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Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004

 I NOSTRI PAESI - pagina 6

santa  severa
Il Castello di Santa Severa
(Tania Simonetti-Marco Cacciotti) - In posizione avanzata a picco sul mare, il Castello di Santa Severa appare imponente e vigoroso, con le sue quattro torri angolari, ed ha mantenuto il suo aspetto di fortezza a guardia delle acque antistanti. Il castello sorge sul luogo dell’antica Pyrgi -città Pelasgica- sui resti delle mura romane che più tardi furono dedicate a Santa Severa, giovane cristiana che qui subì il martirio. Era l’anno 298 ed essa fu sepolta presso il mare, nel luogo dove fu eretta poi a sua memoria una cappella nei pressi del castello normanno. Molti secoli dopo, nel 1594, le fu consacrata una chiesa all’interno delle mura. Il castello viene menzionato per la prima volta nel 1068, nel Regesto farfense, quale possedimento dei monaci di Farfa.
Passò di mano in mano così come era stato per il castello di Santa Marinella, fino al 1429. Da questa data rimase sempre in possesso dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia.
Fu poi dei monaci di S. Paolo fuori le Mura, poi dei Tignosi (metà sec. XIII) e dei Venturini (dalla fine del sec. XIII). Gli Orsini ebbero diritti su di esso fra il XIV ed il XV sec. Ad essi si deve probabilmente la sua trasformazione più importante con la costruzione dell’ampio recinto e del primo nucleo della rocca vera e propria. All’epoca risale l’impianto del complesso, i poderosi torrioni, lo slancio ascensionale, tipicamente gotico, dell’insieme.
Nel 1433 fu venduto da Eugenio IV ad Everso conte di Anguillara. Tornato sotto il diretto dominio della S. Sede, il feudo passò al Cardinale Guglielmo d’Estouteville nel 1478, e da questi, dopo appena quattro anni, ritornò nuovamente all’Ospedale di S. Spirito. Nel 1488 il Precettore Pio de’ Medici della Rovere ed il Capitolo dei frati di S. Spirito elessero come Castellano della Rocca di S. Severa Albertino de’ Medici, fratello di Pio. Nello stesso periodo venne costruita una seconda cinta muraria, che è da attribuirsi ai grandi lavori fatti eseguire dallo Stato Pontificio con Sisto IV (1471-1484), successivamente  con Paolo III (1534-1549) il luogo divenne di notevole importanza strategica, dovuta alla sua vicinanza a Civitavecchia e a Roma. Nel sec. XVI si ebbe il rifacimento pressoché totale della rocca e la costruzione di due torri circolari agli spigoli della parete. Nel sec. XVII furono eseguiti importanti lavori tanto che nel sec. XVIII il principale punto di difesa era il maschio, ove erano concentrate le artiglierie. Ciò preluse alla trasformazione della rocca in palazzo signorile. Il grande complesso si articola nel castello e nell’adiacente borgo.Il tutto è abbracciato da tre cinte murarie. Il nucleo centrale risale al secolo XI mentre la prima cinta è trecentesca. La seconda fu eretta nel Cinquecento, la terza nel Settecento. Nel 1633 Mons. Raccagni, in occasione di una visita di Papa Urbano VIII, fece erigere un arco sotto il Baluardo più grande di S. Severa, che è quello centrale, ove aprì la porta che tutt’oggi è la principale, a cui sovrappone l’arma di quel Sommo Pontefice in mezzo e, ai lati, quella dei due nipoti, il Cardinale Francesco Barberini e Taddeo, Prefetto di Roma. Sul lato nord-est esistono ancora resti di mura poligonali romane del III secolo a. C.
Visto dalla spiaggia, il castello si presenta con una compatta mole squadrata, leggermente svasata in basso in modo da assorbire l’urto delle onde, e praticamente priva di finestre se non nella parte più alta. Delle quattro torri angolari che lo caratterizzano, due sono rettangolari e altrettante cilindriche, cilindrico è anche il mastio, collegato alla costruzione da una passerella. Se si arriva dalla strada, sono le mura settecentesche e poi quelle cinquecentesche a rivelare che in stretta dipendenza e connessione con il castello si è formato un piccolo nucleo abitato: l’atmosfera è ancora quella del passato, complici la pavimentazione delle stradine in pietra, gli archi sospesi che uniscono le costruzioni e la chiesetta dell’Assunta. Solo da ultimo si apre alla vista il fortilizio.
Prima si deve superare la terza cerchia muraria - quella trecentesca - anch’essa turrita e merlata, che ingloba nelle murature ampie sezioni delle cortine poligonali del castrum romano. Il borgo racchiude una serie di piccole abitazioni, un’area cimiteriale, la chiesa, una macina, una cisterna e quant’altro necessario alla vita di un villaggio ben difeso e capace di gestirsi in autonomia, attrezzato con un porto atto ad ospitare ancora nel ‘500 navi di discreta grandezza, se la galera che trasportava nel 1536 papa Paolo III fu in grado di attraccarvi. Il Castello ospitò ben nove Papi in brevi soggiorni in occasioni di viaggi via mare, ma fu Leone X (1513-21) che vi soggiornò di più e a lungo: ben cinque volte, perché amava la caccia, che potè coltivare nella macchia della località Pian Sultano, e si interessò anche di far ripulire il bacino del porto e cingere il castello con un muro. Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi lo occupano costringendo gli abitanti del borgo a rifugiarsi altrove.
La vita nel borgo riprende negli anni Cinquanta e l’ente ospedaliero provvede ad un restauro integrale negli anni sessanta, il borgo riacquista una sua bellezza, ma si registra la creazione di una serie di appartamenti da affittare per far quadrare i bilanci. Nel 1980, con la creazione delle Usl, l’ente ospedaliero fu sciolto e il borgo di Santa Severa passa di proprietà dall’Ospedale di S. Spirito al Comune di Santa Marinella. All’interno del castello è il Museo Civico Archeologico, istituito nel 1993, che custodisce reperti archeologici provenienti dai fondali, come anfore etrusche, romane, ancore litiche, ceramiche.
Bibliografia: ( Istituto Italiano Castelli – Bonechi – Rendina- Fichera).


