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Sommario anno XI numero 12 - dicembre 2002

ENRICO FERMI E LA PILA ATOMICA - pag. 23
14 - Cronologia e bibliografia

Siamo arrivati alla fine di questa rubrica curata da Nicola Pacilio e dedicata ad Enrico Fermi e la Pila Atomica. In coincidenza con il centenario della nascita del fisico italiano (29 settembre 2001), la rubrica ha impegnato l’autore e Controluce, da ottobre 2001,  via via per un intero anno fino ad oggi, dicembre 2002,  mese nel quale ricorre il 60mo anniversario del primo esperimento con la pila atomica per la produzione di energia nucleare. Nicola Pacilio si occupa di Storia e Filosofia della Scienza ed è libero docente in fisica del reattore nucleare in Italia (Roma) e negli Stati Uniti (Università di California - Berkeley).

Enrico FermiCronologia.

(1901-1918)
: Nasce a Roma Enrico Fermi (EF) , il 29 settembre 1901, terzo figlio di Alberto Fermi, ispettore al Ministero delle Ferrovie, e di Ida De Gattis, che abitano in via Gaeta. Il primo ad accorgersi della sua straordinaria attitudine è un collega del padre, l’ingegnere Adolfo Amidei, che per quattro anni orienta gli interessi del ragazzo attraverso studi di geometria proiettiva, trigonometria, algebra, geometria analitica, calcolo infinitesimale, meccanica razionale. A scuola conosce Enrico Presico che diventerà grande fisico teorico ed eccellente didatta universitario. Conclusi gli studi scolastici al ginnasio-liceo UmbertoI , nei pressi di piazza Indipendenza, EF si prepara a sostenere l’esame per l’ammissione alla Scuola Normale Superiore di Pisa, che supera senza alcuna difficoltà all’età di 17 anni.
(1918-1922)
: Si iscrive alla Scuola Normale e alla Università di Pisa: a questi anni risalgono i primi esperimenti condotti insieme agli amici Franco Rasetti e Nello Carrara e le prime pubblicazioni. Discute la tesi di laurea in Fisica Sperimentale il 4 luglio 1922. Tre giorni più tardi, sostiene l’esame di diploma presso la Normale, presentando una tesi fisico-matematica sulla vita degli asteroidi. Supera entrambi gli impegni con il massimo dei voti.
(1923-1926)
Tornato presso la famiglia a Roma, EF conosce Orso Maria Corbino, professore di fisica sperimentale e direttore dell’ Istituto di Fisica dell’Università. Nell’inverno del 1923 vince una borsa di studio del Ministero della Pubblica Istruzione e si reca all’’Università di Gottinga a studiare presso Max Born, che dirige uno dei maggiori centri di studio europei e mondiali. Vi lavorano tra gli altri i fisici Werner Heisenberg, Wolfgang Pauli e i matematici David Hilbert, Richard Courant, Pascual Jordan etc. Grazie a una ulteriore borsa di studio, nel settembre del 1924 è a Leida e lavora con Paul Ehrenfest. Tornato a Roma, tiene un corso di fisica per chimici presso l’università e l’anno seguente consegue, anche grazie alle numerose pubblicazioni su riviste italiane e internazionali, la libera docenza. Dall’autunno del 1924 fino ai primi mesi del 1926, EF insegna meccanica razionale e fisica matematica presso l’Università di Firenze, dove ritrova l’amico Franco Rasetti. A questo periodo risale laprima grande scoperta: la statistica delle particelle (diventate poi note come fermioni) che obbediscono al principio di esclusione di P.A.M. Dirac, nota in letteratura come “statistica di Fermi-Dirac”, pubblicata nel 1926. In quell’anno partecipa a un concorso per la la cattedra di fisica matematica all’Università di Cagliari. Senza successo. In autunno, vince invece il concorso (partecipazione suggerita da Corbino) indetto a Roma per la prima cattedra di fisica teorica in Italia.
(1927-1936)
: nel 1927 partecipa al Congresso di Como dove Arnold Sommerfeld presenta uno studio sulla teoria elettronica dei metalli e dell’effetto Volta, impostato secondo la “statistica di Fermi”.  