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Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 3

grottaferrata
Intervista a Gianni Rosaci
La Nostra collaboratrice Cristina Stillitano ci invia questa intervista a Gianni Rosaci, Direttore Artistico del Festival Internazionale della Danza di Villa Grazioli, Grottaferrata e Primo Ballerino del Teatro dell’Opera di Roma


Sig. Rosaci, come nasce il Festival Internazionale della Danza a Grottaferrata?
Il Festival è il risultato di un mio progetto personale, realizzato con il sostegno dell’ex Sindaco, dott. Viticchié, e con la preziosa collaborazione dell’Ufficio Cultura del Comune di Grottaferrata, in particolare della dott.ssa M. Laura Raparelli. Il loro ausilio è stato davvero fondamentale. Spero che le prossime amministrazioni comunali abbiano altrettanta sensibilità e disponibilità.
Mi sembra di capire, quindi, che sono previste altre edizioni per l’anno venturo?
Sì, l’idea che anima questo Festival alla sua prima edizione, e le prossime che verranno, è proprio quella di diffondere la conoscenza del mondo della danza tra i giovani. Mondo ancora per pochi intenditori, ma che noi “addetti ai lavori” cerchiamo, con ogni forza, di aprire anche al grande pubblico. Con questo intento nasce la manifestazione, completamente gratuita, che mira anche a rivalutare il territorio di Grottaferrata, a cui sono particolarmente legato, sotto il profilo culturale e artistico . Il cartellone che abbiamo proposto è composto di spettacoli di altissimo livello, un vera garanzia. E poi c’è la sig.ra Fracci, con la quale ho un bellissimo rapporto - lei è il direttore del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma- , e che è stata molto contenta di aiutarci.
Che progetti ha per il prossimo anno?
Stiamo lavorando per mettere a punto un grande progetto di danza contemporanea. Pensiamo ad una rassegna, un concorso, aperto a giovani talenti, ballerini e coreografi. Questo per dare una possibilità in più ai giovani e creare, nello stesso tempo, un riferimento fisso e importante per la danza.
Nella programmazione del Festival, il 22 luglio, c’è anche Marenostrum, uno spettacolo ideato e diretto da Lei. Mi ha colpito il titolo, ho pensato subito al mare della Calabria, la sua terra d’infanzia, se non sbaglio.
Lo spettacolo è in realtà un omaggio a tutti i popoli del Mediterraneo. Chi ha vissuto vicino al mare conosce quell’attitudine, quella spinta inesorabile a ritornarvi sempre, per risentirne il sapore, per rammentarne l’ebbrezza. Andrea Di Stasio ha curato la coreografia in modo eccezionale. È davvero un talento.
Il Festival si chiuderà con lo spettacolo “Odighitria (il volto del cielo)” nella suggestiva Abbazia di S. Nilo. Uno spettacolo “itinerante”… che cosa vuol dire?
Lo spettacolo, con la regia di Arturo Cannistrà, responsabile “Progetti speciali” di Aterballetto, è dedicato alla figura della Madonna e si svolgerà all’interno delle mura dell’abbazia. Il pubblico avrà la parte del pellegrino: all’entrata una coppia di danzatori lo accompagnerà attraverso un itinerario religioso, che rievoca la fondazione e lo sviluppo dell’abbazia stessa. Io sarò S. Nilo. Alessandro Riga, giovanissima stella emergente, interpreterà S. Bartolomeo. Il culmine, e le consiglio di non perderlo, sarà l’emozionante esibizione di Carla Fracci, che danzerà nella cattedrale sulle note dell’”Ave Maria” di Schubert.

Programma residuo:

9, 10, 11 settembre: “Odighitria (il volto del cielo)”
Interprete principale: Carla Fracci
Regia Arturo Cannistrà
Coreografia Luc Bouy, Andrea Stasio



grottaferrata
Shakespeare in danza
(Cristina Stillitano) - Villa Grazioli, al tramonto. Sul palco, acceso dai riflettori, l’amore di Giulietta e Romeo è l’incontro soave di due adolescenti che danzano. Sulle note di Ciajkovskij, la freschezza e il sogno diventano la forma dolcissima di un corpo in movimento, esaltata dalla tenera età dei due interpreti principali, Alessandro Riga e Martina Baglioni, vere e proprie promesse della danza a giudicare dall’intensità quasi commovente della loro intepretazione.
Diretta da Beppe Menegatti, con la sapiente coreografia di Luc Bouy, l’antologia di quattro atti ispirata a Shakespeare, è lo spettacolo di apertura del primo Festival Internazionale della Danza a Grottaferrata, con la Direzione  Artistica di Gianni Rosaci.
La ricca e potente versatilità del grande autore elisabettiano trova, nella perfetta esecuzione del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, l’esatta espressione delle sue più intime sfumature. Dall’atmosfera giocosa di “Sogno in una notte d’estate”, ai cupi presagi di Riccardo III prima della disfatta di Bosworth, sino alla drammatica e vigorosa Lady Macbeth, interpretata da una Carla Fracci bellissima e appassionata, la danza attinge, dalle sue infinite potenzialità espressive, la suggestione di un linguaggio semplice e poetico. Linguaggio silenzioso, degli occhi, del corpo.
Fra tanto clamore (e tanto fiato sprecato), è forse quello che siamo più disposti ad ascoltare.
Shakespeare in danza
Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma – Direttore Carla Fracci
Coreografia Luc Bouy
Costumi Elena Puliti
Regia Beppe Menegatti
Giulietta e Romeo – Ouverture fantasia – musica di Pëtr Il’ic Ciajkovskij
Riccardo III ultima scena – sul Poema sinfonico “Riccardo III” – musica di Bedrich Smetana
Lady Macbeth sonnambula – sul Peoema sinfonico “Macbeth” op.23 – musica di Richard Strauss
Sogno in una notte d’estate – sul “Sogno di una notte di mezza estate” op.61 – musica di Felix Mendelssohn

 I NOSTRI PAESI - pagina 3

Sommario anno XIII numero 8 - agosto 2004