frascati
Le guide Slow Food ai Castelli Romani
(Luca Ceccarelli ) - Qualcuno dei nostri lettori avrà già avuto
modo di apprezzare le iniziative di Slow Food, movimento internazionale
fondato a Parigi quindici anni fa. Saprà dunque che ogni riferimento ai
fast food è tutt’altro che casuale. È, anzi, la “ragione sociale” di una
federazione di associazioni disseminate in Europa e nel mondo che, in
un’epoca in cui i ritmi frenetici di vita e di lavoro impongono abitudini
alimentari segnate dal nutrimento senza assaporare realmente ciò che si
mangia, tende a riportare l’attenzione sul mangiare (e sul bere) come
piaceri, e non come semplici esigenze corporali. In Italia Slow Food si
traduce nelle condotte, radicate sul territorio, che organizzano
appuntamenti per i soci, iniziative gastronomiche finalizzate alla
socializzazione e insieme alla promozione dei prodotti di qualità
dell’agricoltura locale, e corsi di degustazione. Il 22 maggio scorso, per
iniziativa della Condotta di Frascati, di cui è fiduciario Stefano Asaro,
e grazie al sostegno dell’XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Monti
Prenestini (rappresentata dal suo vicepresidente Sandro Vallerotonda), e
grazie alla collaborazione dell’Associazione culturale Castellinarte e al
patrocinio dell’amministrazione comunale di Frascati (anche il sindaco
Posa ha tenuto a venire personalmente a salutare i presenti alla
conferenza), è scelta la città di Frascati per la conferenza di
presentazione, presso le Scuderie Aldobrandini, delle nuove guide edite da
Slow Food per il 2004, e in vendita in libreria (non in edicola!): la
Guida al vino quotidiano. I migliori vini d’Italia a meno di 8 euro
(prezzo: 13 euro e 50) e la Guida agli extravergini 2004 (prezzo: 13
euro), al termine della quale è stata offerta ai presenti una degustazione
di vini e di gastronomia locale.
Per quanto riguarda i vini non si tratta, com’è evidente dal titolo, dei
migliori vini tout court. Come ha spiegato il curatore Diego Soracco, i
vini per essere inseriti nella guida dovevano essere a prezzi abbordabili,
e soprattutto adatti ad un pasto (non, dunque, degustazione fine a sé
stessa). Incoraggiante è la presenza nella guida di ben trenta vini dei
Castelli, e in particolare, della bellezza di tredici etichette di aziende
vinicole di Frascati (ai partecipanti alla conferenza è stato fatto dono
di una bottiglia presa tra queste ultime, su iniziativa del Consorzio
Tutela Vini Frascati). Meno incoraggiante è il fatto, segnalato durante la
conferenza, che in non pochi luoghi di ristorazione dei Castelli Romani
sia possibile, ancor oggi, non trovare una sola bottiglia di vino locale.
Ancor più importante, ad avviso di chi scrive, la guida degli olii. Come è
stato spiegato dal curatore, gli abusi e le scorrettezze che vengono
compiuti nella produzione dell’olio sono assai gravi e diffuse, e
riguardano, purtroppo, anche aree di produzione olearia che dovrebbero
essere garanzia di qualità (la Puglia, ad esempio, o più vicino a noi, la
Sabina). Particolarmente importante è, dunque, la capacità di distinguere
l’olio di qualità da quello che viene spacciato come tale ma viene in
realtà da uliveti della Spagna o dell’Africa del Nord ed è spesso di
qualità scadente. Come ha osservato Diego Soracco un olio di scarsa
qualità, o assai trattato chimicamente, può rovinare del tutto un piatto,
per quanto ben preparato. Ci sono ancora troppi ristoratori, ovunque, che
da questo orecchio non ci sentono molto. Particolarmente lodevoli sono
pertanto i corsi di degustazione dell’olio organizzati anche dalla
condotta di Frascati, che si distingue per ben due aziende olearie
segnalate: L’Olivella e Tenute di Pietra Porzia.
castelli romani e prenestini
Museum Grand Tour
(Cristina Stillitano) - La valorizzazione del vasto patrimonio
culturale del territorio dei Castelli Romani e Prenestini prosegue il suo
intelligente percorso di collaborazione tra soggetti istituzionali, che ha
dato vita ad un’offerta ed un’attività sempre più efficaci e coordinate
nel tempo.