Attività svolte dal Photo Club Controluce nel 2003
Relazione presentata all’assemblea ordinaria di Marzo
(Mirco Buffi) - Il 2003 è stato, ancora una volta, un anno ricco di soddisfazioni per l’Associazione. Le iniziative portate a termine hanno sicuramente incontrato il favore della popolazione dei Castelli Romani ed oltre. Cercherò di riassumere cronologicamente quanto è stato svolto dalla nostra associazione durante l’anno passato.
- I primi appuntamenti si sono avuti con due mostre fotografiche organizzate durante i festeggiamenti in onore di s. Antonio Abate, il 19 gennaio, e in occasione dei festeggiamenti per san Giuseppe, Patrono di Monte Compatri.
- Il 22 marzo si è tenuta, presso l’abbazia di S. Silvestro, la premiazione finale del 3° Concorso di poesia Alfredo Michetti, destinato a tutti gli alunni delle scuole medie inferiori dei Castelli Romani e dintorni. L’iniziativa, fortemente voluta e organizzata dal nostro presidente Armando Guidoni, ha visto pervenire 264 poesie da 12 scuole.
- Il 23 marzo è stato presentato al pubblico il mio libro “Momenti monticiani”, sul quale non mi dilungo per ovvi motivi, ma che, permettetemi di dire almeno questo, mi ha donato un’enorme soddisfazione principalmente per il fatto che, forse per la prima volta, è nato dalla collaborazione di tanti autori, sia monticiani di nascita che non.
- Come ogni anno, siamo stati presenti con il nostro stand, alla Fiera di Monte Compatri. Anche in quella manifestazione abbiamo proposto una mostra fotografica.
- Partecipazione, su invito dell’Istituto Comprensivo di Monte Compatri, alla 3° edizione della “Fiera del Libro”,  con una mostra fotografica sul tema: Compagni di Scuola.
- Su invito, abbiamo partecipato alle Feste dei Borghi, che si sono svolte durante le domeniche del mese di luglio, con mostre fotografiche sulle precedenti Sfide dei Borghi.
- Siamo stati presenti, come è ormai tradizione, ai festeggiamenti in onore della Madonna del Castagno, all’inizio di settembre, organizzando un’ulteriore mostra fotografica.
- Nella stessa settimana, siamo stati invitati a partecipare alla manifestazione musicale “Frammenti”, che si è tenuta a Villa Sciarra a Frascati. Il comitato organizzatore, per l’evento, ci ha riservato uno stand nel quale dare spazio e far conoscere ai visitatori il nostro giornale “Notizie in… Controluce”, distintosi per i suoi alti contenuti culturali.
- Per iniziativa del prof. Pietro Ciaravolo, responsabile del Centro per la Filosofia Italiana, con sede in Monte Compatri a Palazzo Annibaldeschi, e del nostro Presidente Armando Guidoni, dal mese di settembre hanno preso il via una serie di seminari con cadenza mensile sul tema: Dentro l’uomo: lo sconosciuto. Gli incontri hanno avuto un interessante riscontro, raccogliendo partecipanti provenienti anche dai paesi limitrofi. Ritengo che essi rappresentano un’altra tangibile dimostrazione dell’impegno culturale che il Photo Club Controluce porta avanti da un quarto di secolo.
- Nel mese di novembre, ancora su invito, questa volta da parte dell’associazione “Pro Azzurra”, abbiamo organizzato una mostra fotografica dal titolo: “Monticiani in divisa”.
- Sempre a novembre, su incarico dell’Amministrazione Comunale di Monte Compatri, abbiamo curato l’editing e la stampa del “Notiziario amministrativo”.
- Il 5 dicembre si è svolta l’annuale cena sociale tra i collaboratori della nostra Associazione che ha visto riunite circa ottanta persone. Per la prima volta sono stati premiati con una targa ricordo, alcuni soci che si sono distinti in tutti questi anni.
- Il 21 dicembre, a Colonna, scritto dal nostro collaboratore Fausto Giuliani e impaginato da Tarquinio Minotti, è stato presentato il libro: “Riecco Colonna”, di cui il Photo Club è coeditore.