Nello stesso anno comincia a lavorare presso l’Istituto dell’Università situato in via Panisperna, diretto da Corbino. La fiducia del suo direttore nella creazione di una scuola di fisica a Roma si traduce in un costante sostegno nelle questioni organizzative e politiche. Corbino sceglie Rasetti come assistente di Fermi. Entrano per primi nel gruppo degli allievi di Fermi: Emilio Segrè, Edoardo Amaldi ed Ettore Majorana. Il 19 luglio 1928 EF sposa Laura Capon, figlia di un ammiraglio della Marina. Tre anni più tardi nascerà la figlia Nella. Nel 1929 viene nominato membro della Accademia Reale d’ Italia. A partire dal 1930 compie diversi viaggio in USA dove frequenta la scuola estiva di Ann Arbor (University of Michigan), la Columbia University e la Stanford University. Negli anni tra il 1926 e il 1931 dedica una serie di articoli alla meccanica quantistica. Nel 1933 partecipa al Congresso Solvay sulla fisica nucleare che si tiene a Bruxelles. Il suo primo contributo in questo campo è la teoria del decadimento beta, pubblicata nel 1934. Nello stesso anno ottiene i primi isotopi radioattivi e scopre l’effetto di moderazione dell’energia dei neutroni da parte di mezzi contenenti idrogeno. Pubblica inoltre il libro Molecole e Cristalli . L’anno successivo viene nominato membro della Accademia Nazionale dei Lincei. Il 16 febbraio 1936 nasce il figlio Giulio.
(1937-1938): Il 23 gennaio 1937 1937 muore Orso Maria Corbino. L’anno seguente le leggi razziali minacciano direttamente la famiglia Fermi (la moglie Laura è ebrea) e lo inducono a lasciare il paese. L’occasione è offerta dal conferimento del premio Nobel per la Fisica ricevuto dalle mani di Gustavo V di Svezia il 6 dicembre 1938. Da Stoccolma la famiglia Fermi prosegue direttamente via mare per New York, sceglie di lavorare alla Columbia University. Giunge notizia che Otto Hahn e Fritz Strassman hanno scoperto la fissione dell’uranio da parte dei neutroni lenti, secondo le procedure sperimentali inaugurate da Fermi. L’8 dicembre l’America entra in guerra. Il lavoro di ricerca viene spostato a Chicago, dove il 2 dicembre del 1942 la pila atomica comincia a funzionare.
(1943-1945) Fermi raggiunge il laboratorio di Los Alamos per collaborare con J. Robert Oppenheimer e John Von Neumann alla realizzazione della bomba atomica. Viene nominata dal Governo una commissione di esperti per valutare l’opportunità di un impiego bellico dell’energia atomica (oltre a Fermi ne fanno parte Oppenheimer, Ernest Lawrence, Arthur Compton): il parere degli scienziati è favorevole. Il 16 luglio del ’45 ad Alamogordo esplode la prima bomba atomica. L’esito dell’esperimento viene comunicato al presidente Truman. Poche settimane dopo Hiroshima e Nagasaki vengono bombardate.
(1946-1953)
Presso l’Università di Chicago viene istituito un centro per la ricerca nucleare; la direzione viene affidata a Samuel K. Allison che progetta la costruzione di un sincrociclotrone. Fermi lavora sulla diffrazione neutronica e sulla scattering lenght, usando la pila come sorgente di neutroni. Cerca inoltre di ripetere l’esperienza romana raccogliendo intorno a sé un gruppo di giovani ricercatori (tra gli altri, Owen Chamberlain, Geoffrey Chew, Marvin Goldberger, Arthur Rosenfeld, Leona Woods, Chen Ning Yang). Con la collaborazione di Anderson e dei suoi allievi compie nuove ricerche nel campo della fisica dei mesoni, in particolare sull’interazione mesone-nucleone. Nel settembre del ’49 partecipa ai congressi internazionali di Basilea e Como. Tiene inoltre una serie di conferenze a Roma e Milano. Nel ’50 avvia gli esperimenti sull’interazione tra pioni ed idrogeno. Nel ’53 viene eletto presidente della’Amerrican Physical Society.
(1954)
Partecipa ai lavori della Scuola internazionale di fisica di Varenna. Il 29 novembre muore a Chicago. (ENEA - di Nicola Pacilio e Raffaele Conversano)  
Bibliografia.
- Emilio Segrè, Enrico Fermi, fisico, Zanichelli 1987
- Bruno Pontecorvo, Enrico Fermi nel ricordo di allievi e amici , Edizioni Studio Tesi, 1995
- Edoardo Amaldi, Scienziati e tecnologi contemporanei, Mondadori 1974
- Luisa Bonolis, Cronologia dell’opera scientifica di Enrico Fermi nel volume Conoscere Fermi (a cura di Carlo Bernardini e Luisa Bonolis) SIF, Editrice Compositori, 2001
- Firmato da tutti gli esponenti del gruppo di Fermi, con il titolo Radioattività provocata da bombardamento di neutroni I, articolo sulla rivista del CNR, La Ricerca Scientifica, 25 marzo 1934
- Laura Fermi, Atomi in famiglia. La mia vita con Enrico Fermi. Mondadori 1954
- Albert Einstein, Opere scelte, a cura di Enrico Bellone, Bollati Boringhieri 1988
- William Laurence Men and Atoms (“Uomini e Atomi”)
- Richard Rhodes, The Making of the Atomic Bomb, Simon & Schuster 1986
- Emilio Segre, Enrico Fermi, Physicist, University of Chicago Press, 1970
- Enrico Fermi, Fermi’s Own Story, Chicago Sun-Times, November 23, 1952
- Enrico Fermi, Artificial Radioactivity produced by Neutron Bombardment, Les Prix Nobel 1938, Norstedt & Soner 1939
- Luisa Bonolis, Sapere pg 43, Agosto 2001
ENRICO FERMI E LA PILA ATOMICA - pag. 23

Sommario anno XI numero 12 - dicembre 2002