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Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 11

grottaferrata
Laboratorio di musiche
(Claudio Comandini) - La musica è ascolto, sembra facile a dirsi: ed infatti resta un semplice luogo comune anche nella prassi di molti esecutori, attenti nel migliore dei casi ad una partitura, nel peggiore a spingere un tasto o un bottone, senza attenzione per ciò che accade nel suono.
Il problema è forse che abbiamo perso la percezione del silenzio: se l’orecchio non fosse sovraffaticato dalle attuali condizioni ambientali, i rumori stessi rivelerebbero la loro musicalità. L’educazione musicale canonica di certo non aiuta: l’istruzione accademica, anche se formativa, molte volte rimane rigida e sterile, e l’autodidattismo, pur se forte della motivazione personale, può rivelarsi un vicolo cieco a livello tecnico ed esecutivo.
La situazione musicale attuale mette inoltre di fronte ad una serie di stimoli non sempre facili da comprendere: alla rottura della tradizione storicistica occidentale classica, si accompagna una vasta diffusione delle musiche etniche; a una massiccia presenza di musiche “programmate” e sempre uguali a se stesse, si contrappone una vasta diffusione delle prassi di improvvisazione musicale, non sempre di origine jazzistica; e il rock e la canzone popolare moderna, che hanno fatto la storia delle ultime generazioni, non possono più considerarsi soltanto un fatto di costume, ma sono (o sono state) cultura nel senso più ampio.
Resta da comprendere chi sia il musicista: l’incertezza della sua figura sociale è perfettamente speculare sia allo statuto della sua arte, immateriale e asemantica, che alla considerazione “economica” di cui è oggetto: in breve, tante volte non si sa chi debba pagarlo, e come, mentre c’è anche chi si chiede perché, convinto che la musica, come ormai qualsiasi espressione “artistica”, si autoproduca con l’ausilio di qualche macchina, e basta. E per questa tendenza, gli “operatori del settore” più quotati sono quelli più simili alle macchine.
Ora, Roberto Bellatalla, contrabbasso, non ha dubbi: l’atto di ascoltare mette ordine ai suoni e gli conferisce senso, ed in questo processo collaborano attivamente sia l’esecutore che il fruitore, definiti come i “due musicisti”. L’esperienza di Bellatalla ha attraversato la scena dell’avanguardia jazz inglese, olandese e italiana, con collaborazioni nei Dreamtime con Keith Tippet e Nick Evans (già nei colossali -50 elementi!- Centipede, e anche su Lizard dei King Crimson, per quanto non rappresentativo del loro stile), in varie formazioni con Elton Dean (indimenticabile sax nei Soft Machine da Third a Fifht, e fondatore dei Ninesense), nei Viva la Black di Luis Mohole (formazione di jazz sudafricano dalle ampie parti improvvisate e dall’esplosivo live-act, che riprende un discorso avviato da Chris McGregor con i Brotherhood of Breath).
Ritornato in Italia dopo un quarto di secolo di peregrinazioni musicali, Roberto Bellatalla dal prossimo 20 aprile condurrà, in collaborazione con l’Associazione Culturale Idee in Movimento, un seminario per lo sviluppo dell’improvvisazione musicale individuale e collettiva dal titolo MUSICAINSIEME. Il corso affronta lo studio delle tecniche strumentali e di ascolto, l’analisi delle strutture delle musiche etniche e popolari, del jazz e delle musiche contemporanee, e la relazione della musica con la danza e la poesia. È richiesta una conoscenza musicale di base, sono ammessi tutti gli strumenti e tutti i livelli di esecuzione, ed è consentita la partecipazione anche come uditori.
Il corso ha durata bimestrale e si compone di 8 incontri a cadenza settimanale, e si svolge ogni martedì alle ore 18,30 presso il Centro Culturale Anna Frank di via Dusmet 17, Grottaferrata. Sono previsti inoltre ulteriori appuntamenti per permettere l’approfondimento strumentale e teorico, anche in collaborazione con altri musicisti e insegnanti qualificati.
La quota associativa per chi intende seguire l’intero seminario è di 60 £, mentre per gli uditori sono sufficienti 2 £ di sottoscrizione per ogni incontro.
Per informazioni: 347.5369091 / 06.9633813 - email: robertobellatalla@hotmail.com


