xi comunità montana
Nasce il sistema museale territoriale
(Laura Frangini) - È stato firmato il 2 ottobre nel comune
di Zagarolo, l’atto di nascita del Sistema Museale
Territoriale
- S.M.T. - messo a punto dalla XI Comunità Montana con l’intento di
riunire in unico circuito turistico il patrimonio culturale dei Castelli
Romani e dei Monti Prenestini, che vanta aree di interesse nazionale come,
ad esempio, il museo archeologico di Palestrina. “La varietà delle
strutture museali dell’area rivela un patrimonio particolarmente ricco e
articolato tra storia, arte, antropologia, religione e scienza, che, se
gestito in un progetto unico di marketing territoriale, può accrescere
enormemente l’appetibilità dell’offerta turistica locale”, ha affermato
l’assessore alle Politiche Culturali dell’Ente Montano, Sandro
Vallerotonda, durante la conferenza stampa tenutasi nella Sala delle
Bandiere di Palazzo Rospigliosi, alla presenza di numerose autorità
locali, provinciali e regionali, tra cui l’assessore alla Cultura della
Provincia di Roma Vincenzo Vita, il consigliere regionale Bruno Astorre e
il consigliere provinciale Daniele Leodori.
Nell’ambito della conferenza stampa, si è svolta la cerimonia di firma
della convenzione attuativa del Sistema Museale tra l’Ente Montano e i
rappresentanti dei comuni che hanno aderito all’iniziativa, ovvero Cave,
Colonna, Frascati, Gallicano, Genazzano, Monte Porzio Catone, Rocca di
Papa, Palestrina, S. Cesareo, Zagarolo e Monte Compatri. Intanto, altre
richieste di adesione stanno già arrivando anche da paesi limitrofi
all’area montana, come Velletri e S. Vito Romano.
Il S.M.T. così formalmente costituito, ha il compito di programmare gli
eventi culturali nell’area, promuovere iniziative e pubblicizzare gli
itinerari museali, attraverso l’operato di un unico centro direttivo,
composto dall’Assemblea degli Amministratori e dal Consiglio Scientifico.
Entro il 2004, si prevede l’entrata a regime del Sistema, con la creazione
di un portale
turistico on line e del biglietto unico di visita per tutti i musei della
zona. La Comunità Montana ha già provveduto ad attivare risorse per la
copertura delle spese di realizzazione, pari a circa 500.000 euro (quasi 1
miliardo di vecchie lire).
“Con questa iniziativa, andiamo a costituire un grande capitale sociale
per lo sviluppo del territorio”, ha dichiarato il presidente della
Comunità Montana, Giuseppe De Righi, che ha voluto evidenziare i benefici
pratici di una gestione culturale associata come quella proposta dal SMT,
che ha la capacità di ottimizzare i costi promozionali, reperire risorse
finanziare comuni, contribuire alla qualificazione delle strutture museali
e migliorare la distribuzione dei flussi turistici nell’area.
Forti apprezzamenti sono stati espressi da tutte le personalità
intervenute alla cerimonia, a partire dai Sindaci stessi e dagli addetti
ai lavori, come la dirigente dell’assessorato alla Cultura della Regione
Lazio dott.ssa Contino, la dirigente dell’Assessorato Culturale
Provinciale, dott.ssa Pietroboni e la rappresentante della Soprintendenza
Archeologica del Lazio, dott.ssa Gatti, che hanno sottolineato la rapidità
e la perizia con cui il progetto è stato elaborato dall’Agenzia di
Sviluppo della Comunità Montana.
