valmontone
Mostra fotografica di Federico Patellani
(Museo L’Officina) - Si è conclusa al Palazzo Doria Pamphilj
di Valmontone
la
mostra fotografica dedicata a Federico Patellani “Valmontone 1945”.L’iniziativa
culturale ha riportato un notevole successo di pubblico. Migliaia i
visitatori, da tutta l’Italia, hanno potuto apprezzare la bravura
dell’artista. La mostra è andata al di là di ogni aspettativa, il nome di
Patellani ha richiamato appassionati di fotografia, storici del dopo
guerra e soprattutto ha restituito i ricordi della giovinezza, se pur
travagliata, agli abitanti di Valmontone. Ci sono stati tanti momenti di
commozione e tante storie sono state ricordate dai protagonisti,
un’esempio tra tutti è quando la signora Ilva Fiacchi si è riconosciuta
nella foto simbolo della mostra, scelta per la copertina del volume che
raccoglie tutte le fotografie della mostra, all’età di 16 anni in una foto
del grande Federico Patellani, per la signora Ilva è stata una vera
sorpresa.
Le oltre 100 fotografie del fotografo Federico Patellani, tutte
riproducenti la città di Valmontone scattate nell’anno 1945 sono
un’affresco del neorealismo italiano, un documento importante dove si vede
la volontà di ricostruzione degli abitanti per tornare alla vita normale.
Le eccezionali foto di Federico Patellani, che ricordiamo era uno dei più
apprezzati fotografi del nostro novecento, famoso in tutto il mondo, sono
esposte nei musei più prestigiosi e vengono vendute da note case d’asta
alla pari dei grandi maestri della pittura.
Siamo contenti del successo della mostra, dice il curatore Stefano
Spaziani, la gente di Valmontone ha partecipato con entusiasmo all’evento
e questo conferma che le buone l’iniziative coinvolgono le persone e
garantiscono il successo.
Il volume della mostra, edito dal Museo L’officina curato da Stefano
Spaziani raccoglie tutte le fotografie dell’esposizione, formato 24x32 cm
in veste grafica di lusso ad altissima qualità di stampa, copertina
cartonata e sopraccoperta, è in vendita in tutte l’edicole della città e
presso la Libreria Doria di Valmontone.
albano laziale
Il sito del
mese:Comune di Albano Laziale
(Roberto Esposti
flann.obrien@email.it) - Proseguendo i nostri appuntamenti con
i siti di interesse locale questo mese siamo ad
Albano
Laziale, il cui sito è rintracciabile su www.comune.albanolaziale.roma.it;
disegnato da Michele Mastrangelo, è gestito dall’U.R.P. ed in particolare
da Nicoletta Di Martino. Il portale ci accoglie con un bel collage dei
luoghi più significativi di Albano e da qui tramite due diversi
collegamenti si accede alle pagine dedicate all’U.R.P. (Ufficio Relazioni
con il Pubblico) oppure al sito del Comune vero e proprio, dove appunto
andremo noi.
La grafica dell’home page ci appare ben fatta: le etichette, i link, le
icone sono tutti disposti ordinatamente e spaziati; al centro della pagina
in una colonna che la occupa per i tre quinti sono ospitate le news
raggruppate tematicamente, peccato però che la volontà di offrirne il
maggior numero possibile limiti la visibilità della singola notizia,
ingolfata anche da comunicati vecchi, pur in un buon aggiornamento
complessivo. Le etichette che sovrastano questa colonna offrono anch’esse
la possibilità di consultare le ultime notizie, oltre a fornire un’utile
mappa del sito, un indice che serve allo stesso scopo (salvo rimandare
spesso a pagine inesistenti), ed alle pagine del Centro Impiego di
Frascati sezione di Albano. Un’etichetta è dedicata ai recapiti telefonici
e di posta elettronica dell’Amministrazione (molti, bravi), un’altra ai
link dove a fianco di indirizzi molto utili al cittadino non si capisce
perché debbano esser presenti il sito del Comune di Cuneo e non quello di
Castel Gandolfo o Ariccia…
Sulla colonna che costeggia a sinistra le news sono riportate batterie di
collegamenti che danno accesso alle sezioni del sito: si inizia con In
Comune che ospita l’organigramma del Comune, l’articolazione
dell’Amministrazione, lo Statuto Comunale, gli avvisi, i bandi, le
delibere, in un vasto archivio sempre consultabile, anche per gli anni
passati e molto aggiornato. Viene poi Servizi che spazia dai recapiti di
farmacie ed ospedali, a quelli delle tre biblioteche presenti nel
territorio comunale (peccato la mancanza del link al catalogo online).
