grottaferrata
San Nilo:
Millenario 1004-2004 (seconda parte)
(Massimo Medici) - Il monachesimo. In tutti i Paesi, in
tutte le culture, in tutti i tempi, c’è sempre stato qualcuno che,
allontanatosi dal proprio gruppo, s’isolava in compagnia di altri formando
così una comunità separata. A volte il distacco dagli altri uomini era
tale che l’individuo sceglieva di vivere totalmente da solo, risolvendo in
modo autonomo il soddisfacimento dei propri bisogni o ricorrendo alla
carità pubblica.
A ciascuno di noi, di tanto in tanto, punge vaghezza di “restare da solo”.
A volte per qualche ora, a volte per un tempo più lungo; ma trascorso
questo desiderio di solitudine, prima o poi si torna nel proprio gruppo
d’appartenenza e si riprende il proprio posto. La vita per mille ragioni è
piena di bivi e ad ognuno di questi è necessario fare una scelta. Per
taluni però, la strada della vita si divide in due più marcatamente che
per altri: da una parte c’è la famiglia, dall’altra la solitudine, la
preghiera, l’ascesi. La scelta è normalmente senza ritorno, e poiché la
vita è una sola è anche una decisione che deve essere presa in piena
consapevolezza e libertà. Ebbene, vi sono persone che sono attratte a
percorrere la seconda strada poiché desiderano isolarsi al fine di tentare
di raggiungere le loro intime esigenze di perfezione morale e spirituale
attraverso la preghiera, la castità e la rinuncia. Evidentemente queste
esigenze sono sentite con una tale pulsione interna che il prezzo per il
loro raggiungimento non sembra troppo alto a costoro.
Questi sono i monaci (dal greco “monakhos”: solitario) nella cui
etimologia sta tutta la sintesi della loro scelta. La cosa che appare per
prima è che questa condizione di monaco è comune a quasi tutte le
religioni, il che vuol dire che il desiderio di ascesi, solitudine e
ricerca del trascendente non è appannaggio di un solo credo, ma è scritto
nel cuore dell’uomo. Il che, per altro dimostra, senza ombra di dubbio,
quanto fossero state prive di ogni logica tutte le guerre di religione che
si sono combattute nei secoli passati fra credenti di credi diversi, ed
anche tra seguaci della stessa religione, ma divisi fra loro da piccole
differenze del tutto marginali. A questo punto, prima di parlare di San
Nilo e dei suoi monasteri, sarà bene trattare del monachesimo in generale,
anche di quello extraeuropeo. Una volta poi che lo avremo descritto per
grandi linee, potremo addentrarci, con maggiore conoscenza, nell’argomento
che ci interessa di più, cioè il Monachesimo Basiliano che è praticato
nella nostra Abbazia di Grottaferrata.
Gli Ebrei, i nostri “Fratelli Maggiori” avevano nella Comunità di Qumran,
sulle rive del Mar Morto, i loro monaci. Erano questi gli Esseni dei quali
ci da notizie anche Plinio il Vecchio; e si ritiene che gli edifici
rinvenuti negli scavi di Qumran sulle rive di quel mare, nonché i famosi
testi che da quel mare prendono il nome, appartenessero proprio a loro.
Essi erano un Ordine Monastico del quale si poteva venire a far parte solo
dopo un duro periodo di noviziato. Vivevano in una comunità cui
trasferivano la proprietà dei loro beni e s’impegnavano a vivere in
condizione di celibato. Passavano parte della notte leggendo le Sacre
Scritture ed a pregare, mentre di giorno si dedicavano al lavoro dei
campi. I pasti erano consumati in comunità ed avevano un carattere sacro
ed a nessun altro era dato parteciparvi che non facesse parte di quella.