marino
Le cave e il bosco Ferentino a Marino
(Francesco Comandini) - Marino, piccola località dei Castelli Romani, è conosciuta sia per alcune emergenze di interesse storico e artistico, si pensi a Palazzo Colonna, oggi sede degli uffici comunali, o alla Fontana dei Mori nella centrale piazza Matteotti solo per citarne un paio, sia per la sua famosa sagra dell’uva che si tiene in ricordo della vittoria di Marcantonio Colonna nella famosa battaglia di Lepanto (1571). Ma il piccolo centro riveste un notevole interesse anche per altri aspetti forse meno noti:  la presenza del bosco Ferentino, un luogo naturale oggi purtroppo quasi del tutto scomparso e le antiche cave di peperino. Nel passato la selva Ferentina era caratterizzato da una fittissima vegetazione costituita in prevalenza da faggi (da cui il nome macchia della Faiola). Nel Medioevo i viandanti che transitavano lungo la via Latina, divenuta la principale via di collegamento in seguito all’impraticabilità della via Appia dovuta all’impaludamento dell’Agro Pontino, cadevano spesso nelle imboscate dei briganti che si nascondevano nel fitto della boscaglia. La selva fu quasi interamente distrutta nel 1349 in occasione dell’assedio di Marino da parte di Cola di Rienzo tribuno della repubblica Romana. Oggi ne rimane soltanto una piccola parte che corrisponde al Parco Colonna visibile dal belvedere di Marino. Le principali specie arboree che si possono osservare sono costituite da lecci, aceri, olmi e tigli. Nella valle in cui sorgeva il bosco per molti secoli sono state attive numerose cave di peperino coltivato in questa zona anche in sotterraneo. Marino sorge infatti su uno sperone roccioso di tufo grigio. Il peperino di Albano, il “lapis albanis” dei romani, rappresenta una varietà di minerali e rocce sedimentarie miste a ceneri formatosi  in seguito all’esplosione che portò alla formazione della conca di Albano occupata oggi dal lago. Il tufo grigio derivato dalla stessa esplosione vulcanica si può presentare incoerente, dando origine ad un sabbione vulcanico o alla pozzolana, oppure in formazione lapidea, costituendo in questo caso il tufo grigio da costruzione denominato appunto “peperino”. Gli antichi romani impiegavano il peperino prevalentemente come pietra decorativa; nei secoli successivi è stato utilizzato nell’edilizia come materiale di rivestimento, per la realizzazione di soglie e gradini e nella realizzazione di monumenti e sculture. Per moltissimo tempo il peperino è stato estratto dai cosiddetti “scalpellini” che muniti di scalpello tagliavano i blocchi dall’alto verso il basso. Attualmente l’attività estrattiva è quasi del tutto esaurita. Nei pressi di Marino è possibile osservare lo spettacolo costituito dalle antiche cave dismesse. Esse sembrano veri e propri edifici scavati nel profondo del sottosuolo e documentano un’attività umana che, per molti secoli, dovette costare in notevole prezzo di fatica e di sangue. L’intensa attività ha portato nei secoli a modificare la morfologia di intere aree da un paesaggio in origine caratterizzato da dolci colline in un paesaggio segnato da profonde pareti verticali. Questa zona, come altre simili in tante parti della nostra penisola, riveste un grande interesse dal punto di vista dell’archeologia industriale e, nello stesso tempo, costituisce un monito che induce a riflettere sul corretto approccio che dovrebbe contraddistinguere qualsiasi attività legata allo sfruttamento delle risorse della natura.


provincia di roma
Consegna lavori sulla Maremmana II
(Nr) - Il 26 marzo alla presenza dell’Assessore alla Viabilità ed Infrastrutture della Provincia di Roma Piero Ambrosi, è avvenuta la consegna dei lavori di manutenzione straordinaria previsti sulla S.P. Maremmana II.
I lavori previsti per un importo complessivo di euro 750.000 interesseranno nell’insieme oltre 10 Km di strada, ed in particolare potenzieranno il tratto iniziale. Appena fuori l’abitato di Villa Adriana, (Comune di Tivoli) e quello che attraversa i comuni di Gallicano e Zagarolo.
Tra il Ponte Lucano, il popoloso insediamento del Villaggio Adriano ed il Casello di Tivoli dell’autostrada Roma – L’Aquila, verranno ripristinate la pubblica illuminazione, con l’istallazione di 8 nuovi pali e la sostituzione di cavi e lampade; la canalizzazione e lo smaltimento delle acque meteoriche, la ripavimentazione e l’introduzione di nuove misure di sicurezza (segnaletica orizzontale e verticale, bande sonore in prossimità delle curve, ecc.).
Nel tratto della Maremmana II, in direzione di Palestrina, i lavori riguarderanno la bonifica delle pareti rocciose, la rimozione di massi, la collocazione di barriere metalliche, la ricostruzione di presidi idraulici per consentire il deflusso delle acque nei fossi. Si tratta di opere utili ad una nuova messa in sicurezza di un’arteria vitale come la ‘Maremmana II’ che, unitamente alla A24, costituisce un’autentica ‘porta’ su Roma ed un’adduttrice fondamentale nei collegamenti dell’area est della Provincia. La consegna di questi lavori, avviene all’indomani della rimozione della frana sulla stessa Maremmana, a Gallicano, ed a qualche settimana dall’auspicata sottoscrizione di un accordo di programma con i comuni di Tivoli e Guidonia per accelerare la fase di realizzazione del nuovo Ponte sull’Aniene e del cavalcavia sulla Tiburtina con innesto su Villanova di Guidonia, per dotare finalmente quel territorio di un sistema infrastrutturale, moderno e funzionale.
 


VIAGGIO IN OLANDA - II Cerchio d’Oro
5 giorni- 4 notti a euro 670,00 - a Settembre dal 6 al 10
VOLO A/R +PULLMAN +VITTO E ALLOGGIO +VISITE GUIDATE

AMSTERDAM (Rijksmuseum, Coster Diamonds, giro sui canali, visita alla città)
L’AIA (Palazzo del Governo, Corte Internazionale di Giustizia, Panorama Mesdag)  
DELFT (ceramiche e visita alla città) PIANO DELTA (sistema di dighe)
Città del CERCHIO D’ORO (Marken, Edam, mulini, zoccoli)
Veliero BATAVIA (ricostruzione di una nave del XVII sec)

Vitto e alloggio previsto su una barca a vela (46 m. e tre alberi)

Per informazioni e programma dettagliato rivolgersi a email greenevents@tiscali.it
John de Kievit cell 333-4049210; Manuela Gentili cell 339-8988065

 I NOSTRI PAESI - pagina 11

Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004