grottaferrata
Intervista
a Gianni Rosaci
La Nostra collaboratrice Cristina Stillitano ci invia questa
intervista a Gianni Rosaci, Direttore Artistico del Festival
Internazionale della Danza di Villa Grazioli, Grottaferrata e Primo
Ballerino del Teatro dell’Opera di Roma
Sig. Rosaci,
come nasce il Festival Internazionale della Danza a Grottaferrata?
Il Festival è il
risultato di un mio progetto personale, realizzato con il sostegno
dell’ex Sindaco, dott. Viticchié, e con la preziosa collaborazione
dell’Ufficio Cultura del Comune di Grottaferrata, in particolare della
dott.ssa M. Laura Raparelli. Il loro ausilio è stato davvero
fondamentale. Spero che le prossime amministrazioni comunali abbiano
altrettanta sensibilità e disponibilità.
Mi sembra di capire,
quindi, che sono previste altre edizioni per l’anno venturo?
Sì, l’idea che anima
questo Festival alla sua prima edizione, e le prossime che verranno, è
proprio quella di diffondere la conoscenza del mondo della danza tra i
giovani. Mondo ancora per pochi intenditori, ma che noi “addetti ai
lavori” cerchiamo, con ogni forza, di aprire anche al grande pubblico.
Con questo intento nasce la manifestazione, completamente gratuita, che
mira anche a rivalutare il territorio di Grottaferrata, a cui sono
particolarmente legato, sotto il profilo culturale e artistico . Il
cartellone che abbiamo proposto è composto di spettacoli di altissimo
livello, un vera garanzia. E poi c’è la sig.ra Fracci, con la quale ho
un bellissimo rapporto - lei è il direttore del Corpo di Ballo del Teatro
dell’Opera di Roma- , e che è stata molto contenta di aiutarci.
Che progetti ha per il
prossimo anno?
Stiamo lavorando per
mettere a punto un grande progetto di danza contemporanea. Pensiamo ad una
rassegna, un concorso, aperto a giovani talenti, ballerini e coreografi.
Questo per dare una possibilità in più ai giovani e creare, nello stesso
tempo, un riferimento fisso e importante per la danza.
Nella programmazione del
Festival, il 22 luglio, c’è anche Marenostrum, uno spettacolo ideato e
diretto da Lei. Mi ha colpito il titolo, ho pensato subito al mare della
Calabria, la sua terra d’infanzia, se non sbaglio.
Lo spettacolo è in
realtà un omaggio a tutti i popoli del Mediterraneo. Chi ha vissuto
vicino al mare conosce quell’attitudine, quella spinta inesorabile a
ritornarvi sempre, per risentirne il sapore, per rammentarne l’ebbrezza.
Andrea Di Stasio ha curato la coreografia in modo eccezionale. È davvero
un talento.
Il Festival si chiuderà
con lo spettacolo “Odighitria (il volto del cielo)” nella suggestiva
Abbazia di S. Nilo. Uno spettacolo “itinerante”… che cosa vuol dire?
Lo spettacolo, con la
regia di Arturo Cannistrà, responsabile “Progetti speciali” di
Aterballetto, è dedicato alla figura della Madonna e si svolgerà
all’interno delle mura dell’abbazia. Il pubblico avrà la parte del
pellegrino: all’entrata una coppia di danzatori lo accompagnerà
attraverso un itinerario religioso, che rievoca la fondazione e lo
sviluppo dell’abbazia stessa. Io sarò S. Nilo. Alessandro Riga,
giovanissima stella emergente, interpreterà S. Bartolomeo. Il culmine, e
le consiglio di non perderlo, sarà l’emozionante esibizione di Carla
Fracci, che danzerà nella cattedrale sulle note dell’”Ave Maria” di
Schubert.
Programma
residuo:
9, 10, 11
settembre: “Odighitria (il volto del cielo)”
Interprete
principale: Carla Fracci
Regia Arturo
Cannistrà
Coreografia
Luc Bouy, Andrea Stasio
grottaferrata
Shakespeare
in danza
(Cristina Stillitano) - Villa Grazioli, al tramonto. Sul
palco, acceso dai riflettori, l’amore di Giulietta e Romeo è
l’incontro soave di
due
adolescenti che danzano. Sulle note di Ciajkovskij, la freschezza e il
sogno diventano la forma dolcissima di un corpo in movimento, esaltata
dalla tenera età dei due interpreti principali, Alessandro Riga e Martina
Baglioni, vere e proprie promesse della danza a giudicare dall’intensità
quasi commovente della loro intepretazione.
Diretta da Beppe Menegatti, con la sapiente coreografia di Luc Bouy,
l’antologia di quattro atti ispirata a Shakespeare, è lo spettacolo di
apertura del primo Festival Internazionale della Danza a Grottaferrata,
con la Direzione Artistica di
Gianni Rosaci.
La ricca e potente versatilità del grande autore elisabettiano trova,
nella perfetta esecuzione del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di
Roma, l’esatta espressione delle sue più intime sfumature.
Dall’atmosfera giocosa di “Sogno in una notte d’estate”, ai cupi
presagi di Riccardo III prima della disfatta di Bosworth, sino alla
drammatica e vigorosa Lady Macbeth, interpretata da una Carla Fracci
bellissima e appassionata, la danza attinge, dalle sue infinite
potenzialità espressive, la suggestione di un linguaggio semplice e
poetico. Linguaggio silenzioso, degli occhi, del corpo.
Fra tanto clamore (e tanto fiato sprecato), è forse quello che siamo più
disposti ad ascoltare.
Shakespeare in danza
Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma – Direttore Carla Fracci
Coreografia Luc Bouy
Costumi Elena Puliti
Regia Beppe Menegatti
Giulietta e Romeo – Ouverture fantasia – musica di Pëtr Il’ic
Ciajkovskij
Riccardo III ultima scena – sul Poema sinfonico “Riccardo III” –
musica di Bedrich Smetana
Lady Macbeth sonnambula – sul Peoema sinfonico “Macbeth” op.23 –
musica di Richard Strauss
Sogno in una notte d’estate – sul “Sogno di una notte di mezza
estate” op.61 – musica di Felix Mendelssohn |