rocca priora
Rinnovo del comitato di gestione del centro anziani
(Nr) - Domenica 26 ottobre i membri del Centro sociale
anziani A. Grisciotti hanno provveduto alla elezione del Comitato di
Gestione per il prossimo biennio. Il presidente uscente, Erminio Tisbi,
Luigi per gli amici, dopo 17 anni di gestione infaticabile del sodalizio,
ha deciso di prendersi un periodo di meritato riposo. La gestione di Tisbi
è stata qualcosa di eccezionale, prese le consegne con meno di 100
iscritti, lascia una eredità d quasi 800 soci, un patrimonio culturale ed
organizzativo inestimabile, ed una larga messe di collaboratori che si
adoperano in tutti i modi per le gestione delle tante iniziative, portate
avanti dal Centro. Dalle giornate sociali, ai soggiorni marini, alle
attività assistenziali e di promozione della categoria degli anziani. Per
questo, Luigi era diventato un simbolo per il Centro, ed era stimatissimo,
insieme a tutti i membri del Comitato, il segretario Giacomo Matano,
Marcello Mollari, Giovanni Federici, Adriana Sabelli, Nella Lemma, Angelo
Spoto, Angelo Caputo e Teofani Giuliano. Al nuovo Comitato lascia un
testimone molto impegnativo e largo consenso tra gli associati.
Il nuovo Comitato, riunitosi il 30, ha provveduto alla elezione del
presidente e alla ripartizione delle cariche sociali.
Nuovo presidente è stato designato Nicola Pacini. Nicola da decenni è
impegnato in attività di sindacato e di volontariato, attualmente ricopre
le funzioni di responsabile comunale della CISL, collabora con l’INAS, con
il CAAF, è membro del Comitato direttivo della Lega di Grottaferrata della
Federazione Nazionale Pensionati della CISL.
Vice presidenti sono state elette Nella Lemma e Adriana Sabelli. A Luigi
Spagnoli la carica di segretario, Cassiere Mario De Renzi. Consiglieri
Angelo Caputo, Angelo Spoto, Paolo De Polis, e Gianfranco Basciani.
Per decisione del nuovo Comitato, tutti i membri avranno la responsabilità
di settori di attività, dai rapporti con le realtà locali, delle attività
assistenziali, delle iniziative sociali.
grottaferrata
Coordinamento pensionate della CISL
(Nicola Pacini) - Si è riunito venerdi 31 presso la sede
della CISL di Grottaferrata, il coordinamento delle pensionate aderenti
alla FNP, per discutere dei problemi della categoria e dar vita ad una
azione coordinata sul territorio. Tema dell’incontro “Consapevolezza
donna, meno suddite, più cittadine”. La riunione è stata presieduta dal
segretario della Lega, Marcello Moretti, che tra l’altro ha sostenuto la
necessità di ricostituire un coordinamento delle donne che si muova, che
affronti i problemi specifici dell’universo femminile e che porti un
contributo fondamentale alla famiglia ed alla società.
Per esempio nel centro anziani di Grottaferrata due terzi degli iscritti
sono donne, eppure hanno poca responsabilità e rappresentanza, e questa è
una situazione generale in tutta la società. Occorre quindi che le donne
si mobilitino, prendano impegni precisi e si battano per ottenere benefici
adeguati al loro lavoro.
La responsabile femminile della Lega, Lucia Pederneschi ha letto una breve
relazione sulla condizione delle donne, lavoratrici e pensionate.
Esse sono il centro del mondo familiare, ha proseguito, se manca la donna
in famiglia tutto si blocca.
La donna però deve trovare tra i propri impegni anche il modo di
soddisfare le esigenze di carattere personale, qualche pausa, evadere, una
serata fuori di casa, una gita, uno studio che le interessa.
Questo è il compito che deve portare avanti il coordinamento delle donne.
Ascoltare le varie esigenze, le proposte e attuare un programma specifico
per la donna.
valmontone
Valmontone anno zero
(Luca Ceccarelli) - Nessuna città in Italia ha patito i
bombardamenti della Seconda guerra mondiale come Valmontone. Bombe a
tappeto hanno distrutto l’intero paese, danneggiando pesantemente anche il
Palazzo Doria Pamphili e la chiesa dell’Assunta. Oggi il palazzo è stato
ricostruito, come anche la collegiata dell’Assunta, ma il nucleo centrale
del paese è costituito da palazzi in gran parte moderni.