Erano in trepida attesa del Messia ed il sabato stavano ben attenti ad
astenersi da qualsiasi lavoro, anche se solo a carattere intellettuale,
perché quello era il giorno dedicato al Signore. Si vedrà, poi, che
molte di queste regole saranno recepite e fatte proprie dal Monachesimo
Cristiano che nascerà, successivamente, nel IV secolo in Egitto ed in
Mesopotamia. In India il monachesimo ha assunto particolare importanza
storica dato il carattere fortemente ascetico e mistico delle religioni
colà professate che, essendo anche oltremodo numerose, hanno offerto un
fertilissimo terreno alla fioritura di quel fenomeno. Religione
predominante è l’Induismo che si fraziona in un immenso microcosmo
interessantissimo e si estrinseca nel culto di numerosissime deità sia
dall’aspetto umano e non, alle quali si debbono sacrifici ed offerte.
Intorno a tutte a queste forme del divino si stringono monaci mendicanti
che si servono di rifugi e di santuari dai quali spesso dipartono
processioni precedute da canti e musiche. L’Induismo ha dato una forte
impronta al pensiero ed all’arte indiana che ha trovato in esso un immenso
contenitore che ne raccoglie le sue varissime componenti. Il Buddismo
risale al VI secolo A.C. ed è un sistema filosofico-religioso iniziato da
Buddha che predicò per quarant’anni radunando intorno a se uno stuolo di
fedeli sempre più numeroso. La sua dottrina era volta a conseguire la
suprema illuminazione spirituale e successivamente a trasmetterla
all’umanità. Il suo pensiero era sintetizzato dalla teoria della “Via
Mediana” che era distante sia dai piaceri, che dall’eccessivo ascetismo
avendo come traguardo il raggiungimento della serenità dello spirito e la
stoica sopportazione dei mali. Secondo il sistema filosofico-religioso di
Buddha alla fine del viaggio terrestre, irto di ostacoli da superare, vi
sarà l’estinzione del dolore nel “nirvana”. Quando morì il suo Ordine
Monastico (Sangha) poteva contare su migliaia di adepti che si sparsero
dapprima in India, poi nelle regioni vicine ed ora sta diffondendosi in
tutto il mondo, soprattutto in Europa ed in America del Nord
frammentandosi in diverse sette e scuole di pensiero.
frascati
Giornata
mondiale della poesia
(Federico Gentili) - Presso le Scuderie Aldobrandini di
Frascati, il 20 e il 21 marzo, si è celebrata la Giornata Mondiale della
Poesia, organizzata dall’Accademia Mondiale della Poesia, in
collaborazione con l’Ambasciata del Cile, l’Istituto Italo-Latino
Americano e l’Istituto Cervantes di Roma. La prima delle due giornate è
stata dedicata a Pablo Neruda, di cui ricorrono quest’anno i cento anni
della nascita. Il cileno, intellettuale engagé e poeta tra i più amati del
Novecento, negli anni Cinquanta visitò Frascati, alla quale in seguito
dedicò pure qualche bel verso. Alla sua memoria, poeti provenienti dai
cinque continenti, hanno offerto poemi inediti, nella loro lingua
originale. In rappresentanza dell’Italia c’erano Maria Luisa Spaziani,
Maurizio Bottigelli e Claudio Pozzani. La seconda giornata, una domenica
mattina, è consistita interamente in un omaggio a Mario Luzi, maggiore
rappresentante dell’ermetismo fiorentino e già cittadino onorario di
Frascati. Alla presenza del quasi novantenne poeta si è svolta una tavola
rotonda sulla sua opera. Hanno partecipato Sergio Zavoli, Giorgio Devoto,
Giulio Ferroni, Dinu Flammand, traduttore in romeno di Luzi e Antoine
Fongaro, suo traduttore in francese. Alla fine, l’Assessore alle Politiche
Culturali della Provincia di Roma, Vincenzo Maria Vita, ha consegnato un
riconoscimento al poeta toscano, che con un simpatico intervento ha
ringraziato e congedato per il pranzo.
