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Sommario anno XII numero 12 - dicembre 2003

 I NOSTRI PAESI - pagina 4

frascati
Ciao Anna
(Cristina Stillitano) - Sorride senza indecisioni, come si deve andare incontro alla gioia, abbandonandosi. Ma i suoi occhi appartengono ad una terra più antica e dolorosa. Occhi segnati, neri, selvaggi. Ti guardano con un invito, con una promessa intima di umana comprensione. Anna Magnani coltivava il segreto commovente che rende una donna il centro del mondo. Quante volte delusa eppure sempre, suo malgrado, capace di amare. Dicevano di lei che ti ascoltava con la forza dei sinceri e dei semplici, di chi accetta umilmente le proprie contraddizioni e sa farne motivo di disarmante bellezza. Si resta incantati ad ammirarla nelle immagini della mostra “Ciao Anna”, a cura di Matilde Hochkofler e Luca Magnani per i 30 anni della sua scomparsa. L’esposizione è allestita fino alla fine di novembre nelle suggestive scuderie Aldobrandini, con la collaborazione del Comune di Frascati, della Provincia di Roma e delle Edizioni Interculturali ed il patrocinio del Presidente della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività culturali. Divisa in stanze, è un percorso di foto, articoli, video, oggetti che ricostruiscono le tappe principali della sua intensa carriera e della sua esistenza privata. Si respira la nostalgia di un tempo che è stato, quel disincantato dopoguerra che rivive nella voce dolce, nel canto soave di un’attrice senza miti e senza pose da gran diva, una che andava nuda incontro alla vita. Ci sono i dipinti che le hanno dedicato grandi pittori come Guttuso e Vespignani, anche quello - di Tabet - che lei teneva nella sua casa di P. San Giovanni. Ci sono le immagini dei films e delle rappresentazioni teatrali con i più grandi attori e registi di ogni tempo. Da “Roma città aperta” di Rossellini a “Bellissima” e “Siamo donne” di Visconti, a “Mamma Roma” di Pasolini, fino all’ultima apparizione, nel ’72, in “Roma” di Fellini. C’è persino l’Oscar vinto, prima italiana nella storia, con “La rosa tatuata” di T. Williams, accanto a B. Lancaster.
Nannarella, come dimenticarcene. Ti salutiamo così, con le parole di Corrado Alvaro e con il turbamento che dà la certezza di aver perso qualcosa di grande: “…è difficile esprimere con un’arte plausibile il senso della vita intima di questo Paese, trovare la strada per un discorso di tutti i giorni, dire, dando un’immagine della realtà, le parole più comuni. La naturalezza e l’istintività che corrono le nostre strade sono, a riprodurle sullo schermo, privilegio di pochi. Anna Magnani può darcene un repertorio completo”.

frascati
Presentato il libro “La Tela” di Cinzia Tommasini
(Armando Rigobello ) - Gli animali che parlano sono una finzione poetica che risale al mondo classico. La traduzione dal greco delle tavole di Esopo e quella dal latino delle favole di Fedro erano un passaggio obbligato dei primi contatti con la letteratura del mondo antico. Il presente dialogo tra un ragno ed una mosca è forse più vicino ai componimenti di Fedro che a quelli di Esopo. Gli animali di Fedro infatti sono più simili agli uomini, hanno perduto la fresca primitività dei sentimenti animaleschi dei personaggi di Esopo e esprimono sentimenti più complessi e talvolta complicate situazioni.
In questo dialogo tra un ragno e una mosca l’evidenza dell’umano appare in pensoso rilievo, forse favorito dall’esilità degli insetti la cui fragilità è certo maggiore di quella del bue, della rana, dei lupi, delle volpi e degli agnelli che popolano il mondo fiabesco dei due celebri favolisti antichi.Qui la favola è solo apparente, sullo sfondo vi è la condizione umana colta nella precarietà, nel desiderio, nella melanconia o meglio nel dramma. Lo sfondo, tipicamente umano, finisce per occupare sempre più la scena.
I veri personaggi del dialogo sono i condizionamenti, il desiderio di libertà, l’indecisione, le suggestioni e persino qualche accenno di seduzione, l’amarezza dell’esistenza. Si potrebbe quasi connotare gli spartiti poetici e narrativi del dialogo, con le parole con cui Lucrezio indicava i suoi versi: “sunt lacrimae rerum”, sono lacrime delle cose, cose che qui assumono la maschera scenica del ragno e della mosca.
Il libro è in vendita alla Libreria Capocroce (vedi spazio pubblicitario a pagina 17).

labico
Presidente Lula Da Silva
(Tania Simonetti – Marco Cacciotti) – Agli inizi di novembre presso La Casa Del Popolo, di Labico, si è svolto un convegno sul presidente del Brasile, Lula  Da Silva, un presidente operaio che ha sofferto la fame e i disagi di un paese afflitto dalla povertà e dalla miseria.Riuscirà Lula a proporre interventi sociali che diano dignità alla popolazione Brasiliana? Tra speranza e contraddizioni, incontro dibattito interessante, con la presenza degli autori del libro sulla biografia su Lula, Oliviero Dottorini, dell’ufficio stampa dei Verdi, e Luca Telese, redattore del Giornale.

 I NOSTRI PAESI - pagina 4

Sommario anno XII numero 12 - dicembre 2003