Sommario anno X numero 12 - dicembre 2001
I
NOSTRI PAESI -
pag. 09
rocca
di papa
Mostra
fotografica a cura di Giancarlo Giovanetti
di
Sergio
Troìa
Dal
12 al 21 ottobre 2001, in occasione della XXII SAGRA DELLE CASTAGNE, con
il patrocinio del Comune di Rocca di Papa Assessorato Turismo e Cultura,
in collaborazione con il Comitato di Quartiere “Le Vigne - Sacramento”
si è svolta, presso l’Aula Consiliare del Comune, una mostra
fotografica con il titolo “Un secolo di vita di Rocca di Papa in
fotografia”, curata e promossa dal fotografo Giancarlo Giovanetti.
È stata presentata una raccolta di fotografie, che ha raccontato molti
momenti che hanno caratterizzato la vita di Rocca di Papa a partire dal
1900. Di vario genere quindi, le immagini immortalate inerenti tanto la
vita campestre, lavorativa, quanto sportiva, religiosa, di svago. Sono
ritratti anche personaggi politici nazionali che hanno visitato o dimorato
a Rocca di Papa, famiglie e associazioni varie culturali, per il
volontariato, musicali (Concertino degli “Screpanti”). Roba di altri
tempi e di cui ormai il ricordo andava sbiadendo. Bene ha fatto Giancarlo
Giovanetti con questa sua mostra a risvegliare questi ricordi ed a
proporli all’attenzione dei giovani, molti dei quali non conoscevano
nemmeno l’esistenza a Rocca di Papa di una funicolare ad acqua, detta Funicolare
di Valle oscura, la cui stazione era situata dietro al parcheggio
della Pro-rocca, dismessa intorno al 1932 per lasciare il posto ad una
Funicolare elettrica (quella che ha ancora la stazione a Piazza della
Repubblica) e che ha cessato la sua attività nel 1963 per lasciare il
“passo” ai moderni “Pullman”. Entrambe le Funicolari avrebbero
fatto la gioia degli ecologisti dell’ultima ora e la gioia di molti
roccheggiani che sanno di un “certo progetto”, abbandonato in un
qualche cassetto del Municipio”, che prevedeva la riattivazione della
Funicolare Elettrica per il trasporto dal centro di Rocca di Papa ad un
modernissimo impianto sportivo…
I visitatori della mostra, che sono stati numerosissimi, ne sono rimasti
molto entusiasti. E chi non ha avuto modo di visitare la mostra non se ne
rammarichi perché è in allestimento un libro che raccoglierà tutte le
foto esposte all’attenzione del pubblico ed altre che diversi
roccheggiani stanno fornendo all’autore. Grazie e, complimenti
Giancarlo.
ciampino
“Teatro
Instabile e Traballante”
di
Consuelo
Zampetti
La
compagnia “Teatro Instabile e Traballante” nasce nei primi anni ’80
dall’iniziativa di tre ragazzi, Antonio Berruto, Marco Miconi e Claudio
Morgia, che sentono l’esigenza di dare al proprio paese un’opportunità
nell’ambito dell’espressione artistica locale.
Timidamente si affacciano alla ribalta con degli sketch sulla falsa riga
della “Smorfia”, e il discreto successo, dà loro il coraggio per
intraprendere l’avventura del teatro. Nasce, allora, la compagnia
“Teatro Instabile” (primo nome) che nell’84 si esibisce con una
commedia originale (scritta da loro) Il
segreto di Pulcinella.
Acclamati dai fans più stretti
(amici e parenti) tentano nell’86 qualcosa di più ardito con La fortuna con la F Maiuscola di E. De Filippo. Incoraggiati
dall’approvazione del pubblico continuano con il repertorio campano di
De Filippo e Scarpetta: 1988 Uomo
Gentiluomo; 1989 Natale in casa
Cupiello; 1990 replicano con La
fortuna con la F Maiuscola di E. De Filippo; nel 1991 Miseria
e nobiltà; 1993 O scarfalietto
di E. Scarpetta.
I ragazzi crescono e le vicissitudini della vita cambiano qualcosa.
Claudio Morgia lascia il Teatro e si dedica alla politica, Marco Miconi
(ex giocatore della serie “D” di basket a Ciampino) si allontana.
