regione
lazio
Il
turismo del vino nel Lazio
(Luca Ceccarelli) - La mattina di venerdì 9 luglio a
Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, si è tenuta una
conferenza di presentazione al pubblico e alla stampa della sesta edizione
del “Rapporto - Osservatorio sul turismo del vino”, istituita dal
CENSIS Servizi e promossa dall’Associazione Nazionale Città
del Vino in collaborazione con la Provincia di Roma e con l’Ufficio
per la Tutela dei Consumatori e degli Utenti del Comune di Roma. Un evento
che acquista particolare rilievo nel momento in cui, come ha ricordato nel
suo intervento Filiberto Zaratti, assessore alle politiche agricole e
ambientali della Provincia di Roma, si inaugura la Strada del Vino dei
Castelli Romani. Pur essendo dal 2001 in regola con la legge del 1998
volta a promuovere il turismo del vino, ed avendo un terreno molto
variegato che favorisce la coltura di vigneti molto diversificati, il
Lazio sconta numerosi decenni di arretratezza in campo vinicolo,
caratterizzata da una produzione di quantità, più che di quantità. Nel
campo dei vini rossi, in particolare, fino ad un paio di decenni fà la
viticoltura laziale era quasi a zero. Negli anni Novanta, in special modo,
quest’arretratezza è molto diminuita, e oggi la viticoltura, pur
rappresentando una voce importante e imponente dell’economia laziale,
con 5500 ettari di coltivazione a vite Doc e una produzione che nel 2003
ha superato un milione di ettolitri, si caratterizza anche per una qualità
elevata, che la rende una mèta appetibile per il turista del vino. I vini
dei Castelli, specialmente quelli dell’area di Frascati, hanno raggiunto
standard qualitativi molto buoni, pur rimanendo su prezzi accessibili. Ma
non sono i soli: chi non ricorda l’Est Est Est di Montefiascone,
e il Cesanese del Piglio, prodotto tra l’area prenestina e la provincia
di Frosinone? A questi si devono aggiungere altri vini, prodotti anche da
aziende di fondazione relativamente recente, nella zona pontina (chi
scrive ne ha provato uno, eccellente, di un’azienda di Cori, prodotto
secondo i dettami dell’agricoltura biologica, nella degustazione che ha
fatto seguito alla conferenza).
Il turismo del vino, come notato da più d’uno dei partecipanti, è uno
dei pochissimi settori dell’industria turistica italiana che non
presenta segni di declino, pur in presenza di un quadro generale di crisi
e recessione economica. Ciò è dovuto, oltre che alla grande, per certi
versi sorprendente, capacità di investimento ed innovazione del settore,
anche alla sua estrema duttilità. Come spiegato da Fabio Taiti del Censis,
ciò che è entrato in crisi è semmai, anche nel settore enograstronomico,
l’offerta secondo “pacchetti” prestabiliti: sempre più oggi i
“turisti del vino” preferiscono avere la massima libertà, per quanto
riguarda i tempi, i modi, e gli stessi itinerari dell’esplorazione
enogastronomica, piuttosto che rispettare un programma prestabilito di
visite e degustazioni in Piemonte, o in Toscana secondo un modulo, in
verità, non genuino, ma preso a prestito dall’Australia e dalla
California, con la differenza che lì esistono solo poche, grandissime
aziende vinicole, e non oltre cinquecento comuni che aderiscono
all’associazione Città del vino (www.cittadelvino.it). Non per
caso, tra i partecipanti alla conferenza figurava un esponente di spicco
dell’Automobil Club d’Italia, che ha fatto notare che il turismo
enogastronomico è, più di altri, collegato con l’automobile, che
permette di raggiungere i centri più montagnosi e più lontani dai grandi
assi ferroviari.
