Sommario anno X numero 12 - dicembre 2001
I
NOSTRI PAESI -
pag. 10
frascati
Viaggio
in Italia o, più modestamente…a Frascati
(4)
(Fine
della quarta e - per la gioia di qualche amministratore - ultima puntata)
di
VA.
MAR.
Il
nostro turista, dopo essersi beato di tanti angolini sconosciuti
e ignorati (nel senso di trascurati) di Frascati, decide di porre
termine al suo giro vacanziero e tornarsene ai
lidi donde era partito, naturalmente non senza aver dato
un’ultima occhiatina a qualche
sito di cui intende portarsi dietro anche un ricordo fotografico.
Ma gli riesce perlomeno complicato scattare foto senza inquadrare anche
cartelloni pubblicitari, insegne più o meno ingombranti di negozi, frecce
e segnali stradali collocati perlopiù senza un criterio estetico,
striscioni nuovi, vecchi o dimenticati. Ma tant’è l’importante è…’vendere’.
La ‘città dei cantieri’ può pure tralasciare qualcosa. Ma alla fine
che immagine si vende di Frascati? Non è meglio vedere anche solo due
alberi unici superstiti in mezzo ad un quartiere di cemento e asfalto
piuttosto che
nasconderli con più o meno insulsi cartelli pubblicitari? Ce n’è
ad ogni passo, ogni venti metri, grandi e piccoli, già venendo dalla
Tuscolana, tra l’Ospedale e il ponte della ferrovia,e in tanti altri
siti. E a proposito di Ospedale, ormai quello di Frascati è decisamente
ridotto a poca cosa. Reparti smembrati,
altri trasferiti altrove, per fortuna il nostro turista gode di
ottima salute e anche di buona vista, ché se anche non l’avesse buona
(la vista) non perderebbe comunque la bella immagine del
lenzuolo-manifesto o il manifesto-lenzuolo, se volete, con cui
Forza Italia ha tappezzato a fine novembre la cittadina esaltando
l’inaugurazione del ‘day surgery oculistico’. Una goduria per il
nostro turista di origine anglosassone che si è trovato completamente
soddisfatto a Frascati, soprattutto per un piccolo particolare: aver
potuto leggere nella madrelingua, insegne, pubblicità, negozi ed ora
anche questi ‘lenzuoli’ forzitalici con i quali, ‘parlando estero’,
evidentemente si
pensa di poter evitare
la tentazione di
una ‘Padania’ locale!
Intanto, scandendo tutte le sue 11 ore, quarti compresi, l’orologio in
piazza San Pietro, disturbava alquanto l’eloquio degli oratori nella
cerimonia celebrativa dei restauri della Facciata e della fontana,
restauri previsti già qualche anno fa nel giro dei contributi giubilari.
Per chi suona la campana? si sarà chiesto il turista. Qualche giorno
prima, era purtroppo suonata per il cardinale titolare della diocesi,
l’eminentissimo Pietro Bertoli, il quale era un ‘grande’, ma a pochi
è stato detto o fatto comprendere negli ultimi anni della sua lunga vita
(93), sicché nella messa di suffragio in cattedrale, altrettanto pochi
erano i presenti.
Ma il
turista s’era già accorto che a Frascati non è nella prassi far
memoria delle figure grandi - ancorché modeste - che le hanno dato
lustro. Qualcuno dirà: ‘sicut transit gloria mundi’, come si dice dei
papi quando lasciano la terrena dimora, ma un debito di riconoscenza forse
qualcuno dovrebbe pur averlo per chi pure ha dato fama alla città. Che ne
saprà altrimenti il turista che non venga solo per bere o mangiare a
Frascati, di tante insigni figure, se…non si trova chi
dovrebbe avere la responsabilità di ricordarne le ‘gesta’!
E, ripartendo per la patria natia, il nostro turista, si avvia di nuovo
alla stazione stando bene attento, intanto a non incontrar cani randagi e
non, di cui Frascati è veramente ‘terra ospitale e amica’ e a dove
mettere i piedi (in certe nostre strade ci sono avvallamenti, selciati
sconnessi, e veri e propri trabocchetti offerti da quei tombini che sono
almeno a 15/20 centimetri sotto il manto stradale) e soprattutto attento a
che qualche pezzo di balaustra, più o meno antica ma perennemente
pericolante non gli arrivi in caduta libera, non solo sul fiaschetto di
vino che cerca di portarsi intatto al suo Paese, ma anche sopra la sua
testa!