Accademia di
Santa Cecilia
(a
cura di Giuliana Gentili)
Calendario - Segnalazioni: 13 Aprile - 8 Maggio
- 13 Aprile ore 20.00 - Santa Cecilia it’s wonderful - Sala Santa Cecilia
Musica indiana: classica e contaminazione: NITIN SAWHNEY
Interplanetary Soundz. Special Guest Amelia Cuni: Ashtayama Visuals Ddg
Crew
- 14 Aprile ore 20.20 - Concerti Straordinari
Gustav Mahler Jugendorchester - Claudio Abbado direttore
Mahler Sinfonia n.9
- 17 Aprile ore 18.30 / 19 / 20 Aprile ore 19.30 - Stagione di Musica
Sinfonica
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia - Jeffrey Tate
direttore
Rossini Guillaime Tell, ouverture
Rossini/Britten Matinée musicales, suite op.24
Rossini/Britten Soirées musicales, suite op.9
Rossini L’Italiana in Algeri, ouverture
Rossini/Respighi La boutique fantasque (la bottega fantastica), suite
- 18 Aprile ore 12.00 - Stagioni del Coro Capolavori Corali del Novecento
Coro da Camera dell’Accademia di Santa Cecilia - Roberto Gabbiani
direttore
Dallapiccola Tempus destruendi, tempus aedificandi
Ligeti Lux aeterna
Vlad Lettura di Michelangelo
Petrassi Nonsense
Petrassi VI Nonsense
- 22 Aprile ore 21.00 - Stagione di Musica da camera - Sala Santa Cecilia
Maurizio Pollini pianoforte
Schoenberg 3 Klavierstuecke op. 11
Schumann
Fantasia op. 17
Schoenberg 6 Kleine Klavierstuecke op. 19
Chopin 24 Preludi op. 28
- Aprile - 24 ore 18.30 / 26 ore 21.00 / 27 ore 19.30 - Stagione di Musica
Sinfonica
Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia - Antonio Pappano direttore
Haydn Sinfonia n.22 in mi bemolle maggiore Il Filosofo
Kodály Psalmus
Hungaricus op 13
R. Strauss Also sprach Zarathustra poema sinfonico op.30
- 30
Aprile ore 19.30 / 2 Maggio ore 18.30 / 3 Maggio ore 21.00 - Musica
Sinfonica
Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia - Gennadi Rozdestvenskij
direttore
Viktoria Postnikova pianoforte
Rimskij/Korsakov Sinfonietta op.31
Rachmaninov Rapsodia su un tema di Paganini per pianoforte e archi op.43
Cajkovskij Sinfonia n.5 in mi minore op.64
- 4 Maggio ore 21.00 - Stagione di Musica Sinfonica
Berliner Philharmoniker - Simon Rattle direttore
Dvorák L’arcolaio d’oro op.109
Bruckner Sinfonia n.4 in mi bemolle maggiore Romantica
- 5 Maggio ore 21.00 - Stagione di Musica Sinfonica
Berliner Philharmoniker - Simon Rattle direttore
Haydn Sinfonia in do maggiore n.90
Bach Concerto brandeburghese n.1 in fa maggiore BWV 1046
Brahms/Schoenberg Quartetto per pianoforte n.1 in sol minore op.25
- 6 Maggio ore 21.00 - Santa Cecilia it’s wonderful - Sala Santa Cecilia
Vinicio Capossela e Mario Brunello
Orchestra d’Archi Italiana - Concertato per voci e visioni
- 7 Maggio ore 21.00 - Stagione di Musica da camera - Musiche Nove
Cecilia Bartoli mezzosoprano
- Maggio - 8 ore 18.30 / 10 ore 21.00 / 11 ore 19.30 - Stagione di Musica
Sinfonica
Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia - Wofgang Sawallisch direttore
Schubert Sinfonia n.6 in do maggiore D. 589 “La Piccola”
Brahms Sinfonia n.2 in re maggiore op.73 |