Sommario anno X numero 12 - dicembre 2001
I
NOSTRI PAESI -
pag. 16
monte
compatri
Parco
Comunale “Calahorra”? Meglio “La Villetta”
di
Mirco
Buffi
Verso
la fine degli anni ’80, stiamo parlando del secolo scorso naturalmente,
l’allora sindaco Emilio Patriarca, si impegnò per dare a Monte Compatri
un parco degno di questo nome. Il parco già esisteva, era “La
Villetta” un piccolo ma bellissimo bosco di castagni secolari dove però
non esistevano strutture idonee al servizio di chi vi andava a godere
dell’ambiente. Con straordinario coraggio Patriarca indebitò il paese
di circa un miliardo e duecento milioni e dotò il parco di panchine,
lampioni, staccionate lungo i sentieri, una fontana e un anfiteatro. Dopo
i lavori “La Villetta” rimase chiusa al pubblico per una decina
d’anni e l’anfiteatro è tutt’ora sotto sequestro perché ancora non
collaudato. Verso la metà degli anni ’90 il Comune impegnò altre
centinaia di milioni per sistemare le infrastrutture che nel corso degli
anni erano state distrutte da ignobili vandali e… non riaprì il Parco
perché furono nuovamente e immediatamente oggetto di particolari
attenzioni da parte dei soliti imbecilli. Nel 1998 l’allora sindaco
Franco Monti, in occasione della celebrazione del Gemellaggio tra Monte
Compatri e la cittadina spagnola di Calahorra, con un ulteriore sforzo, lo
rese ancora agibile, dotandolo anche di un parco giochi per i bambini e
intese fare cosa gradita agli amici spagnoli dedicandolo a loro; infatti,
oggi il Parco si chiama “Parco Calahorra”, anche se ai monticiani poco
piace questa scelta. Subito dopo si ripeterono gli immancabili atti di
vandalismo e fu nuovamente chiuso perché giudicato pericoloso. Quando nel
giugno del 1999 venne eletto sindaco, Paolo Gentili come primo atto della
sua Amministrazione chiamò a raccolta la popolazione e in tanti andammo a
ripulire il Parco rendendolo agibile e fu, finalmente, riaperto e mai più
chiuso.In questi due anni e mezzo però gli incivili non sono stati a
guardare ed anche ultimamente, mentre alcuni volenterosi, grazie ad un
finanziamento della Regione Lazio, provvedevano a realizzare nuove opere e
a risistemare una parte di quelle fatiscenti, si impegnavano
sistematicamente a danneggiare i lavori effettuati. Purtroppo c’è da
annotare che sono stati visti dei bambini intenti in questo operato sotto
il vigile controllo dei compiaciuti genitori. A questo punto sorge una
spontanea domanda: perché continuare a spendere, anzi, a buttare denaro
pubblico in un servizio che alcuni monticiani non vogliono? Analizziamo
brevemente i fatti. Il Parco è veramente bello, uno dei più suggestivi
dei Castelli Romani, qualità che gli è data dalla conformazione naturale
del terreno, un costone ripidissimo adornato, come già detto, da stupendi
castagni secolari; questa caratteristica allo stesso tempo però, ne
limita enormemente l’uso a larghe fasce della cittadinanza. È infatti
impensabile che mamme con i loro piccoli ancora nella carrozzina o nel
passeggino possano arrampicarsi per i suoi scoscesi sentieri, altrettanto
vale per le persone anziane che certo non vanno a rischiare
pericolosissimi capitomboli, ed è sempre stato così, anche quando non
c’erano panchine e lampioni. Gli unici che prima frequentavano “La
Villetta” erano i ragazzini che vi andavano a giocare, le coppiette di
innamorati, gli scolari che marinavano la scuola e ragazzi che, mi è
stato raccontato, negli anni ’60 vi organizzavano una sorta di feste da
ballo con il famoso mangiadischi. Oggi la storia non è cambiata, solo i
ragazzi e il mangiadischi sono stati sostituiti da vandali e attrezzi da
distruzione. Allora perché non riportare il Parco al suo stato
originario? Perché non togliere tutto eliminando così anche la materia
prima oggetto di atti incivili? Il risultato sarebbe quello di ridare, a
chi ne usufruisce, un’area verde dove poter giocare indisturbati, senza
dare fastidio a nessuno e senza manufatti o arredi che, così ridotti,
rappresentano potenziali pericoli; a tale proposito, come dimostrazione,
cito quanto accaduto a mia figlia due anni fa la quale, giocando sul
girello non più adeguatamente ancorato al terreno, è caduta riportando
una brutta ferita che ha reso necessario il suo trasporto al pronto
soccorso.
