monte
porzio catone
"Infanzia e Adolescenza.
Diritti e Opportunità"
(Silvia
Cutuli) - Si è svolto presso
la sede ISPESL di Monte Porzio Catone nei giorni 8 e 9 aprile, il convegno
"Infanzia e Adolescenza. Diritti e opportunità" nel corso del
quale sono stati illustrati i risultati della prima triennalità
(1999/2000/2001) di attuazione dell’Accordo di programma inerente
"Programmi e politiche innovative a favore dell’infanzia e dell’adolescenza"
(Legge 285/97). Il progetto vede il concorso della Provincia di Roma, dei
Comuni del Distretto H/1 (Monte Porzio Catone, Colonna, Frascati,
Grottaferrata, Monte Compatri, Rocca di Papa, Rocca Priora) e dell’Azienda
Sanitaria Locale Roma H.
In apertura del convegno un saluto del Sindaco di Monte Porzio Catone;
sono poi intervenuti il dott. Achille Tagliaferri (formatore e consulente
per le politiche sociali e giovanili) sul contenuto della Legge 285 in
riferimento ad educativa e protagonismo nelle nuove generazioni ed il
dott. Gregorio Versace - Direttore del Distretto Azienda USL RM H/1- sul
ruolo del Distretto sanitario.
La dott.ssa Pisciarelli, referente per il Comune di Monte Compatri, ha
successivamente presentato i progetti a favore dell’infanzia e dell’adolescenza
(Servizi integrativi al nido, Centro Gioco, la Ludoteca cresce, Centro
Famiglia, gli adulti dalla parte dei bambini e delle bambine, Centro
Permenente Giovani) in merito ai quali abbiamo raccolto l’intervento
della dott.ssa Ilenia Chiarelli -Assistente sociale- portavoce della
Cooperativa Antares 2000 che ha operato nel Centro Adolescenti di
Frascati. Le proposte di intervento varate nell’accordo di programma,
riguardavano infatti la progettazione e programmazione di Centri Ascolto
Territoriali quali strutture finalizzate alla prevenzione dell’emarginazione
e della devianza giovanile favorendo il processo di crescita e
potenziamento delle capacità dei ragazzi, rendendoli protagonisti attivi
del proprio percorso di maturazione.
La dott.ssa Chiarelli ha presentato il Centro Adolescenti quale struttura
di accoglienza ed autoriferimento dove il giovane può confrontarsi con il
gruppo dei coetanei e rapportarsi anche con adulti in grado di
"accompagnare" nel cammino di crescita; uno spazio concepito
come libero, all’interno del quale il giovane può autogestirsi, ma
anche strutturato e organizzato in attività di ascolto e sostegno
individuale e di gruppo.
La crescente partecipazione dei ragazzi alle attività del Centro (l’utenza
è progressivamente aumentata sino a contare oggi trenta ragazzi di età
compresa tra i 13 e i 16 anni), fa emergere quale elemento vincente di
questa esperienza, la possibilità offerta al giovane di assumere un ruolo
attivo nella gestione di uno spazio comune.
"Le attività che hanno maggiormente coinvolto i ragazzi sono
state: utilizzo della videocamera come strumento espressivo e
comunicativo, gruppi di discussione e gioco che hanno favorito processi di
socializzazione e di conoscenza. Intenso è stato l’interesse dimostrato
rispetto all’organizzazione di uscite, manifestazioni sportive e feste
di compleanno; il gruppo ha collaborato anche ad attività di tipo
interculturale che si sono concretizzate con attività di gemellaggio con
il Centro Accoglienza minori stranieri del Comune di Nettuno. Il sostegno
scolastico ha occupato le prime ore di apertura del Centro. Rispetto a
ciò sono stati organizzati incontri tra l’èquipe del Centro
Adolescenti e insegnanti della Scuola Media Statale -N. Sauro- di Frascati"
riferisce la dott.ssa Chiarelli, registrando rispetto alle iniziative
menzionate, una risposta positiva anche dei genitori con i quali ci sono
state occasioni di conoscenza reciproca e confronto.
La stretta collaborazione tra le istituzioni del territorio, ha permesso
la realizzazione di interventi coerenti ai bisogni dello specifico
contesto, procedendo ad una riorganizzazione dei tempi e dei modi di vita
della comunità finalizzata ad una reale vita partecipativa dei giovani.
genzano
I paesaggi fuori dal tempo di
Giuseppe Colognesi
(Luca
Ceccarelli) - Di Giuseppe
Colognesi (nato nel 1932 a Campagnano Romano, ma vissuti nei Castelli
Romani durante l’infanzia e la prima giovinezza, e ritornatovi in anni
recenti, stabilendosi nel circondario di Monteporzio) due anni fa è stata
pubblicata una raccolta di cinquanta disegni, in edizione elegante a
tiratura limitata, ciascuno accompagnato da brevi e raffinati commenti di
Luigi Devoti. Devoti e Colognesi, oltre ad essere quasi coetanei (il primo
è del 1931), hanno in comune il fatto di aver fatto studi scientifici e
di essere "scienziati" (il primo medico, il secondo ingegnere
elettronico) con una spiccata predilezione per gli studi antiquari e per l’arte.