Banche, centro anziani, formazione professionale, associazioni presenti
sul territorio, orari delle messe e dei mezzi pubblici si affiancano a
servizi più telematici come l’invio di sms, la deduzione del codice
fiscale, la compilazione online dei moduli per l’autocertificazione.
Turismo è la sezione che da lustro al patrimonio storico/artistico di
Albano e lo fa con una bella guida alla città (finalmente in inglese) la
cui unica pecca è di offrire foto piccole e scannerizzate male; sono poi
presenti un link che porta al sito dei Musei Civici di Albano (buttandoci
fuori dal portale del Comune) ed orari e prezzi dei musei. Quando andiamo
ad esplorare DoveComeQuando confessiamo di averne già abbastanza del popup
che invita ad esprimere il proprio gradimento sul funzionamento dell’U.R.P.
: se continuerà ad aprirsi il nostro di gradimento non potrà che
risentirne… Qui si mangia/dorme/beve forniscono recapiti delle attività
ricettive di Albano, mentre la successiva sezione chiamata Utilità non
aggiunge molto al sito tranne il link Sfondi Calendari.
Molto utili alcune delle possibilità offerte dalla colonna di destra
dell’home page: indicazioni su come raggiungere la Città, lo stradario e
gli orari del COTRAL saranno sicuramente utili al navigatore, così come le
notizie prelevate dalla rete per essere sempre aggiornati su ciò che
accade nel mondo.
Albano partecipa al concorso indetto da Comuni.it per il Miglior Sito
Comunale: al navigatore decidere se la ricchezza di contenuti, il buon
aggiornamento, la volontà di offrire dei servizi “veri” al cittadino
internauta bilancino un’allegra gestione della navigazione delle pagine,
che spesso porta fuori dal sito oppure causa l’apertura di ulteriori
sessioni del browser, rende frequentemente impossibile tornare all’home
page perché non vi è un collegamento oppure esso è sbagliato infine non
dice nulla del formato del documento che sta per aprire (doc, pdf, etc…).
Secondo noi questi sono difetti di gioventù ed esortiamo i curatori del
sito a porvi rimedio.
grottaferrata
Quando il
barocco entra nelle grotte dell’anima
(Cristina Stillitano) - Domenica di fine gennaio all’Abbazia
di S. Nilo. Nell’aria pungente della sera si staglia silenziosa,
imponente, la costruzione che un umile monaco della Calabria bizantina
volle dedicare alla Madonna che gli era apparsa sui monti di Tuscolo. Il
primo nucleo fu proprio quell’antica villa romana, forse di Cicerone, che
chiamavano Crypta ferrata, Grottaferrata, per via delle finestre con la
doppia grata di ferro. La costruzione si protrasse per vent’anni, sino al
1024, quando Papa Giovanni XIX ne celebrò la consacrazione solenne. Oggi è
un sito storico ricco di suggestioni ed opere d’arte, dal 1874 monumento
nazionale, oltre che un centro culturale di notevole fermento, con la sua
antica biblioteca ed il laboratorio di restauro bibliografico. Si respira
la solennità di secoli di ascesi e raccoglimento. Il pensiero va all’opera
paziente dei monaci che vi hanno abitato, cultori di studi orientali,
amanuensi, restauratori, dediti con amore e perizia alla salvaguardia ed
al recupero di un’eredità antichissima. Con gli occhi ancora pieni degli
affreschi del Domenichino, attraversiamo il cortile gotico immerso nel
buio. Saliamo le scale, una rapida occhiata al cammino di ronda, il
paesaggio notturno che si allarga con le sue luci in basso, oltre le
fortificazioni.
La sala che ci accoglie è già pronta per l’esibizione. La “Cappella
musicale Enrico Stuart duca di York” propone il confronto emozionante tra
due geni del ‘700 barocco: Bach e Telemann. Parte l’arpeggio fastoso dei
clavicembali, rotondo e sonoro come una festa. Si insinua la viola, con le
sue profondità malinconiche, dense e pastose. Sommessamente, a poco a
poco, si innalza infine la danza impalpabile del flauto dolce ed è subito
richiamo gioioso, trillo, fragile inchino e ancora rincorsa, ancora lieve
ed etereo ricamo. Passione di tre secoli fa. L’equilibrio di questa musica
è dirompente quanto un grido, la sua armonia così esatta e composta ha la
violenza dolorosa di ogni perfezione.
Vorremmo incoraggiare e sostenere i musicisti della “Cappella musicale
Enrico Stuart” per l’impegno e l’iniziativa di alto valore culturale.
Auguriamo loro - anche - di riuscire a realizzare un’esecuzione
all’altezza, in verità così elevata, della musica straordinaria che,
insieme a noi, amano. |