Il Sistema Museale dei Castelli Romani e Prenestini e l’XI Comunità
Montana, in collaborazione con la Provincia di Roma, la Regione Lazio, la
Soprintendenza Beni Archeologici del Lazio e i numerosi enti locali che
hanno animato e sostenuto l’iniziativa, presenta oggi “Museum Grand Tour”,
la prima guida dei musei storico-artistici, archeologici, scientifici
aderenti al circuito museale territoriale. La pubblicazione, redatta in
versione bilingue italiano e inglese ed in formato tascabile per
agevolarne la consultazione e diffusione, rappresenta un contributo di
notevole interesse all’elaborazione ed approfondimento di un circuito
culturale e turistico provinciali, ancora poco noti rispetto a quelli
tradizionali della Capitale, eppure così ricchi di suggestioni e
potenzialità. “Museum Grand Tour” illustra circa 90 strutture di varia
tipologia, legate a siti archeologici, medievali, patrimoni museali e
storici, fornendo inoltre preziose e dettagliate informazioni sui servizi
disponibili e le modalità di accesso e fruizione. La novità di rilievo è
proprio il tentativo di realizzare un’offerta culturale più qualificata
nell’ambito di una rinnovata concezione delle funzioni che un museo può
svolgere, didattiche e scientifiche in primo luogo, ma anche di
connessione al territorio e di sua valorizzazione. La guida è una delle
iniziative avviate per il 2004 dal Sistema Museale, con l’attivo sostegno
dell’XI Comunità Montana e l’adesione di 16 Enti locali: Cave, Colonna,
Frascati, Gallicano, Genazzano, Lanuvio, Monte Porzio Catone,
Montecompatri, Palestrina, Rocca Priora, Rocca di Papa, San Cesareo, San
Vito Romano, Valmontone, Velletri e Zagarolo. L’obiettivo è la
realizzazione di un sistema coordinato e progettuale di comuni, una sorta
di “distretto culturale”, promotore di sviluppo locale attraverso la forza
dell’integrazione e collaborazione. Come ha osservato l’Assessore alle
politiche culturali della Provincia di Roma, Vincenzo Vita, intervenuto
alla conferenza di presentazione della pubblicazione, “la provincia non
esiste se è un luogo chiuso”, se - cioè - non trae motivi, sostanza,
identità dal territorio che rappresenta ed unifica. La normativa in
materia di Beni culturali, dal 1997 sino al recente Codice, emanato con D.
Lgs. N. 41 del 22.01.04, ha promosso un notevole trasferimento di funzioni
in materia agli enti locali, esaltandone finalmente - in virtù del
principio di sussidiarietà - il ruolo di organi più vicini al territorio
di interesse e, per questa via, in grado di una gestione più sensibile
delle relative esigenze e potenzialità. La speranza, espressa dal senatore
Luigi Zanda al convegno di presentazione e condivisa con forza da chi
scrive, è che possano trovare adeguato consolidamento anche le strutture
di mobilità, accoglienza e sicurezza ausiliarie ma indispensabili per
consentire una serena fruizione di una così valida iniziativa culturale.
carchitti
Fragole, ennesimo successo
(Luca Marcantonio) - La ventisettesima edizione della
Sagra delle Fragole si è chiusa anche quest’anno con un bilancio più che
positivo. Spazzati via i timori del maltempo che aveva imperversato fino a
pochi giorni prima dell’inaugurazione, l’attesissimo evento si è svolto
regolarmente facendo registrare il solito incredibile afflusso di persone.
