Sommario anno X numero 12 - dicembre 2001
I
NOSTRI PAESI -
pag. 15
marino
Il
sacro nella scultura monumentale di Paolo Marazzi
di
Eliana Rossi
È
di nuovo al lavoro lo scultore di Marino, Paolo Marazzi, che si accinge a
realizzare la ventesima opera monumentale su un monolito di peperino, la
dura pietra albana. La scultura, per la quale Marazzi sta lavorando da sei
mesi ha le seguenti dimensioni: 3 metri x 1 metro x 1,80 di larghezza, è
dedicata alla “Santa Madre” ed è destinata al Museo dell’Arte Sacra
di San Gabriele a Teramo, o ad una chiesa moderna di Pescara.
L’incessante attività dello scultore, lo ha portato, in occasione del
Giubileo Millenario ad eseguire una singolare Via Crucis esposta alla XV
Rassegna Internazionale d’Arte Sacra di Celano e altresì alla V
edizione della mostra “Ricerche Contemporanee” che si è tenuta a
Pianella lo scorso dicembre. I disegni che vi sono stati presentati
consistevano nella meditazione sulla passione e morte di Cristo in Croce,
suddivise in 14 stazioni. Le opere, eseguite su cartone, si presentavano
preziose come dei mosaici, grazie alla particolare tecnica del colore che
consisteva in polvere di pietre, che è ben penetrato nel disegno dandogli
un maggior rilievo. Lo scultore ha poi partecipato alla mostra itinerante
di Sondrio, con i maestri dell’arte contemporanea, tra i quali citiamo:
Valeriano Trubbiani, Floriano Bodini e Noviaki Maeda, organizzata dal
critico Floriano De Santi, che ha attraversato le città di Sondrio,
Carrara, Berlino, per giungere fino a Praga. Il successo delle opere di
Marazzi e la sua fama che ha travalicato le Alpi, gli hanno dato
l’opportunità di veder inserita una sua opera grafica nell’antologia
della I edizione degli “Annali della Pontificia Insigne Accademia di
Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon”, si tratta infatti, di un
disegno relativo ad
un momento della crocifissione di Gesù Cristo.
albano
laziale
Ungaretti
e il lago Albano
di
Luca Ceccarelli
Il
lago di Albano fa capolino già in una lirica di Giuseppe Ungaretti del
1925 intitolata Lido, in un
paesaggio invernale al tramonto, come il poeta stesso rivela in una nota.
Eccola:«L’anima dissuade l’aspetto / Di gracili arbusti sul ciglio /
D’insidiosi bisbigli. // Conca lucente che all’anima ignara / Il muto
sgomento rovini / E porti la salma vana / Alla foce dell’astro, freddo,
/ Anima ignara che torni dall’acqua / E ridente ritrovi / L’oscuro //
Finisce l’anno in quel tremito.»Nel 1923 il poeta, che aveva già
pubblicato Il porto sepolto, e
collaborava con diverse riviste del tempo, versava in condizioni
economiche difficili. Si era trasferito pertanto da Roma a Marino con la
moglie, in cerca di un costo più basso della vita. Vi rimase poi fino al
1936. All’epoca l’aspetto dei Castelli Romani era alquanto diverso
dall’attuale, meno urbanizzato, assai più boscoso: secondo quanto
diceva Ungaretti, si aveva la sensazione che avrebbero potuto apparirvi
delle ninfe.Marino dista pochi minuti di treno dal lago di Albano. Il lido
a cui si fa riferimento nella lirica dev’essere quello in prossimità di
Castelgandolfo. Lascio da parte qui le numerose possibilità di
interpretazione che sono lasciate dal testo in questione. Considero
comunque attraente, in questa lirica che è andata poi a confluire nella
raccolta Sentimento del Tempo,
il fatto che un dato momento della vita del poeta sia accostato ad una
placida contemplazione della natura.
L’io lirico contempla lo scenario lacustre, mentre il sole tramonta, fin
quasi a perdervisi. Forse dalla riva del lago dal lato di Castelgandolfo,
che tuttavia all’epoca doveva essere meno costruita di oggi. Ma appena
volge lo sguardo, i suoi occhi incontrano il verde cupo dei boschi che
ancor oggi circondano per lo più la conca del lago. E in quel
“tremito”, dato dalla fantasmagoria di un “astro” che si è
raffreddato nel calare, e da “bisbigli insidiosi”, e poi dalla vista
rassicurante del verde dei boschi, il tempo lineare umano (“l’anno”)
sembra ritrovare l’armonia con il tempo ciclico della natura.In
Lago Luna Alba Notte, una lirica
anch’essa di Sentimento del Tempo,
che nella raccolta è collocata prima di Lido
ma è datata 1927, i riferimenti al lago di Albano (confermati da una nota
di Ungaretti) sono già nel crittogramma del titolo, la cui decifrazione
più convincente sembra Lago di
Albano, Una notte, senza
dimenticare la parola alba, che
farebbe pensare al far del giorno.«Gracili arbusti, ciglia / Di celato
bisbiglio… // Impallidito livore rovina… // Un uomo, solo, passa / Col
suo sgomento muto… // Conca lucente / Trasporti alla foce del sole!