genzano
L’Infiorata
di Nuovo a Tokio dopo 13 anni
di
Silvia
Del Prete
A
metà ottobre i maestri infioratori, guidati da Antoine Cesaroni,
hanno avuto l’onore e l’onere di esportare la nostra Infiorata
in Giappone. Non è la prima volta che Genzano porta il suo multicolore
tappeto floreale in quella regione; infatti già nel 1978 e più
recentemente nel 1988 era stata realizzata un’Infiorata nella capitale
nipponica. Quest’anno l’occasione è stata fornita dalla presentazione
della cultura, gastronomia e tradizioni italiane in Giappone che si è
svolta con manifestazioni in tutto il territorio nipponico. L’Infiorata
ha fatto da sfondo all’inaugurazione di un centro commerciale nel
contesto dell’Harum Flower Festival di Tokio. Sono stati realizzati 16
quadri in cui figuravano le nostre tradizioni artistiche e culturali con
l’aiuto di improvvisati infioratori locali reclutati su base volontaria;
un altro modo per far vivere un po’ di sana tradizione italiana.
frascati
XIII
Golden Meeting
di
Roberto
D’Alessio
La
rassegna mondiale giovani 1a
prova di Coppa del Mondo di sciabola a Frascati ha chiuso i battenti . È
partita sabato pomeriggio con il controllo delle armi affidata come sempre
allo staff di Gianluca Farinelli, responsabile dell’armeria, e con la
selezione italiana che ha visto ai nastri di partenza 84 sciabolatori
italiani, un vero campionato italiano, battersi per un posto al sole della
prova iridata, ed è partita la grande organizzazione dell’A.S. Frascati
Cocciano scherma che si avvaleva come sempre della collaborazione
dell’Aeronautica Militare del 31° stormo di Ciampino, per il trasporto
delle delegazioni straniere ed italiane dagli aeroporti e dalle stazioni
ferroviarie verso la ridente città castellana, molto nota nel mondo.
Frascati per due giorni è stata il centro della scherma mondiale giovani
con la 1a
prova che vedeva iscritte ben 11 nazioni (belgio;
italia; u.s.a., ukraina, germania, spagna, ungheria, polonia, svizzera,
gran bretagna, venezuela). L’osservatore della Federazione
internazionale di scherma era Hans Notter della federazione Svizzera, con
la sapiente ed esperta direzione di torneo di Bernardini e Pannaria di
Roma coadiuvati al computer da Adriano Bernardini.Al via della kermesse,
vinta lo scorso anno dallo statunitense Lee sull’ungherese Decsi,
risultano iscritti 77 sciabolatori, suddivisi in 11 gironi. Su tutti, i
pronostici erano incentrati su Giacomo Guidi, Jacopo Zonta, Marcello
Cerina, invece riecco di nuovo all’orizzonte il pericoloso squadrone
americano proveniente da Atlanta e Denver arrivato a Frascati con ben 12
sciabolatori capitanato da Jason Rogers piazzatosi al 3° posto nel 1999
battuto dal germanico Bauer. Si inizia alle 9.30 con i gironi eliminatori,
con la eliminazione diretta dai 64 alle ore 14.00. A questo punto, per la
prima volta in Italia viene applicata una nuova disposizione decisa dalla
F.I.E. ai recenti mondiali francesi: tutti gli assalti di eliminazione
diretta vengono tirati ad orario prestabilito, per dar modo agli atleti di
riscaldarsi in tempo reale. Ed a Frascati la norma è stata applicata alla
lettera con il compiacimento del delegato della F.I.E. I gironi
assegnavano i numeri per la diretta e con i primi quattro numeri entravano