Sono stati infatti diverse migliaia i visitatori accorsi da ogni dove per
assistere ai festeggiamenti in programma e, soprattutto, per gustare ed
acquistare la fragola locale, una vera e propria delizia che da queste
parti trova la sua massima espressione. Quest’anno le bizze meteorologiche
non hanno consentito una produzione larghissima, tuttavia la maturazione
rallentata dal clima più freddo ha fatto ottenere frutti dolcissimi e
saporitissimi. Il raccolto è comunque stato notevole, tanto che tutte le
tonnellate di fragole a disposizione sono state vendute fino all’ultimo
minuto della sagra senza che però nessuno rimanesse senza. Un vero e
proprio assalto si è avuto anche presso il banco dove si potevano
acquistare fragole con la panna, tutte le cassette sono infatti sparite a
velocità incredibile per la delizia dei consumatori. Il bellissimo
concerto di Mariella Nava ha chiuso degnamente una sagra anche stavolta
meticolosamente organizzata col solito duro lavoro e grandissimo impegno
dalla Pro-Loco presieduta da Luigi Mochi, che ha voluto anche ringraziare
i produttori locali per la fattiva collaborazione prestata per la buona
riuscita dell’evento. Alla fine tutti soddisfatti, guardando già al
prossimo anno.
marino
Le avventure di Remacchio
(Mirco Buffi) - Come qualsiasi forma d’arte, anche il teatro
può dare una molteplicità di emozioni e significati diversi da persona a
persona, perché diverso è l’io che vive in ognuno di noi. È un messaggio
che viene lanciato, insomma; un messaggio che arriva e contribuisce a
costruire la maturità individuale. E più è spontaneo, questo messaggio,
più fa riflettere. È il caso dell’opera “Le avventure di Remacchio”, una
semplice ma pungente storia ambientata nella Roma settecentesca, dove un
giovane, Remo, perso il suo cappello col pennacchio (da cui il nome
Remacchio), vaga per la città alla sua ricerca. La perdita del cappello,
in questo caso, sta a rappresentare più o meno una crisi esistenziale.
Remacchio lo cerca al mercato, all’osteria, in chiesa, ma ovunque trova
solo le angosce della vita: venalità. tristezza, rabbia. Un aperto
contrasto con la società, con il prossimo, con se stessi, perché lo
scontento è generale e genera isolamento, sfiducia, povertà interiore. Ed
è proprio la perdità di se stessi (il cappello) che incute la peggiore
delle paure. Viene a mancare quell’immenso punto di riferimento che è la
fiducia nel proprio essere. Ma cosa accade infine a Remacchio?! Accade che
nel suo vagabondare alla ricerca del suo cappello, si accorge che il suo
se stesso è uguale a quello degli altri: con i medesimi desideri, i
medesimi timori, le medesime gioie, le medesime tristezze. Si accorge che
se si sta con gli altri e si cerca di capire gli altri, allora si capisce
anche se stessi, perché uguale è la natura di ogni uomo, pur con le sue
infinite sfaccettature diverse. Insomma: “Lo stare insieme agli altri
permette di ritrovarsi”. Questo è il significativo messaggio lanciato da
Ilaria Tucci e Maria Cristina Faraglia, poco più che ventenni, autrici e
protagoniste dell’opera.
Un plauso, per la loro interpretazione molto sentita, anche agli altri
attori: Alessandra Paoletti, Flavia Esposito, Alice Antimi, Agnese
Campanale, Giulia Tucci, Andrea Mollica, Claudio Capulli, Irene Veri,
Gessica Rossi, Elisa Bongiovanni.
La commedia, rappresentata a Marino il 23 maggio, sarà riproposta a Rocca
Priora il 4 agosto. Per informazioni 347.7844486 |