//Torni ricolma di riflessi, anima, / E ritrovi ridente / L’oscuro… //
Tempo, fuggitivo tremito…»Tornano i “gracili arbusti” litoranei, la
“foce” del sole, e la “conca lucente”. Certo, qui non c’è un
legame con un preciso momento, come nell’altra lirica, ma una semplice
meditazione sul tempo: lì “finisce l’anno in quel tremito”, qui
“tempo, fuggitivo tremito”. Tuttavia c’è un analogo movimento
dell’io lirico dalla contemplazione dell’acqua, del cielo, del lido,
quasi un perdersi, al ritorno alla quiete dei boschi.Molto diversa è
un’altra lirica che fa riferimento al lago di Albano, anch’essa del
1927: Sogno: «Rotto l’indugio
sotto l’onda / torna a rapirsi aurora. // Con un volare argenteo / Ad
ogni fumo insinua guance in fiamma. // Ai pagliai toccano clamori // Ma
intorno al lago già l’ontano / Mostra la scorza, è giorno. // Da sonno
a veglia fu / Il sogno in un baleno.»Qui i riferimenti all’aurora, che
balenavano appena nella lirica precedente, sono molto più manifesti, e
anziché avere semplicemente un accenno allo “scuro”, abbiamo un
riferimento ad un albero preciso: l’ontano.Non c’è bisogno di pensare
che il poeta scrivesse sul posto poesie come queste (o come quelle
ambientate a Tivoli, a Villa Adriana) ma non c’è dubbio che questa
percezione della corteccia dell’ontano la cui superficie si fa via via
più nitida con lo spuntar del sole ha più del ricordo di vita vissuta
che della reminiscenza. La conca del lago di Albano, con il suo aspetto
suggestivo, doveva essere
per Ungaretti, cresciuto a contatto con il deserto, fonte di profonde
risonanze, e la sua presenza lo aiutò, in questa fase per altri versi
difficoltosa della sua vita, a mantenere il contatto con le proprie più
profonde radici.
san
cesareo
Commemorazione
dei caduti
di
Luca Marcantonio
Sempre
toccante l’appuntamento che ogni anno, puntualmente, vede la
celebrazione dei nostri compatrioti che hanno perso la vita in guerra.
Organizzata come sempre dalla sezione dell’Associazione Combattenti e
Reduci “S. Piacenti” presieduta da Mario Serpetti, si è svolta una
cerimonia ufficiale davanti al Monumento ai Caduti. È stata celebrata una
messa “al campo” celebrata dal parroco di San Cesareo, Don Marcantonio
Tulli, ex cappellano militare, ed è stata poi deposta una corona di
fiori. Presenti le massime autorità civili, militari e religiose quindi,
per un raduno che non manca mai di toccare profondamente sia gli animi dei
reduci che orgogliosamente sfoggiano medaglie e stendardi, sia quelli dei
cittadini che ai loro nonni devono moltissimo, dimenticandosene però
spesso e volentieri. È seguito il consueto rancio sociale presso il
centro anziani, occasione di aggregazione e di contatto pieno di calore
umano. Appuntamento per tutti al prossimo anno.
nemi
Naturalmente
Nemi
Per
il weekend 8-9 dicembre prende il via Naturalmente
Nemi, una manifestazione ciclica trimestrale che si ripeterà ad ogni
avvento di stagione, in coincidenza con solstizi ed equinozi. A cura della
Pro Loco in collaborazione con
diverse associazioni ed Enti del territorio (la Dianae
Lacus, il CREA - estensione
del WWF -, il Parco dei Castelli Romani, il Comune di Nemi, la Provincia
di Roma), l’iniziativa è volta ad una riscoperta dei prodotti agricoli
della zona ed è principalmente dedicata agli amanti del verde
(giardinaggio, agricoltura biologica, florovivaismo, botanica da
collezione, arredi da esterni, utensili, piccoli animali domestici), ma
anche a chi cerca nuovi spunti per i regali e gli addobbi di Natale.I
fioristi di Nemi infatti, avendo ormai grande esperienza ed abilità negli
addobbi di ogni tipo - grazie ai loro prezzi concorrenziali vengono
richiesti in tutta la Provincia per matrimoni, ricevimenti ed altre
occasioni speciali - hanno grande varietà di materiale per composizioni
di grande effetto: vasi, cesti, fiori freschi o seccati o finti, nastri,
vernici atossiche, agrifoglio eccetera; i vivai della zona esporranno
piante, bonsai, bulbi, sementi, prodotti per la perfetta riuscita di
qualunque pianta da vaso e da terra; i produttori biologici proporranno
miele, marmellata, liquori di frutta, cosmetici naturali e preparati
erboristici. Non mancherà la possibilità di visitare le aziende agricole
della valle del lago o di fare corsi di giardinaggio; ci saranno
architetti specializzati in sistemazione e arredo di giardini e consulenti
per la cura delle piante; e naturalmente stands di presentazione e
degustazione gratuita dei prodotti enogastronomici locali.La
manifestazione avrà luogo nel Castello Ruspoli. L’ingresso è gratuito.
Il visitatore troverà Nemi già vestita a festa per il Natale, con luci e
musica in tutto il paese, e presepi allestiti in gara da tutti i cittadini
nelle vetrine dei negozi, nelle cantine, negli angoli caratteristici del
paese.
marino
Premio
per la poesia edita
di
Eliana Rossi
Il
Concorso Nazionale di Poesia Edita e Inedita “Terzo Millennio”, ha
assegnato il secondo premio al poeta marinese, Franco Campegiani, sabato
27 ottobre, per la silloge poetica “Canti tellurici”, edita da Sovera
Multimedia nel 2000. La cerimonia di premiazione che si è svolta nel
Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo a Roma, ha visto la partecipazione
delle autorità, dei giurati e dei dirigenti della CAPIT (Confederazione
di Azione Popolare Italiana), organizzatrice dell’evento.
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