A
Julaluddin Rumi
Vaga smarrito,
ebbro del vino
fermentato dall’amore,
illuminato e deriso
da un mondo d’argilla
nel palmo germogliatogli.
Dal grembo della terra,
umido sesso informe
che appare fecondato,
zampilla amor regale,
mistero del sublime
per amanti congiunti,
ubriachi, nella luce accecati.
Roteando, pia e blasfema
centrifuga di lavatrice,
volge al suo ventre,
altresì ombellico
per effimeri ed epici
trascorsi industriali.
Odo un lamento,
solitario e notturno,
vento che carezza
nostalgia struggente,
il gemito del flauto
dal canneto divelto
e colgo amori, perduti amori.
Enrico
Pietrangeli
Torino
Dall’alto della stradina
Puro oriente
Giappone incantato
Piazza Vittorio esaltata
Dal vento su sfondo di montagne
Solide e colorate
Una nube sovrasta l’incontro
Righe simmetriche
Tranvie luci
Movimento futurista
E simbolico
Di una città nel fermento
Della sera
Tutta raccolta verso occidente
Come un tramonto chiaro
E religioso
Non si udiva il rumore della folla
Né l’oltraggio della lamiera
Alla raccolta antica degli eserciti
Scalpitìo di cavalli e di sogni
Infantili
La corriera blu per Montaldo
Aveva il suo nido di fronte
Al barbiere che molto
Segnò la mia vita
Bambina sperduta
Bambola rotta dentro
Partivo per l’Eden
Sogno di lucciole
Rose peonie
Brillavano più che a Versailles
I giochi di luce
Nel buio allegro e festoso
Il ventre della piazza
Piccolo e nitido
Puro incanto
In un istante d’anima
Vilma
Viora
In questa terra
bagnata dal sole
guardavo in me un volto
dove occhi scolpiti
quasi linea d’orizzonte
indicavano la via
forzavano la richiesta
emersa
dalle perturbazioni del mondo
“cosa c’è dopo l’orizzonte?”
Ora
sprofondato al di là dei tuoi occhi
credo di vedere me
e te
uno
Armando
Guidoni
Il giorno più lungo
vive della sua distruzione - fango senza tregua -
come vortici trasportano la danza -
la verità è un errore - assenza di niente -
caduto il cielo con la terra -
Claudio ComandinI
note di sempre
che nostalgia va richiamando
d’aver davanti a me
se pur di sconosciuto
la prospettiva a sempre
padre nostro che sei d’immenso
che di rappresentare ciò
mi rendi
ma quel che vedo intorno
è ben diverso
che di lottar tra loro
mira ch’emerge
torna d’oscuro
antonio
Notte senza stelle
il mare è nero opprimente
Attendo il germogliar
di semi di luce
Armando
Guidoni
Sorgere
La frattura dell’origine -
- e fiamma è il respiro
Claudio
ComandinI
Sono tua
Io guardavo i tuoi occhi
Che brillavano,
tu mi offrivi il tuo
cuore.
Io non ti avevo…
No,
non mi sentivo tua
ma non volevo
allontanarmi da te.
Tu mi chiedesti di baciarti
Ed io,
chiusi gli occhi,
tremando.
Le nostre
Labbra
Si unirono
Ed io lessi
Il tuo nome nel mio cuore.
Valentina
Bovi
Ciò che ugualmente passa
Fatue palle piumose
dei soffioni di tarassaco
ho riscoperto in giardino
Uno ne ho reciso
e come non facevo più
sui pappi ho soffiato lieve
Sono senza soldi abbastanza
per cambiare casa più grande
sposarti, e quindi fare un figlio
Ma, vedi, una volta anch’io
alla disseminazione ho contribuito
di ciò che ugualmente passa
Davide Riccio |