XI
comunità montana
Presentato
il Piano di sviluppo socio-economico
di
Massimo
Marciano
Un
piano innovativo nella forma, perché approntato secondo i nuovi standard
europei per poter accedere anche a fonti di finanziamento della Ue, e
nella sostanza, perché per la prima volta offre la possibilità a
soggetti privati di prendere l’iniziativa di proporre progetti che
possano essere co-finanziati dagli Enti pubblici sulla base di una
procedura concorsuale, con bandi per ognuno dei settori di intervento
previsti. E, inoltre, una caratteristica non secondaria: l’apertura al
mondo della scuola e dei giovani, attraverso la previsione di interventi
realizzati sulla base di progetti presentati dai ragazzi e altri rivolti a
mettere in relazione il mondo dell’istruzione con quello del lavoro.
Tutto questo è contenuto nel Piano di sviluppo socio-economico (Psse)
2001-2006 predisposto dalla XI Comunità montana del Lazio, che ha sede a
Rocca Priora e si occupa di 13 Comuni dell’area immediatamente a sud di
Roma. Se ne è parlato il 16 novembre al ristorante “La finestrella”
di Monte Compatri, dove sindaci, amministratori locali, tecnici e
rappresentanti del mondo politico si sono confrontati nel convegno
“Pubblico&Privato insieme per lo sviluppo locale”. Presenti anche
le scolaresche di istituti tecnici e professionali di Frascati e di
Palestrina, che sono fra i soggetti interessati al Psse, per il quale sono
previsti in totale 53 miliardi di stanziamenti nel corso del quinquennio
di validità del Piano.
Il Piano prevede sinergie fra enti pubblici e privati per il rafforzamento
strutturale, l’ampliamento della base produttiva e la valorizzazione
delle vocazioni naturali di un territorio la cui collocazione strategica
rispetto a Roma ne ha favorito nel recente passato una rapida quanto
decisa urbanizzazione. È stato studiato e redatto sulla base delle nuove
tecniche di indirizzo pianificatorio individuate dall’Unione Europea. I
finanziamenti deriveranno in parte dal Fondo per la montagna e
dall’attivazione di mutui a tasso zero con la Cassa Depositi e Prestiti,
in parte dalla predisposizione di strumenti che operano a valere sui fondi
europei, in parte dal concorso di contributi straordinari dello Stato,
della Regione Lazio e della Provincia di Roma.
“Tutte le misure previste dal Psse
– ha spiegato il presidente della XI Comunità montana, Giuseppe De
Righi - sono in regime di
cofinanziamento pubblico-privato previa pubblicazione del relativo bando:
uno strumento utile sia per la trasparenza sia per “mettere in
concorrenza” le proposte delle varie realtà locali. Le Comunità
montane hanno due principali funzioni: promuovere lo sviluppo locale e
provvedere alla gestione associata dei servizi comunali. Il Psse assolve
alla prima funzione, con una serie di provvedimenti nati da un’attenta
analisi della situazione attuale. Siamo stati i primi nel Lazio ad
approvare l’importante strumento di pianificazione, rispettando i tempi
originariamente previsti pur essendoci stata una successiva proroga decisa
a cose fatte”.
Il segretario generale della XI Comunità montana, Rodolfo Salvatori, è
stato il coordinatore del gruppo di lavoro sul Psse, che ha visto
all’opera anche Antonello Maria Stefanini e Patrizia Di Fazio. Il Psse
è articolato su tre assi di intervento.
Il primo asse individua le azioni per la tutela e la valorizzazione delle
risorse naturali, con la previsione di opportune misure finanziarie. Tra
gli interventi previsti, quelli rivolti alla pianificazione della gestione
integrata della risorsa idrica, degli impianti fognanti e dei rifiuti,
nonché lo sviluppo della filiera del legno, soprattutto del castagno. Il
secondo asse si occupa delle “strategie di coltivazione delle
appartenenze”, strumenti rivolti principalmente a stimolare nei
cittadini, soprattutto i più giovani, una visione del proprio futuro
all’interno del territorio. Il terzo asse riguarda le strategie
d’impresa: il sostegno e la valorizzazione delle imprese presenti nel
territorio, la costituzione di nuove realtà produttive, con
l’attenzione puntata alle risorse locali, che devono essere valorizzate,
e all’innovazione rappresentata dalla new
economy.
