frascati
Ciao
Anna
(Cristina Stillitano) - Sorride senza indecisioni, come si
deve andare incontro alla gioia, abbandonandosi. Ma i suoi occhi
appartengono ad una terra più antica e dolorosa. Occhi segnati, neri,
selvaggi. Ti guardano con un invito, con una promessa intima di umana
comprensione. Anna Magnani coltivava il segreto commovente che rende una
donna il centro del mondo. Quante volte delusa eppure sempre, suo
malgrado, capace di amare. Dicevano di lei che ti ascoltava con la forza
dei sinceri e dei semplici, di chi accetta umilmente le proprie
contraddizioni e sa farne motivo di disarmante bellezza. Si resta
incantati ad ammirarla nelle immagini della mostra “Ciao Anna”, a cura
di Matilde Hochkofler e Luca Magnani per i 30 anni della sua scomparsa.
L’esposizione è allestita fino alla fine di novembre nelle suggestive
scuderie Aldobrandini, con la collaborazione del Comune di Frascati, della
Provincia di Roma e delle Edizioni Interculturali ed il patrocinio del
Presidente della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le
Attività culturali. Divisa in stanze, è un percorso di foto, articoli,
video, oggetti che ricostruiscono le tappe principali della sua intensa
carriera e della sua esistenza privata. Si respira la nostalgia di un
tempo che è stato, quel disincantato dopoguerra che rivive nella voce
dolce, nel canto soave di un’attrice senza miti e senza pose da gran
diva, una che andava nuda incontro alla vita. Ci sono i dipinti che le
hanno dedicato grandi pittori come Guttuso e Vespignani, anche quello - di
Tabet - che lei teneva nella sua casa di P. San Giovanni. Ci sono le
immagini dei films e delle rappresentazioni teatrali con i più grandi
attori e registi di ogni tempo. Da “Roma città aperta” di Rossellini
a “Bellissima” e “Siamo donne” di Visconti, a “Mamma Roma” di
Pasolini, fino all’ultima apparizione, nel ’72, in “Roma” di
Fellini. C’è persino l’Oscar vinto, prima italiana nella storia, con
“La rosa tatuata” di T. Williams, accanto a B. Lancaster.
Nannarella, come dimenticarcene. Ti salutiamo così, con le parole di
Corrado Alvaro e con il turbamento che dà la certezza di aver perso
qualcosa di grande: “…è difficile esprimere con un’arte plausibile
il senso della vita intima di questo Paese, trovare la strada per un
discorso di tutti i giorni, dire, dando un’immagine della realtà, le
parole più comuni. La naturalezza e l’istintività che corrono le
nostre strade sono, a riprodurle sullo schermo, privilegio di pochi. Anna
Magnani può darcene un repertorio completo”.
frascati
Presentato
il libro “La Tela” di Cinzia Tommasini
(Armando Rigobello ) - Gli animali che parlano sono una
finzione poetica che risale al mondo classico. La traduzione dal greco
delle tavole di Esopo e quella dal latino delle favole di Fedro erano un
passaggio obbligato dei primi contatti con la letteratura del mondo
antico. Il presente dialogo tra un ragno ed una mosca è forse più vicino
ai componimenti di Fedro che a quelli di Esopo. Gli animali di Fedro
infatti sono più simili agli uomini, hanno perduto la fresca primitività
dei sentimenti animaleschi dei personaggi di Esopo e esprimono sentimenti
più complessi e talvolta complicate situazioni.
In questo dialogo tra un ragno e una mosca l’evidenza dell’umano
appare in pensoso rilievo, forse favorito dall’esilità degli insetti la
cui fragilità è certo maggiore di quella del bue, della rana, dei lupi,
delle volpi e degli agnelli che popolano il mondo fiabesco dei due celebri
favolisti antichi.Qui la favola è solo apparente, sullo sfondo vi è la
condizione umana colta nella precarietà, nel desiderio, nella melanconia
o meglio nel dramma. Lo sfondo, tipicamente umano, finisce per occupare
sempre più la scena.
I veri personaggi del dialogo sono i condizionamenti, il desiderio di
libertà, l’indecisione, le suggestioni e persino qualche accenno di
seduzione, l’amarezza dell’esistenza. Si potrebbe quasi connotare gli
spartiti poetici e narrativi del dialogo, con le parole con cui Lucrezio
indicava i suoi versi: “sunt lacrimae rerum”, sono lacrime delle cose,
cose che qui assumono la maschera scenica del ragno e della mosca.
Il libro è in vendita alla Libreria Capocroce (vedi spazio pubblicitario
a pagina 17).
labico
Presidente
Lula Da Silva
(Tania Simonetti – Marco Cacciotti) – Agli inizi di
novembre presso La Casa Del Popolo, di Labico, si è svolto un convegno
sul presidente del Brasile, Lula Da
Silva, un presidente operaio che ha sofferto la fame e i disagi di un
paese afflitto dalla povertà e dalla miseria.Riuscirà Lula a proporre
interventi sociali che diano dignità alla popolazione Brasiliana? Tra
speranza e contraddizioni, incontro dibattito interessante, con la
presenza degli autori del libro sulla biografia su Lula, Oliviero
Dottorini, dell’ufficio stampa dei Verdi, e Luca Telese, redattore del
Giornale.
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