Resta come unica colonna portante Antonio Berruto. Pochi spettacoli, nel
1995 Non è vero ma ci credo di P. de Filippo e nel 1996 Non
ti pago di E. De Filippo (in cui ha il suo debutto Fabrizio Galieti) e
la compagnia si restaura con “Teatro Instabile“ e l’aggiunta di
“Traballante” a significare gli innumerevoli sforzi che vengono
affrontati per continuare nel cammino. Nel 1997 c’è il ritorno di Marco
Miconi ed il passaggio dalla commedia classica Napoletana a quella
brillante Americana con Taxi a due
piazze di A. Conney.
Nel 1998 la compagnia mette su uno spettacolo ancora tutto partenopeo, Natale
in casa Cupiello, in cui debutta un ottimo attore, Francesco Tosti.
L’anno dopo (1999) torna la commedia americana con La
strana coppia di Neil Simon.
Il gruppo teatrale ha trovato spazio, fino ad ora, nei locali del S.
Carmelo a Sassone, alcune volte nella Sala Convegni e più spesso presso
“L’Auditorium Mons. Bonicelli” della Parrocchia di Don Giuseppe in
Viale Kennedy.
Così questi ragazzi tenaci arrivano ai giorni nostri, il mese scorso, con
la commedia in due atti di Vincenzo Salemme E
fuori nevica. Due ore di ilarità nella casa di tre fratelli Enzo,
Cico e Stefano che vivono una convivenza forzata da cui scaturiscono
vicende comiche e talvolta surreali con un finale a sorpresa.
Le interpretazioni dei personaggi e del notaio non hanno nulla a che
invidiare agli attori consumati di teatro. Spicca la recitazione di
Francesco Tosti nella parte di Cico, il fratello “scemo”, ma Berruto e
Miconi non hanno deluso nell’arduo compito di spalla. Il piccolo (ma
solo perché il più giovane) Galieti nella parte del Notaio, non ha
dovuto forzare la recitazione perché in fin dei conti lui è proprio così.
Per questo spettacolo la regia è di Antonio Berruto, la scenografia di
Antonio Marenaci e Marilena Margiotta, direttore di scena Fabrizio Galieti,
tecnici luci/audio Diego Guerzoni e Massimiliano Gemma, collaboratore
David Febbraro.
Ancora meritano di essere nominati gli attori: Marco Miconi (kg 86 sta a
dieta) nella parte di Stefano “bambola”, Francesco Tosti (peso giusto)
è Cico “più due dodici”, Fabrizio Galieti (dovrebbe ingrassare)
“ablate pure” è il notaio Antonio Berruto, (kg 96 ha promesso di
dimagrire e l’ha fatto) è Enzo ”paziatata”.
Forse a Gennaio (se tutto va bene) avremo la possibilità di rivederli
presso la Sala Convegni a Ciampino.
La compagnia annovera altri attori che si sono intercambiati nel tempo:
Angela Bovenzi, Rita Del Bufalo, Ermanno Cesari, Simona Marsicano, Martina
Rampulla, Massimo Trinca, e tanti altri non nominati ma non per questo
meno importanti e bravi. Che dire… ragazzi, siete forti!
palestrina
Un
astrattista in galleria
di
Carlo
Marcantonio
Alla galleria d’arte “CATARTE”, in corso Pierluigi, 18 Palestrina,
ha esposto, con il patrocinio dell’Associazione Pro Loco, il pittore
Lamberto De Angelis. Il pubblico di Palestrina, in verità, non risponde
alle manifestazioni d’arte, anche se questa meritava di essere osservata
attentamente.
La profondità spaziale che Lamberto De Angelis dava ai suoi dipinti di
estrazione figurativa espressionista, oggi, invece, si tramuta in una
analogia di processo molto vicino al simbolismo astratto di Mark Rothko.
Il figurativo assoluto è stato, quindi, cancellato dal suo attuale mondo
stilistico. La sua pittura viene a cogliere, in questo modo, l’essenza
delle “cose” che illumina la sua fantasia, vale a dire gli spazi
dominanti le composizioni. Egli viene in ultima analisi, a stabilire un
contratto tra realtà ed una certa sintesi a volte anche molto rigorosa.
De Angelis ottiene una sorta di astrazione suggestiva con piani
sovrapposti magicamente allusivi, immagini pregnanti di sollecitazioni
frenate da spazi evocativi giocati con una sapiente tavolozza fatta di
neri bituminosi, blu oltremare, terre naturali e bruciate e bianchi
calcinosi che esaltano gli elementi proposti. Una continua esasperazione
di concetti drammatici.
Vogliamo azzardare che questa nuova ricerca, tradotta in piccoli spazi, è
la “cronaca” del nostro tempo?
È probabile.Il tutto tradotto con una innegabile eleganza pittorica.
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