- Dal 21 dicembre al 7 gennaio, la nostra Associazione, per finire gli appuntamenti databili, ha partecipato in prima linea alla quarta edizione della manifestazione: “Presepi in Cantina” che, ricordo ai soci, è nata da una iniziativa di Tarquinio e che quest’anno è stata organizzata dalla “Monte Compatri 2000 - Pro Loco”. Noi abbiamo aderito allestendo un presepe presso la nostra sede, altri in una cantina, e invitando un maestro presepiale di Napoli, Leopoldo Speranza, che ha esposto 22 opere.
Come dicevo, quelli elencati finora sono stati gli appuntamenti che ci hanno visto protagonisti nel 2003. Ma molti altri sono stati gli impegni su cui ci siamo prodigati. A tutti vorrei anteporre, e non poteva che essere così, “Notizie in… Controluce, che lo scorso anno ha visto crescere a dismisura i consensi in tutti i Castelli Romani: le richieste di copie sono in costante e notevole incremento. Purtroppo non disponiamo di risorse economiche per aumentare la tiratura. Il sito internet è letteralmente esploso, passando dai 15.000 visitatori mensili di gennaio ai 27.500 di novembre, ed ormai si è attestato su questa cifra. I collaboratori più o meno fissi hanno superato le 200 unità, quelli occasionali non si contano più. Ecco, credo che questi numeri diano le giuste dimensioni del nostro giornale e credo che sia giusto anche ringraziare Armando e Tarquinio che di questo successo sono senz’altro i due maggiori artefici.
Durante tutto l’arco dell’anno, abbiamo collaborato ad innumerevoli iniziative; fra tutte cito il patrocinio e il contributo con libri al 2° Concorso dedicato al “Venerabile Giovanni”, e l’aiuto all’organizzazione dei festeggiamenti in onore di una visita che don Narciso, il nostro amato prete ormai in pensione, ha fatto alla nostra comunità in autunno.
E veniamo alla biblioteca. La Biblioteca del Photo Club, specializzata sui Castelli Romani e il Lazio in genere, l’anno scorso ha visto aumentare notevolmente il suo patrimonio. Si è deciso di donare alcuni libri, circa un centinaio, quasi tutti di narrativa, alla neonata “Biblioteca Comunale”, nel contempo, però, ne sono arrivati circa duecento di argomento più inerente alla specializzazione che ci siamo prefissati. Di fatto, al momento abbiamo sugli scaffali quasi 900 libri sui Castelli Romani e il Lazio.
Proseguendo, posso comunicare che Tarquinio ha continuato la sua ricerca storico fotografica su Monte Compatri ed ha iniziato ad elaborare delle raccolte a tema sullo stile del suo libro “L’immagine dei ricordi”. Uno, dedicato ai militari è già ultimato, il sogno è quello di poter vedere questi lavori pubblicati in un nuovo libro… vedremo.
Un posto di rilievo, tra le nostre attività, va sicuramente dato alle gite che Armando e Tarquinio hanno organizzato. Mentre scrivevo questa relazione mi è tornata alla mente solo quella che ha visto il Photo Club e parecchi suoi soci visitare “Le Cinque Terre”. Ma come ogni anno ne sono state effettuate diverse altre nei dintorni del Lazio.
Infine, durante la partecipazione alla manifestazione “Frammenti” di cui ho detto prima, abbiamo preso contatto con un gruppo di giovani aggregati nell’associazione “La Foresta di Piume - laboratorio storico antropologico di ricerca”. Questi ragazzi, laureati, studiosi ed appassionati di antropologia, hanno iniziato a frequentare la nostra biblioteca per svolgere una ricerca sui vini dei Castelli Romani. Ricerca che si è poi concretizzata con un corso sui vini che, grazie al nostro interessamento, si sta tenendo proprio qui a Monte Compatri. Nel corso dell’anno, inoltre, è stato predisposto quanto necessario per il 4° Concorso di Poesia “Alfredo Michetti” che si è concluso proprio in questo mese di Marzo.
E con questo ho concluso. Spero di non aver dimenticato niente e soprattutto nessuno, un ringraziamento particolare lo voglio dedicare a tutti i nostri sponsor e inserzionisti pubblicitari, perché senza di loro tutto quello che ho appena elencato non sarebbe stato possibile.

 I NOSTRI PAESI - pagina 6

Sommario anno XIII numero 4 - aprile 2004