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Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004

 FILOSOFIA DELLA MENTE

La fabbrica della memoria 2.
(Silvia Coletti) - Il prodotto memoria. Il risultato ottimale dell’applicazione della memoria come  funzione mentale è la selettività, che si identifica nell’attività di selezionare o scegliere informazioni secondo criteri strutturali e aspettuali.  Questi ultimi sono relativi alle nostre aspettative rispetto all’oggetto o all’evento in un determinato tempo t e secondo un certo contesto C.
J.R. Searle, uno tra i più illustri studiosi contemporanei le cui indagini filosofiche spaziano dalla filosofia del linguaggio alla filosofia della mente, all’intelligenza artificiale e alla realtà sociale, ha osservato che la memoria ha la capacità di considerare la successione temporale degli eventi attraverso una categorizzazione che costituisce l’aspetto principale per un’attività consapevole del soggetto, ossia quella di giungere alla possibilità di “evidenziare e prima ancora di sapere quali sono le caratteristiche F di y, in un determinato contesto C”.  Per questo la memoria è dinamica nella sua attività e non registra passivamente le successioni di eventi, anzi riformula attraverso l’attività dell’attenzione ogni  informazione o rappresentazione quotidiana che proviene dalla realtà e riduce, con un’azione selettiva, quei messaggi altrimenti competitivi, in un’ informazione totale ed ordinata. Searle ci dimostra che “anche se nella nostra stanza per la prima volta vi trovassimo un oggetto nuovo, essa  ci resterebbe familiare”. Supponiamo di entrare, ritornando dal lavoro, da scuola o da una passeggiata, nella nostra camera e di notare un oggetto nuovo o spostato rispetto alla posizione in cui abitualmente lo individuiamo (un libro, un CD, un regalo).  Attraverso l’attività dell’attenzione selezioniamo l’oggetto e lo integriamo all’interno di un contesto familiare. “Le cose sono infatti vissute da noi come più o meno familiari”.
La memoria, oltre alla percezione, all’azione e al linguaggio, è, secondo Searle, uno dei modi attraverso cui consapevolmente si accede al mondo esterno. Il nostro atteggiamento nei confronti di ciò che proviamo, si mostrerà di livello più o meno consapevole in base alla nostra familiarità, assegnata dalla memoria, rispetto a ciò di cui facciamo esperienza.
La memoria, causata da un processo mentale che avviene nel cervello, funge così da filtro fra il soggetto, che sei tu e la realtà, che è il contesto in cui vivi.
L’uso del prodotto memoria. A questo punto possiamo dire che la memoria è un’azione mentale interna legata di riflesso al mondo esterno. Questa affermazione trova riscontro nel modo in cui per esempio si fa la lista della spesa.
Possiamo notare che il contenuto dell’elenco sarà determinato in base alla consapevolezza delle tue aspettative nei confronti della realizzazione della lista e dal grado di familiarità relativo alla tua conoscenza di come-fare la lista della spesa.
Molte sono le esperienze che in passato hanno colpito la tua memoria in tema di acquisti. Di conseguenza, per ottenere un risultato “ottimale” che utilizzi la memoria al meglio delle sue capacità, farai in modo di scrivere la lista rispettando quell’ordine che ti consenta di far coincidere le tue necessità con la posizione delle merci all’interno del negozio.
La conoscenza  della posizione delle merci negli scaffali ti permette di seguire un ordine mentale logico nel comporre la lista della spesa, affinché tu non dimentichi nulla di ciò che ti serve.
Per rifarci all’esempio della stanza, diremo che, dopo aver fatto un elenco di parole, le adatterai integrandole all’interno di un contesto che, in questo caso specifico, è il negozio ove abitualmente effettui gli acquisti, e in generale, è la realtà che abiti e che giorno dopo giorno tu costruisci, attraverso dei processi mentali, utilizzando la memoria.

 FILOSOFIA DELLA MENTE

Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004