Sommario
anno X numero 8 - agosto 2001
I NOSTRI PAESI -
pag. 05
calahorra
Una piazza dedicata a Monte Compatri
di Mirco Buffi
Calahorra è la seconda città, per importanza,
della regione spagnola di La Rioja, conta circa 20000 abitanti e si trova ad una
altitudine di 358 m. È una delle città più antiche della regione, infatti era abitata
già 1000 anni prima di Cristo. Sentì molto linfluenza romana, nellanno 72 fu
distrutta e poi riedificata da Giulio Cesare; nei secoli che seguirono divenne sempre più
importante e per la sua posizione altamente strategica si trovò spesso al centro di fatti
darmi e subì parecchi assedi. Oggi si possono trovare i resti archeologici di tutte
le civiltà che vi sono passate, da quella Romana a quella Celtica per finire a quella
musulmana. Da citare lacquedotto, il circo, il palazzo vescovile e la cattedrale, ma
molte altre sono le testimonianze storiche che fanno ricca Calahorra.
In questo momento Calahorra sta vivendo un periodo di
grandi trasformazioni urbanistiche, con concetti moderni e funzionali; al posto di vecchi
fabbricati ormai in avanzato stato di degrado e che vengono sistematicamente demoliti,
sorgono nuovi edifici, aree verdi, strade, piazze. È nellambito di questa
ristrutturazione generale che lAmministrazione calagorritana ha deciso di dedicare a
Monte Compatri una nuova piazza, ricavata dallabbattimento di un insediamento
industriale, per rinsaldare il vincolo di profonda amicizia nato nel 1998 con il
gemellaggio tra le due cittadine. La piazza (Plaza de Monte Compatri) si trova nel
centro della città, a due passi dal palazzo comunale, ed è senzaltro unopera
di alto valore architettonico. Al centro spicca, imponente, slanciata verso il
meraviglioso cielo spagnolo, una vecchia ciminiera in mattoncini rossi, mantenuta, mossa
indiscutibilmente azzeccata, come monumento; alle sue spalle è stato creato un sistema
roccioso dal quale sgorga un corso dacqua che si divide in due rami che avvolgono la
vecchia ciminiera, riunendosi immediatamente dopo. A questo punto è possibile
attraversare il ruscello su di un grazioso ponticello. Una volta passato sotto il ponte,
il corso dacqua forma delle piccole e suggestive cascate ed infine si getta in un
laghetto al centro del quale spiccano due getti verticali dacqua che salendo si
allargano quasi a sembrare un gioco di fuochi artificiali. Tutto intorno a questa
pregevole composizione artistica, ad incastonarla come merita, ci sono aiuole, stradine in
pezzame di pietra rossiccia, alberelli, panchine. Insomma, lAmministrazione di
Calahorra, guidata dallalcade Francisco Pagola, non ha risparmiato energie, anche
economiche, nel concepire e realizzare questa incantevole piazza dedicata a Monte
Compatri.
La cerimonia di inaugurazione si è tenuta sabato
16 giugno alla presenza dellAlcade di Calahorra e del consigliere Franco Monti in
rappresentanza del sindaco di Monte Compatri, Paolo Gentili, impossibilitato a presenziare
alla manifestazione. Ad assistere allevento vi era una folla di circa un migliaio di
persone, oltre che, naturalmente, esponenti dellAmministrazione locale e una
ristretta delegazione di Monte Compatri composta dallassessore al bilancio Celestino
Martorelli, dal comandante dei Vigili Urbani Cesare Mevi e dai rappresentanti di alcune
associazioni culturali. Il Comune ha donato a Calahorra uno scudo in cuoio e argento, una
targa, vini e libri su Monte Compatri. Gradita è stata inoltre la presenza della signora
Anne de Barsy e di padre Giovanni Strina, i personaggi che più di ogni altro si sono
fatti promotori e organizzatori del gemellaggio tra Monte Compatri e Calahorra, essendo
grandi estimatori del venerato Giovanni di Gesù Maria.
Le due personalità politiche hanno scoperto la targa
che indica il nome della piazza e una targa con la descrizione storica della ciminiera che
è stata elevata, di fatto, a monumento storico. Simpatico è stato il momento in cui
Francisco Pagola e Franco Monti hanno piantato un olivo, universalmente riconosciuto come
simbolo di pace. Ad allietare la manifestazione era presente la banda musicale
calagorritana che oltre a vari brani musicali ha eseguito in maniera impeccabile i due
inni nazionali mentre venivano issate le bandiere spagnola e italiana.
