Il black out
“riaccende” le stelle
(Servizio per la Cultura e l’Informazione Scientifica) - Uno
dei numerosi effetti insoliti creati dal black out
è
stato quello di generare su tutta Italia un cielo eccezionalmente buio.
Purtroppo su gran parte del paese era presente una copertura nuvolosa, ma
laddove il cielo presentava squarci di sereno, lo spettacolo del cielo
stellato in una volta celeste priva di inquinamento luminoso ha offerto
uno spettacolo eccezionale.
Numerose segnalazioni pervenute da diverse località, dal Veneto alla
Sicilia, hanno testimoniato la visibilità di una splendida Via Lattea, di
stelle al limite delle possibilità dell’occhio umano e l’osservazione ad
occhio nudo - anche da località di pianura normalmente inquinate di
oggetti del profondo cielo quali la Grande Nebulosa di Orione (M42) e la
Galassia di Andromeda (M31)!
La comunità degli astrofili italiani una volta di più ha potuto verificare
gli effetti deleteri dell’insensato spreco di luce artificiale rivolta
verso il cielo, con la duplice conseguenza negativa in termini di deficit
energetico e di impossibilità di svolgere attività scientifiche,
culturali, didattiche e divulgative legate alle osservazioni astronomiche.
L’evento del black out, come già ricordato in un nostro precedente
comunicato diffuso l’estate scorsa, rappresenta una ulteriore ammonizione
affinchè si ponga finalmente attenzione ad una maggiore razionalizzazione
dei consumi energetici, anche nelle ore notturne. Il dibattito
sull’opportunità della costruzione di nuove centrali non può prescindere
dall’adozione di misure finalizzate alla razionalizzazione dei consumi ed
al risparmio energetico e la riduzione dell’inquinamento luminoso. Spesso
si chiedono ai cittadini sacrifici e buon senso per adottare un uso
moderato degli elettrodomestici; riteniamo doveroso un analogo impegno da
parte delle amministrazioni pubbliche, e degli Enti Locali in particolare,
affinchè facciano un uso altrettanto sensato dell’illuminazione pubblica.
Non è quindi pensabile che ad una maggiore produzione di energia, se
necessaria, non si unisca, fin da subito, una politica di risparmio
energetico che colpisca gli sprechi più inutili, come quelli che si
riscontrano frequentemente nel settore dell’illuminazione notturna laddove
manca una efficace legislazione.
Merita inoltre una riflessione il concetto, a nostro avviso errato, che
“luce è bello” e che “più luce = più sicurezza”. Molto spesso si è ricorso
ad una illuminazione esagerata di aree abitate ritenendola utile ad una
limitazione di furti e atti di violenza. Eppure, perfino in situazioni di
eccezionale emergenza (si pensi alla folla presente alla manifestazione
della Notte Bianca a Roma) non si sono verificati episodi particolarmente
gravi di vandalismo, panico, aggressioni o altro.
Ovviamente nessuno auspica il paradosso di una sorta di “black out
permanente” nelle ore notturne: si ribadisce semplicemente che una
illuminazione corretta, razionale e rispettosa delle norme sul risparmio
energetico è in grado di garantire maggiore sicurezza e visibilità ai
cittadini senza danneggiare l’ambiente notturno e senza impedire la
percezione dell’universo in cui ci troviamo a vivere. |