed il pensiero sempre rivolto al
passato. Un passato che si nutre dei ricordi di infanzia, della terra
soleggiata e bella della Camargue dove è nato e cresciuto. Le tradizioni
locali, i riti che stanno scomparendo, si traducono e trovano posto nelle
sue creazioni attraverso collages, tessiture e patchwork, a simboleggiare
l’unione di diversi frammenti di memoria collettiva.
Il sedentario con l’animo di saltimbanco, è stato definito per via
della sua passione per il teatro e l’opera lirica.
“Per
me il teatro era prima di tutto quel che mi facevo da me: da piccolissimo
mi divertivo a fare dei costumi per delle figurine ritagliate nel cartone.
Poi ho preso l’abitudine di ridisegnare i costumi al ritorno dagli
spettacoli che vedevo”. La “malattia” per il teatro continua a
contagiare lo stilista e ad insinuarsi nelle sue collezioni, così come la
curiosità verso l’architettura che lo ha reso oggi un vero storico
dell’arredamento. L’haute couture continua ad essere per
Lacroix, un sogno che non si lascia riprodurre bene, una creazione di
stoffa che veicola tutto l’entusiasmo che l’ha generata.
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