La manifestazione si è
poi spostata di alcune centinaia di metri su di una piazza che è stata dedicata al Beato
Giovanni di Gesù Maria, luomo religioso di cui tanto abbiamo parlato su queste
pagine, e sotto il cui spirito è nato il gemellaggio tra Monte Compatri e Calahorra, in
quanto il santuomo nacque nella cittadina spagnola nel 1564 e morì
nellAbbazia di San Silvestro a Monte Compatri nel 1615. Nella piazza è stato
scoperto un mezzo busto in bronzo del Beato Giovanni.
Alla fine della manifestazione la delegazione
monticiana si è incontrata con gli amici calagorritani, fraternizzazione che è
proseguita tutto il giorno seguente per concludersi poi la sera dopo aver assistito tutti
insieme, allo stadio, alla penultima partita del campionato di calcio del Calahorra.
Il prossimo appuntamento tra le due cittadine è per il
26-27-28 ottobre a Monte Compatri, per festeggiare il terzo anniversario del gemellaggio.
san cesareo
Do.Sa.Vo.: donate il sangue!
di Luca Marcantonio
Il gruppo Donatori Sangue Volontari di San Cesareo, presieduto da Salvatore Schiano di
Tunnariello, organizza periodicamente dei prelievi cui tutti sono invitati a partecipare.
Specialmente nel periodo estivo, quando assume connotati drammatici la già cronica
mancanza di sangue, donare il proprio significa compiere un gesto umanitario concreto e di
grande valore. Il Do.Sa.Vo, quindi, invita i cittadini a presentarsi in gran numero
durante le giornate dedicate alle donazioni, che si svolgono alla presenza di una
qualificata équipe medica.
frascati
In ricordo di Fulvio Penner
di Valentino Marcon
Ricordare Fulvio Penner - Presidente diocesano A.C. scomparso il 12 giugno scorso - vuol
dire ricordare un grande amico che ci ha lasciato. Lamicizia caratterizzava lo stile
della sua vita in ogni occasione o circostanza in cui veniva a trovarsi, fosse quella
dellofferta di competenza nella professione, o nellimpegno associativo, nel
volontariato o nel servizio culturale. Aveva un senso profondo della laicità. Una
laicità cristiana che si era forgiata negli anni in cui aveva operato a Roma, come
dirigente nazionale della Gioventù Cattolica (GIAC) negli anni del Concilio e del
post-Concilio.
Professionalmente impegnato come ricercatore
dellISFOL, in particolare nellambito della formazione professionale dei
giovani, aveva girato più volte tutta lItalia non solo a motivo del suo lavoro, ma
altresì per la disponibilità data al volontariato associativo in Azione Cattolica.
Trentino di origine (era nato a Lavarone nel 1940), trasferito con la famiglia in
Campania, poi a Roma, quando venne ad abitare a Rocca di papa alcuni anni fa, portando
subito la sua competenza nel Consiglio parrocchiale e, richiesto qualche tempo dopo di
dare una mano in diocesi, non rifiutò il di offrire con entusiasmo e
generosità il suo valido contributo di idee e di esperienza aderendo
allAssociazione S. Pietro Ap. in cattedrale, ed entrando poi nel
Consiglio diocesano dellAzione Cattolica Tuscolana, di cui divenne presidente
dallaprile del 1998.
Dal 1993 era stato chiamato - insieme con la moglie
Anna Maria, anchessa già dirigente nazionale della Gioventù Femminile di A.C.
negli anni 60 - alla responsabilità dellUfficio nazionale Famiglia
dellACI fino al 99. Lascia, in quanti lo hanno conosciuto, il ricordo di una
personalità profondamente attenta alla realtà socio-ecclesiale e ai precisi obiettivi su
cui lavorare, ma anche delle difficoltà reali per raggiungerli che comunque sapeva
affrontare con apertura mentale e decisione insieme con la fatica umile e costante.
Molti sono stati coloro - colleghi dufficio,
amici della passata dirigenza della GIAC che, venendo da ogni parte dItalia,
unitamente alla presidenza nazionale dellAzione Cattolica Italiana ed ai tanti che
lanno conosciuto nellAC di Frascati, hanno voluto rendergli lestremo
saluto, nella Cattedrale di Frascati il 13 giugno scorso, nel segno di unamicizia
che non muore e di un cammino che proseguirà nel segno e sullesempio di quanti come
lui hanno formato, tramite lAssociazione, un laicato cristiano testimone nel mondo.
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