Recentemente l’assessorato alla Valorizzazione dei Beni Ambientali e
Culturali del Comune di Genzano, nel corso di una serie di iniziative
messe in atto nel mese di aprile, volte alla promozione della cultura
locale dei Castelli Romani, ha promosso anche una mostra, tenutasi dal 13
al 20 aprile su I luoghi della Campagna Romana nell’opera di
Giuseppe Colognesi, con il patrocinio della rivista Castelli Romani.
In questa nutrita e malauguratamente breve mostra, sono stati esposti
innumerevoli acquerelli e disegni a matita dell’artista, che sono le due
modalità espressive in cui Colognesi si è cimentato (con una netta
prevalenza numerica della seconda sulla prima). Si tratta sia di opere che
risalgono agli anni Ottanta, come l’acquerello Tuscolo, l’eremo di
Camaldoli, del 1981, o Frascati, Villa Aldobrandini, del 1983,
sia opere (la maggior parte) eseguite nel corso degli anni Novanta.
Gli
acquerelli di Giuseppe Colognesi, alcuni dei quali sono già conservati in
collezioni private, hanno tonalità cromatiche tenui, e un tono disteso,
come vediamo nelle due opere sopra citate, ma anche ne La certosa,
del 1999, e in un acquerello senza titolo del 1998 in cui spiccano, sullo
sfondo di un casolare e di un torrione due alberi, di cui uno è di un
verde intenso e un altro è un pesco in fiore, di un rosa insolitamente
caldo. Ma in questi acquerelli si avverte l’importanza centrale del
paesaggio architettonico, un paesaggio che, quand’anche non sia vero e
proprio rudere, ha comunque un carattere dimesso e solitario. Della Villa
Aldobrandini di Frascati, ad esempio, che è un capolavoro architettonico
del tardo Cinquecento, l’artista mette in evidenza un cancello, in un
paesaggio desolato, quasi a voler evidenziare la verità del noto detto
latino Sic transit gloria mundi.
Ma il meglio di sé Colognesi lo dà, ad avviso di chi scrive, nei disegni
a matita. Disegni che non sono dedicati al solo paesaggio dei Castelli
Romani, ma a tutta la campagna romana. Certamente il numero di opere
ambientate nei Castelli è nutrito (Frascati, Castelgandolfo, Ariccia,
Albano, Monteporzio, Lanuvio, Grottaferrata) ma più ancora sono le opere
provenienti da altre zone della Campagna Romana, sia nell’area
prenestina che a Nord.
I disegni a matita di Colognesi fanno pensare alla tradizione delle
stampe, senza avere tuttavia il carattere mosso e a volte vagamente
allucinato di un Piranesi. Si prenda la fontanella in piazza Centuripe a
Lanuvio, del 1996: Centuripe è una città della Sicilia gemellata con
Lanuvio dal II secolo a. C. Qui l’antica fontana con il suo lieve getto
d’acqua, le fronde che la sovrastano e le botti di vino locale posate
dietro alla fontana stessa, dànno al disegno il carattere di una
meditazione sulla gloria mondana che passa. Il disegno del Parco Chigi
di Ariccia evidenzia invece il carattere favoloso del luogo, con i
cervi che corrono nella natura incontaminata, in cui ci si aspetta di
poter incontrare da un momento all’altro ninfe e semidei. Nei casi in
cui invece il paesaggio è prettamente urbano, come nella piazzetta di
Palombara Sabina con uno scorcio di campanile romantico e un rampicante
che scende da una finestrella, entrambi in evidenza in un cono di luce
(del 1992) o nella piazzetta di Vicovaro, in cui spiccano un palazzotto
signorile e una scalinata, oltre ad una poesia malinconica derivante dalla
percezione di quanto sia effimera la bellezza opera del genio umano,
abbiamo la sensazione di un tempo che si ferma. La linea leggera impressa
su cartoncino giallo chiaro, dà alla visione pittorica una collocazione
di meriggio velato dalle nuvole (e il meriggio, si sa, fin dall’antichità
era il tempo propizio per le apparizioni numinose), e i paesaggi, privati
di ogni presenza umana, pur essendo stati ritratti pochi anni fa possono
essere identici a come erano qualche secolo fa, e a come, forse, saranno
tra un secolo.
frascati
Chaplin muto, ovvero Charlot
"Il silenzio è l’essenza del cinema. Nei miei
film non parlo mai. Non credo che la voce possa aggiungere alcunché alle
mie commedie. Al contrario, distruggerebbe l’illusione che voglio
creare, quella di una piccola immagine simbolica buffa, non un personaggio
reale ma un’idea umoristica, un’astrazione comica"
(1929)
Una rassegna cinematografica dedicata all’artista inglese "Chaplin
muto ovvero Charlot" sarà inaugurata giovedì 16 maggio 2002 alle
ore 21.30, presso le Scuderie Aldobrandini a Frascati, con la proiezione
del film "Il monello" del 1923. La rassegna, dedicata al periodo
muto del cinema di Charlie Chaplin e del suo personaggio-maschera Charlot,
è organizzata dall’associazione culturale SEMINTESTA e promossa dall’Assessorato
alla cultura del Comune di Frascati.
Il programma della manifestazione prevede cinque appuntamenti:
- Il monello giovedì 16 maggio ore 21.30
- Il circo giovedì 23 maggio ore 21.30
- Luci della città giovedì 30 maggio ore 21.30
- Tempi moderni giovedì 6 giugno ore 21.30
- I cortometraggi martedì 11 giugno ore 21.30
L’ingresso alle Scuderie Aldobrandini è gratuito.
|