Per questo, a maggior ragione è importante che anche le numerose sagre
dell’uva che movimenteranno i fine settimana di molti centri dei
Castelli Romani e dei dintorni di qui a qualche mese non vengano visti
come una sopravvivenza strapaesana del passato, ma come occasioni, sia
pure episodiche, di turismo enogastronomico, con un valore di scambio e di
esperienza, oltre che di legittimo svago.
zagarolo
Sfilata
(Luca Marcantonio) - Il cortile interno di Palazzo
Rospigliosi ha ospitato una splendida sfilata di moda e una degustazione
di prodotti tipici locali durante una serata di gala organizzata dall’XI
Comunità Montana. L’evento, realizzato anche grazie al contributo della
Provincia di Roma e al Comune di Zagarolo che ha messo a disposizione i
locali del Palazzo, ha avuto come protagonisti allieve ed allievi
dell’Istituto di Istruzione Professionale e Tecnica di Palestrina. Prima
del clou della serata si è svolto un convegno sul tema “La scuola ed il
mondo del lavoro” che ha fornito lo spunto per tracciare un quadro della
situazione sull’occupazione giovanile in rapporto all’istruzione. Sono
intervenuti il Preside dell’I.I.P.T. Luigi Inglese, che ha fortemente
voluto la realizzazione della serata, il sindaco di Zagarolo Daniele
Leodori e, per l’XI Comunità Montana, il presidente Giuseppe De Righi,
l’assessore alla cultura e turismo Mauro Vallerotonda e l’assessore
alle attività produttive Guerrino Randolfi. Quest’ultimo ha espresso un
concetto che ben racchiude e fotografa le linee da seguire per trovare più
facilmente un’occupazione rispetto alle attuali tendenze del mercato,
vale a dire dimenticarsi il posto fisso a favore di una maggiore
flessibilità ed inventiva, ed acquisire conoscenze e competenze
specifiche grazie a scuole dagli indirizzi ben mirati. Dopo le parole si
è passati quindi alla sfilata nella quale sono stati presentati abiti
realizzati interamente dagli allievi dell’Istituto, dal disegno alla
cucitura. Occorre rilevare con piacere che si è trattato di creazioni di
assoluta qualità, abiti che nulla avevano da invidiare ad altri griffati
da più blasonate firme che il più delle volte sono impossibili da
indossare realmente, quando non scioccamente provocatori. I modelli
presentati a Palazzo Rospigliosi sono stati realizzati all’insegna
dell’eleganza e dello stile, ovviamente con un taglio giovane e moderno
senza mai però perdere di vista le linee classiche anche nei capi più
fantasiosi, riuscendo così a dar vita ad una collezione di abiti davvero
molto belli, gradevolissimi e con tutte le carte in regola per potere
essere esposti in una boutique di alto livello. Bravissime e bellissime
anche tutte le ragazze che hanno sfilato, forse due su tutte, anch’esse
allieve della scuola, che hanno interpretato alla perfezione il loro ruolo
muovendosi come consumate professioniste della passerella senza
fortunatamente ereditare dalle loro più famose colleghe quella ridicola
camminata semitrottante che siamo soliti vedere in occasioni del genere.