Forcella, Guidi, Pirisino e lo statunitense David Jakus ed approdavano
subito al turno seguente. Nella diretta Jacopo Zonta di Ariccia e Valerio
Pompei di Frascati, entrato con due vittorie al girone ai danni del
tedesco Andrea
Rieker, e l’americano Parker subivano sorti differenti: mentre
Zonta
superava l’italiano Gallotti, il frascatano Pompei subiva una
vera lezione dal foggiano Tricarico, già collaudato agli appuntamenti
importanti per 15 a 10 e per il baldo atleta di casa era l’uscita dalla
gara anzi tempo. Jacopo Zonta andava ancora avanti nella diretta e
superava l’ungherese Czinkota per 15 a 12 che lo lanciava verso la
finale. I quarti vedevano uno scontro fratricida fra gli azzurri più in
forma del momento Guidi e Ciari di Livorno allenato
da Zanotti, e vittoria dell’allievo del maestro Di Giosafatte per
15 a 11. Nell’altro quarto lo sciabolatore del maestro Vincenzo
Castrucci, Jacopo Zonta doveva arrendersi allo strapotere del ragazzo a
stelle e strisce Jason Rogers per 15 a 10 e per il bravo giovane di
Ariccia l’avventura terminava al 6° posto di finale. Negli altri due
quarti vittorie senza storia del germanico Daniel Preis sullo spagnolo
Martin
Portugues per 15 a 5 mentre l’altro sciabolatore di New York
Timothy Hagamen superava il polacco Kropielnicki
15 a 5. Ma in semifinale accadeva l’imprevisto, Giacomo Guidi in
vantaggio sull’americano Rogers per 10 a 5 accusava un vistoso cedimento
nervoso e riusciva a perdere un assalto per 15 a 14 oramai inserito nel
suo paniere fra la delusione generale dell’appassionato pubblico di
Frascati. Anche l’altra semifinale dava la vittoria all’U.S.A..
Hagamen sul tedesco Daniel Preis 15 a 13 apparso stanco e provato dalla
densità dell’assalto. Dunque finale americana e vittoria meritata di
Jason Rogers sul suo connazionale Hagamen che pur impegnandolo duramente
cedeva per 15 a 13. Prima della finale la dirigenza di Frascati offriva al
numeroso ed appassionato pubblico una esibizione di Kung Fu e di Kendo.
Molte le autorità presenti al Palascherma cesare
simoncelli, il presidente Fis Antonio Di Blasi, il suo vice Stefano
Simoncelli, il consigliere Tiberi, il presidente del C.R. Lazio Andrea
Monai, il sindaco di Frascati Franco Posa, il presidente del CONI
regionale, e molte autorità militari e civili. A fine manifestazione il
Presidente del Frascati Cocciano Roberto Buccione si esprimeva ”Quest’anno
abbiamo avuto il più alto numero di nazioni partecipanti a questa prova,
unica in Italia, segno che il prestigio di questo ambito appuntamento
mondiale è in costante crescita. Un momento molto importante per i nostri
ragazzi, che hanno modo di tirare direttamente con i più forti
sciabolatori del mondo.Un grazie agli sponsor Alfa Romeo Corsetti di
Frascati, Datamat ed altri amici della scherma che ci sono stati vicini,
un ringraziamento lo invio al comandante dell’Aeronautica Militare di
Ciampino del 31° stormo per l’assistenza concessaci di mezzi di
trasporti con personale molto cordiale e disponibile per ogni urgente
necessità. Un grazie permettetelo di rivolgerlo ai miei amici dirigenti
che si sono prodigati al massimo per l’ottima riuscita della
manifestazione”.
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