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Sommario anno XII numero 11 - novembre 2003

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Modesti consigli per una aspirante molestatrice
(Franca Rame) - Ricordati che cenare prima di andare a letto con qualcuno permette di riflettere: moltissimi uomini è meglio immaginarseli tornati nel loro lettino piuttosto che trovarseli nel proprio, la mattina dopo.
Se la riflessione non t’è servita comportati così: Prima regola: spiazzare totalmente il tipo che ti piace. Sfrutta tutte le sue “incertezze- timidezze- insicurezze”. Sii implacabile. Sfoggiare tutta la “tua” di insicurezza ti farà sembrare “un tipo sicurissimo” Funziona sempre! Quasi. Seconda regola: cerca di mettere in atto la massima di Oscar Wilde “Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni”.
Evita di mostrarti troppo colta o intelligente. Ti gradirà molto di più se un po’ sperduta... un po’ sciocchina ma piena di candori infantili. Trova il modo di farlo sentire stupendo... se è grasso... digli che adori il rotondo e il ridondante. Se è magro... che sentire le ossa in un abbraccio ti fa svenire, se è piccolo... digli che provi una tenerezza incredibile e che il tuo sogno è di amare un nano.
Fallo sentire giovane se è vecchio: “Adoro i nonni... e poi tu sei straordinariamente intelligente... così “insolito”... un cervellone, insomma!”
Ogni tanto tira fuori una certa dose di strafalcioni perché lui ti possa correggere... gongolante di sentirsi superiore. Ti troverà adorabile! Non gli chiedere come si chiama la moglie. Parlagli della mamma, la sua.
Evita di guardarlo come un taxi libero. Evita di guardarlo con quello sguardo che riesce ad aprire una stanza da letto da sessanta metri di distanza.
Sola o in compagnia, non allungare mai le mani, evita, specie se c’è gente, di precipitarti a slacciargli la braghetta, non strizzargli i testicoli, non tirargli giù con forza la cerniera dei pantaloni. Rischi di effettuare “strappi” dolorosi: “S. Bartolomeo con la sua pelle in spalla... è il simbolo di un amante che ha incontrato una donna travolta dalla voglia insaziabile di spogliarlo tutto, forse un po’ troppo!”
Non tirarti su le sottane, se non dando la colpa al vento, non sfilarti le mutandine e non le calzare sulla testa gridando “dammelo- dammelo!!” Potrebbe fraintenderti. Chiedigli di spogliarsi senza fare storie, e metti via la pistola.
Se ti ritrovi in macchina e c’è la luna e tu lo desideri taaantiiissimo”, evita assolutamente, appena lui volta il viso dalla tua parte e sta parlando dell’Inter e della mamma, di ficcargli una spanna di lingua in bocca e gridare “com’è che non ce l’hai ancora duro?”
Puoi anche, sempre in macchina con la luna, raccontargli, senza piangere ma con gli occhi lucidi (tu sai come si fa)... che da poco hai perso tuo padre... forse anche la mamma... che hai più di una casa, che ti ritrovi travolta dal come gestire una eredità esagerata, che ti sei ritrovata con una piccola isola nelle Eolie, che non ti sposerai mai, che prendi la pillola anche se non pensi di fare all’amore... perché non c’è nessuno che ti interessi, fagli intendere... senza dirlo, che sei intonsa... quasi vergine (fa niente se non lo sei, tanto lui non se ne accorge) che ami i bambini, ma per adesso no, per carità! non ne voglio avere: “voglio godermi la vita, liberata!” Che tra due giorni partirai per un lungo viaggio... non si sa per dove... forse senza ritorno. Drammatica sì... orfana sì... ma non troppo, mi raccomando... altrimenti si spaventano e addio erezione. Sono così sensibili!
Lui, convinto di essere “il primo” e oltretutto di realizzare una “sveltina” simpatica e senza impegno, sarà tuo quel tanto che a “te” basta. Forse. E non provare imbarazzo quando una settimana dopo lo incontrerai mentre avvinghiata ad un altro stai dicendo “ho appena perso mio padre... sono ricca, sono vergine...” Ridigli in faccia e gridagli: “Questa è la vita, coglione!”
Se siete a cena, guardalo - sbircialo - puntalo - adocchialo, ma non appena lui posa i suoi occhi su di te, scivola via come un’anguilla! Chiedi con voce isterica una sigaretta. Fa niente se non fumi... anzi, meglio.
Fatti sentire nervosa... turbata, indifesa... timida, tremante... Resisti alla voglia di fare “piedino-ginocchino”, di pizzicargli il sedere e con la banale scusa di frullargli un orecchio non gli bisbigliare: “Ma che bel culo che hai!”.
Non strappargli le mutande con le dita dei piedi mentre lo mordi dietro la nuca: lo fa sentire inferiore sessualmente.
Almeno all’inizio mostrati impacciata, titubante, inesperta come farfalla! In poche parole, lascia che sia lui a strappartele, le mutande... e tu, mi raccomando, dì “noo, nooo...” ma dagli una mano, altrimenti te le rompe per davvero!
Se nonostante l’ammirazione adorante, l’interesse per la sua mamma, per l’Inter e per il porco Giuda, lui non fa una piega prova con: “M’hanno detto che sei impotente...” Ti dimostrerà immediatamente il contrario... capace che ti fa un tre amori uno dietro l’altro (anche se siete al ristorante) gridando: “A chi impotente?! Qui ce n’è per tutti!” e sviene.
Se dopo le tue avance, appostamenti vari spuntando anche dai tombini, dichiarazioni di stupendezza e quelle 400 telefonate lui non ci sta, lascialo perdere e che sia stramaledetto! Vuol dire che non è il tuo tipo!
Prova col suo amico, c’è sempre un uomo pronto a farsi raccontare che è bello, intelligente, colto, spiritoso... Pronto a farsi  circuire, spogliare, baciare, leccare... Insomma, come si dice?
Ah sì... pronto ad essere usato... molestato!
 
Ps: Ricordarsi che è sempre bene avere in Banca quel milione di dollari.

Fonte: C@c@o della Domenica

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Sommario anno XII numero 11 - novembre 2003