Si è trattato insomma di un evento di cui sarebbe auspicabile una
ripetizione abituale per dar modo di far conoscere a più persone
possibile quanto ottimo lavoro si riesca a fare in certe scuole. Gli
allievi dell’I.I.P.T. di Palestrina, oltretutto, hanno realizzato anche
i manifesti e le locandine che pubblicizzavano la serata, mentre coloro
che frequentavano l’indirizzo alberghiero hanno curato l’ottima cena a
base di prodotti tipici offerta agli intervenuti che hanno potuto
degustare gnocchetti con un delizioso sugo, una eccellente trippa alla
romana (che a sottilizzare forse avrebbe meritato del pecorino in più) ma
che era comunque perlomeno da bis, e degli squisiti tordi matti come non
se ne sentivano da tempo. Trattandosi della prima edizione di tale evento,
e avuto riguardo dell’altissima qualità dei contenuti offerti, non ci
soffermeremo a discettare né sul ritardo che ha viziato il programma né
sull’orrendo vizio di segnalare i nomi degli allievi anteponendo il
cognome al nome, uso invero abituale nelle scuole ma del tutto osceno al
di fuori, per evitare la qual cosa sarebbe stato bene iniziare a fare
allenamento fin da subito trattandosi appunto di una uscita pubblica e non
di una manifestazione interna all’Istituto. È doveroso infine ricordare
almeno i nomi di coloro che hanno ricevuto gli attestati alla fine della
sfilata: per la grafica Manola Astori, Gabriele Maccaroni, Mirco Testa e
Davide Zanotti, mentre le modelle sono state Francesca Corradi, Martina
Ferri, Tiziana Pasquinati, Pamela Tacchi, Katia Celi, Eleonora Di Mora,
Pamela Fontana, Olga Molino, Alessia Moscatellini, Ricky Soares, Angela
Zulani, Gloria Apolloni, Vanessa Boccuccia e Laura Fiasco.
area
prenestina
Appuntamenti
Estivi
(Tania Simonetti-Marco Cacciotti) - Un’Estate piena di
feste e sagre nel territorio Prenestino, grande appuntamento, metà
agosto, a Casape, festa di “Maria SS. Custodia Nostra”, con il
concerto di Max Pezzali-883 e Fiordaliso. Appuntamento per tutti gli
appassionati del Blues nel comune di Castel San Pietro Romano, per
il Blues Festival con grandi personaggi, fine di luglio inizio di agosto.
Sagra della “Carne alla Brace”, a Gallicano nel Lazio, fine di
luglio inizio agosto, con stand gastronomici e spettacoli musicali. Festa
di S.Agapito Martire a Palestrina metà di agosto, con uno
spettacolare corteo storico con cavalieri
in tradizionali costumi dell’epoca. Grandioso concerto del gruppo
stimatissimo dei Nomadi, a San Vito Romano, inizio agosto.
Festeggiamenti in onore di San Rocco, a Labico alla fine di agosto,
con manifestazioni di ogni tipo, particolarmente suggestiva è la
processione con la grande statua del Santo Patrono portata dai fedeli per
le piccole stradine del paese, ed infine spettacolo musicale con noti
cantanti, Audio 2 e per chiudere la serata affascinanti fuochi
d’artificio. Sagra del Vino Cesanese, ad Olevano Romano, fine di
agosto, degustazione dell’ottimo vino Cesanese, con allestimento dei
carri allegorici e moltissime manifestazioni. Negli ultimi giorni di
agosto, folcloristica Sagra dell’agnello a Colle di Fuori.
colonna
Il
dialetto … in piazza
(Fausto Giuliani) - Nell’ambito dell’Estate Colonnese
l’Associazione Pro Loco ha voluto ritagliare un’ora da dedicare agli
amanti del dialetto e della poesia in genere; si è pensato di inserire
tale tentativo in una delle serate dedicate al ballo presso il Centro
Polivalente sito in Via Frascati; e così venerdì 23 Luglio dalle ore 21
e fino alle ore 22 il sottoscritto, Tarquinio Minotti e Mario Vinci hanno
letto alcuni dei propri brani scritti rispettivamente in dialetto
colonnese, monticiano e roccapriorese; a loro poi si sono aggiunti anche
due poeti romani, Danilo Plateo e Luisa Lommi, che hanno deliziato la
platea con la lettura di propri elaborati in lingua italiana.
Un esperimento tutto sommato positivo, soprattutto per il notevole numero
di persone venute appositamente per gustare la poesia sia in vernacolo che
in lingua nazionale; da ripetere senz’altro, magari trovando un luogo più
idoneo (Anfiteatro di Parco Tofanelli) dove la poesia ed i racconti in
genere siano graditi ed apprezzati in una cornice più raccolta e meno
dispersiva. |