“Bandi e cofinanziamento –
ha spiegato Mauro Vallerotonda, assessore della XI Comunità montana
delegato alla realizzazione del Psse – sono
strumenti nuovi nella gestione dei fondi stanziati sulla base della legge
per la montagna. Importante è il ruolo di coordinamento assunto dalla
Comunità montana nei confronti dei Comuni del territorio nella gestione
del Piano: un percorso che è stato preparato insieme anche attraverso la
realizzazione di un questionario che abbiamo sottoposto alle
amministrazioni cittadine”.
Sul ruolo di programmazione socio-economica della Comunità montana si è
soffermato anche Sandro Caracci, presidente del Parco Regionale dei
Castelli Romani e del Gruppo di azione locale (Gal) “Colli Tuscolani”,
consorzio di Enti pubblici e privati per la gestione di risorse economiche
della Ue e cofinanziatore, insieme alla XI Comunità montana, del convegno
di Monte Compatri. “L’esperienza
del Gal – ha detto – dimostra
quanto sia importante la collaborazione fra gli Enti locali e fra essi e i
privati: sul nostro territorio in questo modo sono arrivati 13 miliardi di
finanziamenti nel corso degli ultimi anni. Un’esperienza che non
vogliamo finisca così: abbiamo, infatti, l’intenzione di far nascere,
dopo la fine del lavoro del Gal, un’agenzia di sviluppo locale”.
“L’economia – ha sostenuto
il senatore Severino Lavagnini – cresce
in un sistema federale, come quello che si sta costruendo nel nostro
Paese. Ma non deve essere un federalismo solo di Stato, Regioni e grandi
aree urbane: perché vengano valorizzate appieno le ricchezze di tutto il
territorio, occorre un sistema diffuso di autonomie. Anche per questo ci
auguriamo che la Finanziaria approvata la scorsa notte dal Senato possa
essere emendata alla Camera tenendo in considerazione alcuni elementi che
il testo licenziato da Palazzo Madama trascura: accesso ai mutui,
interventi verso i piccoli Comuni e le Comunità montane che svolgono
funzioni associate per piccoli Comuni”.
albano
laziale
Premio
Fumetti in tesi 2002
a
cura di
info@nuvoloso.it
- www.nuvoloso.it
La
seconda iniziativa messa in piedi dall’Associazione
Nuvoloso di Albano Laziale dopo l’annuale Concorso Nazionale di Fumetto giunto alla sua IV° Edizione, è
questo “Premio fumettintesi”
che verrà assegnato ogni anno a partire dal 2002 alla migliore tesi di
laurea dedicata ai Fumetti. Da che, a partire dagli Anni Sessanta, è
uscito dal ghetto culturale in cui era stato fino a quel momento
confinato, il Fumetto ha fatto, come si suol dire, un bel po’ di strada.
L’interesse che semiologi (a cominciare da U.Eco), sociologi, linguisti,
educatori (che hanno avvertito le potenzialità del linguaggio del fumetto
per un suo impiego a scopo didattico), ecc. è andato via via crescendo,
tanto da indurre non pochi laureandi a strutturare le loro tesi partendo
da punti di vista anche insoliti (e perciò meritevoli di attenzione)
attinenti il mondo dei Comics. Solo eccezionalmente però queste tesi, spesso veri e propri
saggi, hanno goduto della giusta divulgazione a mezzo stampa (un esempio
per tutti l’apripista Leonardo Becciu con il suo volume “Il Fumetto in
Italia” del 1970 edito da Sansoni), grazie giusto alle tenaci capacità
propositive dei singoli.
Di non mandare disperso “il meglio” di questo piccolo patrimonio
culturale si fa carico oggi l’Associazione
Nuvoloso con questo “Premio fumettintesi”
che ha incontrato immediato consenso e supporto nella Casa Editrice mare
nero (la migliore tesi sarà pubblicata nella neo-nata collana Pop
& Art con regolare contratto di edizione per l’autore) e in Gianni
Brunoro (“pubblicista, appassionato di fumetti sui quali ha moltissimo
scritto”, come ama definirsi) prestigioso “personaggio” attivo nel
settore che, possiamo anticiparlo, sarà Presidente e “nume tutelare”
del Premio stesso.
Quanto al comune di Albano Laziale (Assessorato alla Cultura) non si è
lasciato sfuggire l’opportunità di patrocinare questo Premio, unico in
Italia.
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