Grazie alla paziente opera di Stefano Spaziani scopriamo oggi che presso
il Museo di fotografia contemporanea di Villa Ghirlanda, a Cinisello
Balsamo, è custodito l’archivio di Federico Patellani, un fotoreporter
scomparso nel 1977, che nel 1945, a guerra appena finita, dedicò a
Valmontone un ricco reportage fotografico. A questo servizio fotografico è
stata dedicata una mostra presso il Palazzo Doria Pamphili, che è iniziata
il 20 settembre e durerà fino al 12 gennaio 2004, ed è aperta il sabato e
la domenica (dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 20).
La definizione negli scatti non è sempre altissima. Ma si deve tenere
presente che il Patellani svolgeva dei servizi fotografici dal contenuto
prettamente giornalistico (aveva dedicato un reportage fotografico a
Milano sotto gli effetti della guerra nel 1943). Nella mostra vengono
esposte circa un centinaio di foto, ma probabilmente nella pubblicazione
del servizio su rivista ne furono inseriti di meno. La raccolta è
accompagnata da un testo introduttivo del fotografo, che illustra, con
precisione e misura, la miserevole condizione in cui vivevano gli abitanti
di Valmontone nel 1945: chi in baracche dedicate un tempo al bestiame e o
a deposito di vario materiale, chi in baracche costruite con materiali di
fortuna, chi accampati nella sontuosa dimora dei Doria Pamphili, in quel
momento semidiroccata dalle bombe. Le foto, come dicevamo, talvolta sono
un po’ sfocate, ma gli sfondi, i temi, gli scenari, i volti, vengono
immortalati dal Patellani con grande intelligenza e insieme grande
rispetto per un contesto di povertà e di privazione ma anche di grande
dignità. Sono scattate con una Leica, una di quelle vecchie macchine
cromate di fabbricazione tedesca che oggi appaiono bellissime, che
accompagnavano il fotoreporter professionista dell’epoca rendendogli un
servizio non peggiore di quello delle odierne macchine digitali,
richiedendo però una cura e una perizia molto superiori di queste ultime.
Accanto ad alcune fotografie ci sono poi dei commenti molto brevi del
Patellani. E ci sembra davvero un peccato che questi, inseriti nello
splendido catalogo dedicato alla mostra, manchino nell’esposizione a fare
da didascalie alle foto. Si tratta di brevi riflessioni stese con una
macchina da scrivere tascabile. I pochi resti dei palazzi plurisecolari
del borgo raso al suolo richiamano alla mente del fotografo le rovine di
Roma antica. La sola differenza, aggiunge il Patellani, è che qui ormai è
ricresciuta l’erba. Ma quello che viene colto meglio, nelle didascalie che
il fotoreporter stendeva con la sua macchina da scrivere portatile, sono i
sentimenti degli abitanti che traspaiono dai volti e dai gesti quotidiani:
sentimenti ora di sgomento trattenuto a fatica, ora di allegria, in un
indaffararsi quotidiano per sopravvivere, ma anche per ricostruire quello
che la guerra ha portato via.
Valmontone anno zero, viene da pensare. Precisando tuttavia che il film di
Roberto Rossellini Germania anno zero dava il senso della distruzione non
solo materiale, ma anche morale nelle città tedesche distrutte dai
bombardamenti, dove tante persone avevano avuto sogni che poi si erano
rivelati come allucinazioni. Qui, invece, a prevalere è il desiderio di
tornare alla dignitosa e tranquilla vita di sempre, da parte di chi era
rimasto legato a valori antichi e tradizionali di grande saggezza pratica.
Cosa che, come dimostra la Valmontone di oggi, è riuscita in pieno. |